L’approccio architettonico di Marco Merendi e la spinta verso il mondo del design da parte di Diego Vencato danno vita a un prodotto primitivo, dotato di una spiccata delicatezza estetica e materica. Sviluppato insieme a Pedrali, Caementum è un tavolino monoblocco in cemento dal nuovo linguaggio espressivo. Scopriamo insieme ai designer le caratteristiche del progetto.

Chiara Scalco: Una nuova concezione del cemento, la volontà di conferire valore aggiunto a un materiale semplice e immediato. Come è nato il progetto Caementum?
Marco Merendi & Diego Vencato: Caementum nasce proprio dal materiale, un cemento ad alte prestazioni colorato in massa che stiamo usando da qualche anno nei nostri progetti. Ha delle caratteristiche eccezionali in termini di pulizia e resistenza agli agenti atmosferici, per questo abbiamo pensato che fosse perfetto per realizzare un tavolino adatto a essere usato in outdoor. Il cemento è forse il materiale più iconico dell’architettura del XX secolo ed è stato nobilitato da grandi progettisti attraverso architetture che sono diventate un punto di riferimento. Noi abbiamo cercato di portare questo materiale dall’architettura all’oggetto, in una scala più piccola e caratterizzata da un rapporto diretto con l’uomo. In questo senso abbiamo usato un cemento con un aspetto morbido e delicato, con una finitura superficiale simile al velluto che conferisce a questo tavolino un aspetto prezioso, adatto tranquillamente anche agli ambienti indoor.

cemento caementum pedrali

C.S.: L’imponenza del materiale si contrappone a tratti leggeri. Quali sono le caratteristiche del tavolino e come viene realizzato dal punto di vista tecnico?
M.M.&D.V.: La grazia propria di Caementum è legata non solo al materiale, ma anche alle geometrie. Abbiamo cercato un segno semplice e allo stesso tempo molto curato, soprattutto nei dettagli e nelle proporzioni. Volevamo un oggetto primitivo e dotato al contempo di una delicatezza propria. La semplicità doveva essere una caratteristica anche del sistema di produzione. Caementum è realizzato in un pezzo unico con un solo stampo. Il lavoro di Angelo Mangiarotti e Pier Luigi Nervi è stato fonte di ispirazione: usare la minima quantità di materiale per ottenere il massimo risultato, attraverso un processo in cui sono gli stessi elementi tecnici a definire il linguaggio espressivo del prodotto.
C.S.: Dare importanza all’utilizzo di un materiale come il cemento non può prescindere dal tema della sostenibilità. In che modo è gestito il ciclo produttivo di Caementum?
M.M. & D.V.: Il ciclo produttivo prevede l’utilizzo di materiali a base d’acqua e polveri naturali. Anche il colore è ottenuto da terre e ossidi naturali, ed è anche per questo che non cambia nel tempo. È un modus operandi di tipo qualitativo, importante non solo per chi sceglie questo prodotto come elemento costante della propria vita quotidiana, ma anche per gli operatori coinvolti nella realizzazione. Diciamo che se qualcuno decidesse di abbandonare il tavolino in aperta campagna, l’impatto ambientale sarebbe quello di un sasso.