Dal 20 aprile 2018 il Museo Novecento ospita periodicamente Paradigma – Il tavolo dell’architetto, una rassegna di incontri che si svolgono nell’ala destra del loggiato coperto al piano terra del museo e vedono protagonisti celebri architetti, collettivi e studi di architettura del panorama contemporaneo. Strumento per eccellenza della pratica dell’architetto, il tavolo di studio rappresenta ciò che per il pittore è il cavalletto e per il musicista lo spartito, ovvero il supporto della creazione. La sistemazione del tavolo racchiude in sé l’organizzazione mentale della persona che ci lavora e, tra una pila di fogli, l’agenda ed il portapenne, si ritagliano il proprio spazio oggetti legati ai rapporti personali, alle idee, alle abitudini; piccole madeleine che schiudono la memoria al mondo del design e della progettazione. L’architettura entra, dunque, da protagonista al Museo Novecento, edificio che, affacciandosi su piazza Santa Maria Novella, assume il ruolo di trait d’union tra le opere d’arte esposte all’interno e uno dei massimi capolavori dell’architettura rinascimentale: la facciata della chiesa opera di Leon Battista Alberti.

Protagonista del sesto appuntamento è Adolfo Natalini che porta in mostra i suoi disegni ripercorrendo la storia di uomo-architetto attraverso quelle pagine dei quaderni Rowney – dalla copertina in similpelle nera – che lo accompagnano sempre ovunque si trovi. La sua mano è instancabile fin dal 1954, anno in cui ha iniziato a mettere su carta, con minuziosa attenzione, tutto ciò che lo circonda: “disegnavo la mia mano, ritratti di compagni di scuola, paesaggi, autoritratti”. Pistoiese di nascita si trasferisce a Firenze negli anni dell’Università dove si laurea in Architettura. Nel 1966 fonda il gruppo d’avanguardia Superstudio che inaugura la stagione dell’Architettura Radicale e che lo porterà ad esporre le sue opere in una mostra al MoMa di New York nel 1972. Conclusa l’esperienza dei Superstudio, nel 1978, inizia la carriera da progettista. Tra le maggiori opere si ricordano: la ricostruzione della Waagstraat a Groningen, il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze, la Dorotheenhof sulla Manetstrasse a Lipsia, la Muzenplein a l’Aja, il Centro Commerciale di Campi Bisenzio, il Polo Universitario di Novoli, Boscotondo a Helmond, Het Eiland a Zwolle, Haverlej a Den Bosch, il Museo dell’Opera del Duomo e il progetto per i Nuovi Uffizi.

Il disegno rimane comunque la sua pratica principale in ogni momento della sua vita. Ogni segno è legato ad un pensiero; ogni architettura è legata ad uno schizzo. Il disegno dona ordine ai suoi pensieri: instancabili flussi creativi di un grande protagonista dei nostri tempi.

 

Paradigma - Il Tavolo dell'Architetto
Adolfo Natalini
12 luglio - 5 settembre 2019
Museo Novecento - Firenze