Due gli artisti invitati a dar voce al progetto, Loris Cecchini e Giovanni Ozzola, Il primo interviene a Santa Croce sull’Arno, “capoluogo” del Distretto conciario, nota in tutto il mondo per le sue aziende e per la produzione e lavorazione di materiali. Il secondo a Pisa, città ricca di risorse immateriali incentrate sulla storica presenza di Università e Istituti di ricerca e aziende che esportano in tutto il mondo i loro prodotti e il loro know how. Gli incontri di questi mesi tra gli artisti, la comunità e le eccellenze locali hanno portato Cecchini e Ozzola a intraprendere un percorso con due aziende del territorio, entrambe con sedi o con rapporti internazionali e con una forte attenzione alla ricerca. La conceria Superior S.p.A di Santa Croce sull’Arno che si occupa di lavorazione di pellami e la IDS Ingegneria dei Sistemi di Pisa che si occupa di tecnologia, e nello specifico, di ingegneria elettronica.

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LORIS CECCHINI Tavolo parallelo alla terra, terra parallela al tavolo, 2016 MDF fresato rivestito in pelle, strutture di alluminio rivestite in pelle ciascun tavolo cm 75x100x 7 max - L’opera è il risultato della relazione tra Loris Cecchini e Superior S.p.A. ed è stata realizzata grazie al contributo di Renato Corti S.p.A. per “Sistemi di Visione / Sistemi di realtà Loris Cecchini Giovanni Ozzola”, Villa Pacchiani Centro Espositivo, Santa Croce sull’Arno, 2016. - Veduta della mostra - photo by Ela Bialkowska OKNOstudio

Nel lavoro di Loris Cecchini i materiali più vari si intrecciano costantemente in una ricerca che si muove seguendo con profonda curiosità quelle che sono le caratteristiche fisiche dei materiali trasfigurandoli in una dialettica costante tra arte e scienza. Oggetti che si liquefanno mostrando disfunzionalità, pareti che si movimentano come superfici liquide (seguendo le leggi della fisica), inorganico che diventa organico, elementi di natura continuamente ibridati attraverso il loro ripensamento attraverso processi cognitivi (di cui il disegno è strumento primario), restituiscono l’immagine di un mondo di natura in cui l’uomo si muove, costruisce, progetta, realizza. Cecchini recepisce la pelle - il materiale prodotto da Superior S.p.A. e destinato al mondo della moda e del lusso - come materiale identitario di tutta la zona individuata non attraverso confini prettamente geografici ma accomunata sotto la definizione di Distretto conciario (i Comuni di Castelfranco di Sotto, Montopoli Valdarno, Santa Croce sull'Arno, Santa Maria a Monte e San Miniato, nella provincia di Pisa e Fucecchio nella provincia di Firenze) e realizza una serie di tavoli che, insieme, costituiscono il rilievo di questo territorio. Partendo da un piano di lavoro l’artista rielabora il concetto di territorio realizzando una scultura che è una grande mappa, la cui superficie è mossa, i rilievi e i piani ricoperti da quello che è il materiale di identità nazionale e globale di un pezzo di Toscana. Non più funzionale, né tavolo, né mappa geografica, l’oggetto, conservando la natura preziosa del materiale, si trasfigura, rende incerto e ambiguo l’oggetto ed entra nel mondo della scultura. Entra in territori che non solo costituiscono dei riferimenti amministrativi e geografici ma evocano meccanismi complessi di relazione all’interno di comunità, evidenziano, in sintesi, processi complessi che costituiscono la natura dei territori: economia, fenomeni sociali, ricchezza, valori di riferimento. Tutto il percorso di mostra costruito da Loris Cecchini presso il Centro Espositivo di Villa Pacchiani si muove sul paradosso, sulla disfunzionalità dell’oggetto che, libero dalla necessità di assolvere a funzioni, si apre a molteplici significati. I materiali, pelle, vetro, acciaio, plastiche, sorprendono per comportamenti anomali, si mimetizzano sulle pareti, si ricompongono costruendo forme organiche benché costituite da materiali complessi, perdono e acquistano consistenza andando progressivamente a costruire degli agglomerati emotivi che nascono in riferimento al luogo, allo spazio.

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GIOVANNI OZZOLA Stealth– History – Pathos, I, II, III, IV, 2016 ferro cm 90 x 90 x 93,5; cm 91 x 104 x 90; cm 167 x 89 x 69; cm 90 x 90 x 91 L’opera è il risultato della relazione tra Giovanni Ozzola e IDS Ingegneria dei Sistemi per “Sistemi di Visione / Sistemi di realtà Loris Cecchini Giovanni Ozzola”, Centro Espositivo per le Arti Contemporanee SMS – San Michele degli Scalzi, Pisa, 2016. Veduta della mostra - photo by Ela Bialkowska OKNOstudio

Da un primo incontro tra Giovanni Ozzola e IDS Ingegneria dei Sistemi è subito divenuto evidente un concetto essenziale nella visione aziendale che si incrociava con alcune tematiche di lavoro di Ozzola: l’invisibilità. Esiste una dimensione poetica, che è quella dell’artista che per invisibile intende l’ignoto, una dimensione che sottende paure e ansie, desiderio, ricerca. Esiste, dall’altra parte, una dimensione di ricerca scientifica, elaborazione di strumenti esatti, la costruzione di sistemi certi e funzionali alle attività dell’uomo. Su questo doppio binario si è sviluppato l’incontro di Ozzola con IDS. Tutto un settore della ricerca aziendale è volto alla produzione di tecnologie di rilevamento. Tali tecnologie vengono utilizzate per la produzione di radar ma partono dallo studio delle forme degli oggetti studiate appositamente per rendere navi e arei visibili o invisibili alle onde elettromagnetiche. Da queste forme, dallo studio delle articolazioni delle superfici, sono nate una serie di sculture dove materiali e dimensioni partono dall’oggetto originale per proiettare forme pensate per “l’invisibilità” in una tradizione storico artistica che affonda le sue radici nel modernismo. In mostra anche una mappa dove Ozzola riporta il traffico aereo registrato da un’antenna radar posizionata a Pisa e che visualizza, in un arco temporale, i cieli in un raggio di circa 200 km. Tanta parte del lavoro dell’artista si concentra sul tema del viaggio, tema che restituisce sempre carico di un doppio segno: relativo al desiderio di conoscenza di un mondo esterno e interiore, talvolta altrettanto oscuro, poco chiaro, denso di incertezze personali. La sfida è quella di portare ad una dimensione comunitaria, di condivisione, una dimensione intima e personale, fatta di desideri e aspettative. Qui la mappa non è generata da documenti quanto piuttosto da sistemi sofisticati di rilevamento che rendono visibili rotte, viaggi che, tuttavia, sono dettate da molteplici necessità che rimangono a noi di difficile accesso. Tutta la mostra di Giovanni Ozzola allestita presso SMS Centro Espositivo e che include anche le produzioni più recenti, racconta la scoperta, il viaggio, il desiderio di mappare e rendere accessibili fatti, eventi che mantengono saldo il loro nucleo di stupore e di scoperta. Tracce di viaggi personali che diventano patrimonio della collettività e, in questo transito, acquistano scientificità mantenendo un’aura poetica sfumata dall’incertezza.

Nato a Milano nel 1969, Loris Cecchini vive e lavora a Berlino. Ha esposto il suo lavoro a livello internazionale, con mostre personali in prestigiosi musei tra cui il Palais de Tokio, Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne Métropole, il MoMA PS1 a New York, il Shanghai Duolun MoMA di Shanghai, il Casal Solleric Museum di Palma di Maiorca, il Centro Gallego de Arte Contemporanea a Santiago di Compostella, la Kunstverein di Heidelberg, la Fondazione Teseco di Pisa, Quarter di Firenze, Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Loris Cecchini ha partecipato a numerose esposizioni internazionali tra cui la 56°, la 51°e la 49° Biennale di Venezia, la sesta e la nona Biennale di Shanghai, la 15° e la 13° Quadriennale di Roma, la Biennale di Taiwan a Taipei, la Biennale di Valenzia in Spagna, la 12° Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, il Ludwig Museum a Colonia, Palazzo Fortuny a Venzia, Macro Future a Roma. Inoltre ha preso parte a mostre collettive in tutto il mondo tra cui il Ludwig Museum di Colonia, il PAC di Milano, Palazzo Fourtuny a Venezia, Macro Future a Roma, MART di Rovereto, Haywart Gallery di Londra, The Garage Centre for Contemporary Culture Moscow, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Il Musée d’Art Contemporain di Lione, il MOCA di Shanghai, la Deutsche Bank Kunsthalle di Berlino e altre ancora. Ha realizzato istallazioni site-specific, in particolare a Villa Celle a Pistoia e nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze nella Fondazione Boghossian di Bruxelles e per il Cleveland Clinic's Arts & Medicine Institute negli Stati Uniti, Les Terrasses Du Port, Marseille.

Nato a Firenze nel 1982, Giovanni Ozzola attualmente vive e lavora a Tenerife, Spagna. Ozzola ha esposto il suo lavoro a livello internazionale presso numerose istituzioni pubbliche e private tra cui: MART, Rovereto; Chelsea Art Museum, New York; Sharjah Maraya Art Center; Dubai, Mori Museum Tokyo; Schnck – Glaspalais, Harleen, Netherlands; Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis, Bregenz, Austria; GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana; Palazzo delle Papesse, Siena; MAN Museo d’arte, Nuoro; Waseda University, Tokyo; Centre d’Art Bastille, Grenoble; GC.AC, Monfalcone; Viafarini DOCVA, Milano; Centro Arti visive Pescheria, Pesaro; OVCAT – Contemporary Art Terminal, Shangai; Guadong Museum of Art, Guangzhou; 2139, Jeddah, Arabia Saudita; District Six Museum, Cape Town, Sud Africa. Tra I premi: “Premio Terna” (2008), “The Talent Prize” (2010) e il “Premio Cairo” (2011), Seat Pagine Gialle, Regione Toscana (2007).

 

Sistemi di visione / Sistemi di realtà: Loris Cecchini, Giovanni Ozzola”
Curatore: Ilaria Mariotti
Progetto: Comune di Pisa e Comune di Santa Croce sull’Arno realizzato con la collaborazione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale "Cantiere Toscana Contemporanea" e con la collaborazione di GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana, Associazione Arte Continua, IDS Ingegneria dei Sistemi, Superior S.p.A. e con il contributo di Renato Corti S.p.A
Durata: inaugurazione sabato 2 aprile 2016. Fino a domenica 8 maggio 2016