architect: ArchiBaM (Niccolò Balestri, Margherita Michelagnoli) + Ecòl (Emanuele Barili, Olivia Gori)
location: Prato
year: 2020
La creazione del nuovo centro di Basi Pilates Italia vede la riconversione in uno studio di pilates di un capannone industriale abbandonato. La ristrutturazione di quasi 500 mq riporta alla luce alcune delle caratteristiche architettoniche di una delle tipologie più conosciute della città, inserendo al suo interno un nuovo insieme di spazi, dotazioni e funzioni.
L'edificio si trova all'interno di un'area interclusa, stretto in un denso tessuto urbano. La genesi di questa porzione di città è frutto di numerose stratificazioni e sovrapposizioni di metodi costruttivi: murature in pietra di fiume, cavalletti in cemento armato, travi in legno e capriate in acciaio, sono i materiali che definiscono la condizione di partenza del progetto, in una sovrapposizione complicata e confusionaria degli elementi.
La distribuzione interna è dettata dall’unico affaccio presente su strada. Gli spazi sono quindi articolati secondo un’enfilade che attraverso la sequenza hall di ingresso - area spogliatoi - studio pilates, suddivide gli spazi interni secondo tre fasce di utilizzo che vanno dalla più alla meno contaminata.
Nuovi spazi di lavoro sono stati creati grazie all’introduzione di un soppalco, la cui orditura è stata realizzata con profili industriali IPE: questi generano un disegno cassettonato, restituendo alla stanza una regola geometrica e iscrivendo tale elemento nel largo uso di elementi in acciaio. Il parapetto del soppalco è una singola trave reticolare che permette di risolvere gli appoggi su due soli punti, liberando la sala dai pilastri.
La copertura e le orditure lignee, ormai compromesse, sono state completamente sostituite. Le capriate metalliche sono state invece recuperate in quanto elementi caratteristici e in buono stato di conservazione; il progetto ha inoltre previsto un consolidamento strutturale generale, rafforzando le murature e le intersezioni più fragili e maggiormente soggette a sollecitazione.
Le capriate sono state binate per raggiungere gli standard sismici odierni: si è scelto di aggiungere nuove capriate a portale caratterizzate da puntoni molto spessi, dall’assenza di saette, e da catena e monaco molto snelli, così da permettere di apprezzare al meglio il disegno delle strutture metalliche originarie.
La scala a chiocciola è stata realizzata con una serie di lastre in ferro, le pedate, le alzate e la balaustra curva sono realizzate con la stessa lamiera, contribuendo a definire la scala come elemento scultoreo unico.
Il colore scelto per il progetto è il bianco, che lega sotto un unico velo storia e innovazione tecnologica e contribuisce a creare uno spazio luminoso e di concentrazione pensato appositamente per i propri fruitori.