Fabiana De Luca, marketing & communication manager, Eclisse

Qual è il rapporto che avete con il mondo del progetto e come si è evoluto negli ultimi anni. Che dialogo/confronto avete con architetti e designer e quali servizi mettete a loro disposizione?
Il controtelaio è l’hardware nascosto dietro una porta scorrevole e collocandosi all’interno della parete, deve necessariamente funzionare bene nel tempo. Con l’evoluzione del gusto e la progressiva tendenza che ha portato verso il minimalismo e al filo muro, i dettagli tecnici sono diventati via via sempre più importanti per ottenere una finitura perfetta. Siamo sempre partiti dall’ascolto dei suggerimenti dal mondo della progettazione per offrire un prodotto funzionale, affidabile e facile da installare. Anche il nostro ultimo prodotto, Eclisse 40 Collection nasce proprio dalla collaborazione con due giovani designer che hanno visto nel telaio un nuovo modo di immaginare la porta come all’interno di una cornice. Grazie alla loro intuizione, per la prima volta il telaio è emerso dalla parete, diventando un elemento decorativo e di design.

Tra Made in Italy e internazionalità, tra mercati globali e legame con i territori, tra evoluzione tecnologica e conoscenza della materia e delle sue caratteristiche. Come conciliate questi aspetti nella vostra attività?
Il made in Italy per essere competitivo nei mercati internazionali deve necessariamente passare attraverso la digitalizzazione dei processi. Stiamo investendo e lavorando per essere sempre più veloci nei tempi di consegna, ottimizzando l’industrializzazione dei prodotti. L’obiettivo è ridurre il più possibile il time to market attraverso delle linee produttive che possano reagire quasi in tempo reale, senza compromettere il processo produttivo. Il controtelaio è un prodotto che deve essere necessariamente personalizzarsi per adattarsi agli standard costruttivi dei diversi paesi. Uno dei nostri punti di forza è senz’altro stato questo aspetto, ovvero la capacità di adattare la nostra offerta a una domanda non standard e al tempo stesso esser capaci di produrre lotti in maniera efficiente ed economicamente conveniente. Rimane forte il legame con il territorio, dal momento che la maggior parte dei nostri fornitori sono locali o comunque italiani: penso ad esempio agli artigiani che realizzano per noi i pannelli porta scorrevoli curvi, oppure le piccole realtà del nostro territorio che lavorano con sapienza il vetro e realizzano a mano decori che sono vere e proprie opere d’arte.

Come vi immaginate la nostra vita nella città del futuro e l’evoluzione degli ambienti residenziali ma non solo?
Ecosostenibile e alimentata da fonti rinnovabili. La città del futuro è un luogo dove poter vivere, lavorare e crescere che combina il centro urbano con spazi verdi condivisi e in cui le persone si sentono bene. Le stesse abitazioni devono consentire il contatto diretto con la natura, fonte di pace e di ispirazione. Mi immagino grandi finestre che si aprono sull’esterno, balconi dove poter trascorrere momenti di relax. Gli ambienti interni invece devono essere accoglienti per favorire le relazioni tra le persone che vivono la casa. Ma come lo stare insieme è importante, lo è altrettanto la possibilità di ricavarsi degli spazi in cui potersi isolare e godere di un po’ di sano “me-time”. Sì dunque ai grandi spazi per la condivisione, ma anche ai piccoli angoli raccolti per i momenti di intimità e di introspezione.