area 103 | Paris

architect: Jakob+MacFarlane

location: Paris

year: 2008

Il Docks de Paris è un edificio sottile in calcestruzzo, costruito agli inizi del secolo scorso. All’epoca venivano depositate temporaneamente nello stabile le merci che, trasportate sulla Senna su chiatte, attendevano di essere trasferite per mezzo di carri o in treno. La città di Parigi ha lanciato un concorso per la riqualificazione culturale ed edilizia del sito, che lasciava ai partecipanti la decisione sul mantenere o meno l’edificio in calcestruzzo esistente. Lo studio Jakob+MacFarlane ha deciso di conservare la struttura pre-esistente e di sfruttarla per la realizzazione del nuovo progetto. Il blocco orginario, costruito nel 1907 con la funzione di deposito industriale per il porto di Parigi, fu il primo della città ad essere realizzato in cemento armato. La struttura a tre piani contava quattro padiglioni, ognuno dei quali con una campata da 10 m di larghezza e quattro da 7,5 m. A livello del Quai Austerlitz, la campata da 10 m era accessibile dalla strada, mentre le altre rimanevano 1,25 m più in alto allo scopo di facilitare il carico e l’immagazzinamento delle merci da trasportare. Il nuovo progetto si basa sul concetto di ‘Plug-Over’, creando un avancorpo esterno che trae ispirazione dalla Senna e dai camminamenti che corrono lungo le rive. Tale avancorpo, pensato per proteggere la struttura esistente, costituisce un nuovo livello in cui inserire percorsi per la circolazione pedonale, ospitare eventi e aggiungere un nuovo piano all’edificio esistente. La nuova struttura nasce dalla deformazione sistematica del modulo della costruzione preesistente. Utilizzando il concetto di arborescenza il nuovo edificio “spunta” da quello vecchio come un ramo da un albero. L’avancorpo ha una parte esterna in vetro, una struttura in acciaio, una copertura in legno e un tetto ricoperto con erba, da cui si gode un panorama dalle tante sfaccettature. Il sistema ‘Plug-Over’ non solo permette di sfruttare al meglio l’involucro dell’edificio ma consente di creare uno spazio per la circolazione pedonale, un percorso continuo che corre dai piani più bassi dell’edificio, costeggiando la Senna, fino a raggiungere il tetto per poi riscendere in una sorta di anello continuo, che permette all’edificio di inserirsi e diventare parte del contesto urbano. Il programma di riqualificazione prevede che gravitino attorno alla struttura il mondo della moda e del design, l’edificio ospiterà l’istituto per la moda francese (IFM), etichette di produzione musicale, librerie e ristoranti, nonché spazi espositivi.

Jakob+MacFarlane is an architectural firm based in Paris, France. Its work explores digital technology both as a conceptual consideration and as a means of fabrication, using new materials as a possibility to create a more flexible, responsive and immediate environment. Main projects to date include the T House at la Garenne Colombes, Paris, France (1998), Restaurant Georges at the Pompidou Centre, Paris (2000), the reconstruction of the Theatre of Pont-Audemer, France (1999–2000), the Florence Loewy Books by Artists Bookshop in 2001, Maison H project in 2001, the Communication Center for Renault and the Maxime Gorki theatre in 2004. Current projects include the Docks of Paris project, which includes a fashion and design center, and three buildings for the 100 Apartments project in Paris, both due for completion in 2007. Jakob+MacFarlane regularly participate in invited competitions, including the New Media Center (la Gaite Lyrique) in Paris and the new City Center and Casino in Knokke-Heist in Belgium. They have just won the competition for the New FRAC architecture exhibition center in Orléans, a Dance and Music Conservatory in Noisy-le-Sec and two buildings on the Docks of Lyon.

progetto: docks en Seine, Cité de la Mode e du Design address: quai D’Austerlitz
cliente: Icade G3A
date: 2005-2008
superficie: 20.000 mq
luogo: Quai Austerlitz, Paris 13ème
programma: Institut Français de la Mode, conference hall, restaurant, shops, promenade
costo: 25.000.000 euro
progetto di paesaggio: Michel Desvignes
illuminazione: Yann Kersalé