Un progetto completo che annulla i confini dell’utilizzo del solid surface nell’ambiente bagno. Revolution, di SDR Ceramiche, si compone di wc e bidet, lavabi da appoggio in diverse forme e dimensioni, di un lavabo free standing, di una consolle con cassetti coordinati e di vasche e piatti doccia. Il designer Luca Papini ci descrive le sue caratteristiche identitarie.
Davide Cattaneo: Da dove nasce il progetto Revolution e qual è stato il primo brief ricevuto dall’azienda?
Luca Papini: Il progetto Revolution nasce per mettere in atto all’interno del mondo del bagno una trasformazione radicale, il primo lo slogan, infatti, è stato “il capovolgimento di un ordine”. Realizzare un sanitario e un bidet in solid surface, dove fino a ieri l’unico materiale esistente era la ceramica, è stata senza dubbio una vera rivoluzione. Con l’azienda SDR c’è sempre stato uno scambio di opinioni e di pensieri e forse il brief non c’è mai stato, se devo essere sincero. SDR è un’azienda molto ricettiva che ascolta le nuove idee e le valuta con attenzione. In questo caso ho “lanciato un sasso in uno stagno” i cui anelli corrispondono a pensieri che, uno dopo all’altro, ci hanno convinto a sviluppare questa collezione in solid surface.
D.C.: Dal punto di vista tecnico quali sono le caratteristiche del progetto? Quali gli studi che avete fatto sul solid surface in termini di ricerca e tecnologia?
L.P.: Il progetto Revolution è protetto da un brevetto di Invenzione e si caratterizza in primis per il sanitario e per una particolare unione tra il sifone dello scarico in ceramica e il resto del corpo del wc che è realizzato in Livin-Stone, come lo stesso bidet. Nello specifico sono state fatte molte ricerche e analisi prima di decidere se proseguire o meno nello sviluppo del progetto. Uno dei principali obiettivi era di realizzare un prodotto ecosostenibile e grazie all’uso del solid surface abbiamo ottenuto un buon risultato sotto questo aspetto ottenendo per il wc il 75% di riciclabilità del prodotto e per il bidet il 100%. Un altro aspetto su cui abbiamo dovuto investire molto tempo ed energie, per la totale mancanza di punti di riferimento, è stato quello relativo alle prove di carico necessarie a garantire la tenuta statica del prodotto che abbiamo certificato fino a 400 kg.
D.C.: Forma e materia sono strettamente collegate, anche in questo progetto. Quali scelte estetiche avete sviluppato e cosa è stato possibile fare con il nuovo materiale?
L.P.: Questo nuovo materiale (Livin-Stone) ci ha consentito di ottenere delle prestazioni eccezionali che come designer ho cercato di gestire e manipolare adattandole al progetto che avevo in mente. Superfici regolari, spigoli vivi e spessori sottili (impensabili con la ceramica) sono alcune delle tante caratteristiche che siamo riusciti a ottenere utilizzando il solid surface.