Non c'è una separazione netta tra l'artificio architettonico e la sorprendente bellezza della natura. Nessuna cesura divide lo spazio costruito dal contesto circostante, che diventa parte integrante dello stesso insieme compositivo, esaltandone le caratteristiche progettuali. Villa Nemes, un edificio residenziale unifamiliare arroccato sulle colline di Imperia, esprime, attraverso la forza della materia, il desiderio di continuità tra la spazialità esterna, che si apre innanzi, e l'articolazione degli ambienti interni. Un rapporto dialettico fatto di profonde prospettive, di grandi aperture e terrazzamenti, e di corrispondenze, più o meno esplicite, tra l'identità del luogo e il significato intrinseco del progetto.
L'unità abitativa, distribuita su una superficie di circa 210 mq, segue l'andamento del terreno. I progettisti, Daniele Giordano e sua moglie Nadine Hadamik, fondatori dello studio GHA, disegnano un organismo mimetizzato nel verde, grazie anche al tetto giardino, voluto per attutire l'impatto l’ambientale, che dialoga con il paesaggio antropizzato delle terrazze ligure. Due volumi semi ipogei, di cui uno leggermente inclinato rispetto al piano, disposti su un unico livello, si piegano, adattandosi alla morfologia del sito, e si spezzano al centro, così da definire l'accesso alla villa. Questi, baricentrico e perpendicolare al lotto, è l'espediente progettuale per distribuire le funzioni all'interno dell'abitazione. Da una parte si entra nel luminosissimo open space, contenuto nel primo corpo di fabbrica, quello che affaccia sulla piscina, dall'altra le camere da letto e i servizi, collocati nel secondo volume. La casa, protesa sul Golfo di Imperia, si distingue per i suoi prospetti in pietra naturale, in cui si aprono, a tutt'altezza, ampie finestre rivolte verso la valle e il mare. Lunghi setti murari contribuiscono a enfatizzare il rapporto dialettico tra il fabbricato, gli interni e le aree esterne. Il patio e i frangisole creano zone filtro, regalando frescura nelle ore più calde della giornata. Gli spazi che circondano la villa sono un omaggio alla ricca vegetazione mediterranea con essenze di varie specie. E sempre all'aperto, i pavimenti in legno o in ghiaia massimizzano la superficie permeabile. Il progetto non si limita alla sola valenza estetico-formale. C'è una ricerca più accurata che trova origine nei principi cardini della sostenibilità architettonica, e che si manifesta come il filo conduttore dell'intera matrice progettuale. A partire dall'impostazione del manufatto e dal suo orientamento planimetrico.
L'inserimento della copertura, immaginata come un giardino, ha aumentato lo sfasamento termico, mentre la ventilazione meccanica ha reso ottimale la qualità dell'aria all'interno della casa, riducendo i consumi energetici. L'involucro semi ipogeo, altamente isolato e il controllo dell'apporto solare passivo, insieme alle tecnologie introdotte in materia di sicurezza e di tutela dell'ambiente, assicurano un elevato comfort abitativo, portando le prestazioni dell'edificio ai livelli accreditati da Passivhaus. Elemento di assoluta eleganza, vista la tipologia del prodotto, è l'infisso utilizzato per i prospetti. Tutti i telai sono stati incassati sia dall'esterno, attraverso la pietra e il pavimento ligneo, sia dentro, tramite il controsoffitto, i setti arredati in legno naturale e i controtamponamenti di cartongesso.
Per le eccellenti qualità del manufatto, sono stati scelti i serramenti prodotti da AGB, in particolare, il rivoluzionario Imago, progettato dall'architetto Matteo Grotto. In Villa Nemes gli infissi rivestono un ruolo chiave nel tentativo, perfettamente riuscito, di massimizzare i benefici della luce e ampliare la vista sul paesaggio. I tagli praticati nelle facciate sono disegnati per accrescere la continuità materica e cromatica, che diventa una costante, oltre che la cifra stilistica caratterizzante. Merito, questi, della configurazione del serramento Imago e del suo attento posizionamento. Nel living, la grande finestra ad angolo di 6 m gira per un altro metro mezzo, divenendo uno dei punti più significativi del progetto. Il telaio ribassato accresce l'effetto di leggerezza e trasparenza, incorniciando la vista sulla piscina, la quercia, il cortile pergolato; e, guardando più in basso, verso la vallata e il profilo del mare che si delinea all'orizzonte. L'infisso a scomparsa, che chiude il setto in cemento armato grezzo della sala, mette in relazione, in una sorta di affinità tra materiali, il muro interno con il rivestimento lapideo dell'esterno, passando per lo spazio filtro del patio.
"Progettando Imago - spiega Matteo Grotto, designer di AGB - non ho voluto accettare nessun compromesso: il telaio e i componenti a vista dovevano scomparire, con la garanzia, però, di mantenere il massimo delle prestazioni". Imago utilizza, infatti, la soglia Climatech, la più avanzata tecnologia in termini di trasmittanza termica e di resistenza agli agenti atmosferici, realizzata in vetroresina.