architect: Sean Godsell

location: Barrabool, Australia

Il sito, ricavato da un allevamento di pecore, consiste in 25 ettari di recinti collocati su un terreno che presenta un dislivello, sia sul lato nord che su quello sud, che garantisce una vista straordinaria. Una serie di pini di Cipro “rompivento” costeggiano il lato ovest e donano la giusta protezione dai forti venti sud-occidentali che battono tutta la zona. In questa parte dell’Australia i venti da sud sono freddi e hanno essenzialmente dettato le regole per la progettazione dell’edificio. Il padiglione rivolto a nord (verso il sole) e il cortile adiacente sono protetti in parte da una griglia parasole da 30 x 30 metri, posta al di sopra di essi che protegge la casa sia dal vento che dal sole, garantendo livelli diversi di ombreggiatura secondo il momento del giorno e della stagione.

Funzione ancora più importante del parasole è tuttavia quella di “segnare” il luogo, renderlo localizzabile e definire una specifica area, all’interno dell’ampio sito, in cui vengono rispettati i parametri fondamentali dell’abitare: rifugio, protezione, sicurezza.

Fienili in acciaio, coperti ma aperti su tutti i lati, punteggiano la campagna australiana ed è proprio il loro profilo così evocativo ad aver ispirato, in modo romantico, questa abitazione che si rifà al mito arcadico. L’idea di frontiera, di sopravvivenza in una battaglia senza fine contro la Natura sono concetti insiti in molti australiani. Nell’outback, l‘entroterra australiano, qualsiasi rifugio può fare la differenza tra la vita e la morte, può significare un riparo dalla calura intensa oppure da un fiume esondato, ecco perché queste strutture semplici, spesso consumate dagli agenti atmosferici, assumono un significato profondo. Elevando il grado di complessità è d’obbligo un’analogia con tutte le architetture che vengono edificate in queste zone, anch‘esse rifugio dalle intemperie di clima poco clemente e di una natura ancora selvaggia.