architect: Vudafieri-Saverino Partners
location: Bruxelles
year: 2018
Delvaux, la più antica casa di pelletteria di lusso al mondo, fondata in Belgio nel 1829, ha inaugurato un nuovo spazio nel cuore di Bruxelles: “Le 27”. Ospitato in una maestosa villa sul Boulevard de Waterloo, meta privilegiata dello shopping di lusso, “Le 27” è molto più di una boutique: un ambiente unico nel suo genere, che unisce il savoir-faire delle collezioni Delvaux alla bellezza dei più grandi pezzi del design belga, quadri e ceramiche, dando vita a una galleria d’arte in continua evoluzione. Il progetto è firmato dallo studio italiano Vudafieri-Saverino Partners, che dal 2012 cura la progettazione degli store Delvaux nel mondo (oltre 40, tra cui le boutique di Parigi, Londra, Shanghai, Tokyo, Dubai…), creando spazi sempre diversi tra loro.
Una filosofia che trova coronamento con “Le 27”, pensata con un concept completamente nuovo e su misura: Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino assegnano alla memoria storica belga un ruolo centrale, assecondando tuttavia la volontà di cedere alle tendenze contemporanee. Un luogo in cui la filosofia ed heritage di Delvaux ha la sua massima espressione. Un portico d’ingresso accoglie i visitatori all’interno di quella che un tempo era un’imponente villa privata. Disposto su due piani, lo spazio ha conservato la sua struttura originale, con le pareti arricchite da modanature ottocentesche, specchi, medaglioni e affreschi nei salotti di rappresentanza. Soffitti alti 4 m conferiscono respiro e luminosità a un ambiente contraddistinto da materiali quali marmo, legno e ferro battuto.
La grandiosa scalinata all’ingresso, conduce al piano superiore immerso in una luce surreale proiettata dalle vetrate del lucernario Art Déco.
Vudafieri-Saverino Partners ha preservato questi spazi storici, reinterpretando gli interni secondo un linguaggio contemporaneo, ricco di riferimenti colti e raffinati. Le sale si presentano come una rilettura e celebrazione del primo periodo del design moderno che è stato così importante nella cultura belga del XX secolo. Attraverso una ricercata interazione di elementi modulari che uniscono rigore geometrico e supporti trompe-l'oeil, gli arredi espositivi organizzano, razionalizzano e impreziosiscono la presentazione di borse e accessori.
Gli espositori a parete sono pensati come quadri astratti, il cui design è un chiaro omaggio al movimento artistico De Stijl di Mondrian. La loro forma geometrica e classica è bilanciata da bande verticali colorate di grigio chiaro, che ne interrompono la simmetria. A questi si combinano mensole e consolle: progettate come una combinazione di forme minimali asimmetriche, sono arricchite dall'uso di materiali preziosi usati comunemente nel design del mobile durante il periodo art-deco, come il marmo o il nichel lucido. La combinazione tra l’apparente "semplicità" degli espositori a parete in stile Mondrian, le rifiniture barocche e ricche degli armadi e le strisce fuori centro, irrispettose degli spazi classici, crea una equilibrata convivenza tra classico e moderno, ordine e disordine, regola ed eccezione.
Un contrasto che riflette l'attitudine di Delvaux, nelle cui collezioni forme classiche e rigorose dialogano con inserimenti estremamente moderni, chic e leggermente giocosi.
L’arredamento è arricchito da pezzi emblematici del design belga, create dai più grandi designer del Novecento: Jules Wabbes, Pieter de Bruyne, Renaat Braem, Emiel Verannema. Si tratta di opere firmate, uniche e rare, degne di una collezione museale, che provengono dai più prestigiosi rivenditori di arredamento, dai importanti musei, o direttamente dalle collezioni dei progettisti.
Nella collezione della boutique trovano spazio anche pezzi di designer belgi contemporanei (Nathalie Dewez, Alain Berteau e Ben Storms) e internazionali, come l’italiano Gino Sarfatti, maestro del lighting design. Le forme globulari rievocano quelle dell'Atomium, il padiglione iconico del Belgio alla Fiera Mondiale del 1958 a Bruxelles. Non solo design. Conduce al primo piano una serie di opere: sembrano antichi dipinti, ma sono in realtà fotografie, stampe a pigmento archivistico dell'artista argentina Romina Ressia, in cui ritratti post-neo-fiamminghi sono combinati ad artefatti quotidiani e kitsch. Un'altra svolta geniale e un'illusione giocosa. Disposta qua e là su un muro, impilata su un mobile, compare una collezione di ceramiche del XX secolo incarna il fantastico e sconfinato slancio creativo di artisti belgi. Le 27 riunisce ingegnosamente un certo numero di pezzi, dalle forme sorprendenti e pigmenti profondi. Nella ceramica come nella pelletteria, il colore è il coronamento. All’interno de “Le 27” borse e accessori della Maison sono posti in dialogo con opere, che trasformano la boutique in un museo in continua evoluzione, luogo di incontro, dialogo e scoperta. Aperto ai visitatori, ideale per girovagare tra i suoi arredi storici, contemporanei ed eclettici destinati a cambiare man mano che vengono acquisiti nuovi pezzi, Le 27 è un ambiente volutamente originale e unico.