architect: Marco Maio Architects

location: Praga

year: 2022

Tra le rigogliose colline attorno alla città di Praga, nell’area di Troja, lo studio Marco Maio Architects ha firmato un progetto inusuale recuperando uno spazio curvo dimenticato all’interno di un vigneto terrazzato, un rudere in pietra sottilmente e indissolubilmente integrato nel paesaggio: il genius loci ha suggerito il movimento della Spirale di Fibonacci, perfettamente allineata con il muro esistente.

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©BoysPlayNice

Praga era un tempo chiamata "città del vino", quando il bacino della Moldava era ancora coltivato con lunghe cinture di vigneti nei tempi d'oro del regno di Carlo IV. La collina di Černý Kopec - oggi Jabloňka - non faceva eccezione. Dopo l'influenza della Guerra dei Trent'anni, i vigneti di Praga furono lasciati incolti e presto abbandonati. Di conseguenza l’area di Černý Kopec si ricoprì di meli, da cui deriva il nome attuale Jabloňka. Nel XVIII secolo fu costruito un castello in stile classicista sulla cima della collina di Jabloňka, con una vista spettacolare sul fiume Moldava e con proporzioni e forme capaci di risvegliare ricordi romantici delle culture mediterranee dell'antica Grecia e di Roma.
Nei secoli successivi, l'area di Jabloňka cambiò radicalmente. Nel 1830 fu introdotta la Ferrovia del Nord, che portò a una drastica espansione della città. La vista sui vigneti, un tempo romantica, scomparve e fu lentamente sostituita da un panorama industrializzato, sulla metropoli in crescita. Alla fine degli anni 2000 l'area subì un'altra modifica radicale: la costruzione del complesso di tunnel Blanka, che ironicamente peggiorò anche la congestione del traffico, il rumore e l'inquinamento da CO2 nella zona di Troja.

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I nuovi proprietari del castello di Jabloňka, che si trovò in mezzo a strade rumorose e rapidi cambiamenti, incuriositi dal suo passato, decisero di riprendere le redini dell'eredità storica del luogo restaurando anche i vigneti sul terreno adiacente. Nel 2013 sono state piantate le prime piantine di vino Jabloňka, offrendo solo tre varietà in edizione limitata, ovvero Ryýnský Ryzlink, Ryýnský Ryzlink Červený, Tramín Červený. Durante lo sgombero del vecchio giardino, furono scoperte le terrazze in pietra, che fecero pensare a un patio per la degustazione dei vini. 

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È partito così il progetto di recupero con un obiettivo, guidato dalla storia, di riportare in vita l'antichità romantica dei giardini del vigneto. Spinti dalle loro radici dell'Europa meridionale, i progettisti di Marco Maio Architects hanno proposto la creazione di un patio idilliaco. Il rudere in pietra con lo spazio curvo è diventato la nuova Spirale di Fibonacci: valorizzando le pareti della spirale, si è delineata un'oasi di silenzio, in contrapposizione all’inquinamento acustico delle vicinanze. Uno spazio semplice, chiuso e lontano dalla città, tra i filari di vite.

L'intervento complessivo è stato guidato dalla scoperta e dalla conservazione degli elementi esistenti in loco. Incorniciando uno di essi - una vecchia quercia con una porta - è stato stabilito un elemento simbolico dominante. Quando le porte sono chiuse, l'attenzione rimane concentrata sui vigneti. Aprendo la finestra, invece, si stabilisce una relazione con la città e si immagina la futura espansione del vigneto. Rispecchiando l'elemento della porta sul suo asse, è stata creata un'altra porta in corten. Quest'ultima nicchia funge da piccola cantina, per conservare e servire il vino.

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Il patio Fibonacci è circondato da un'illuminazione indiretta che si affaccia sui nuovi muri in pietra; inoltre è suddiviso in due diversi livelli funzionali, quello inferiore destinato ai collegamenti necessari di servizio e quello superiore come area di degustazione dei vini, con al centro un tavolo rotondo, che funge da spazio principale di aggregazione e socializzazione.