Bocconi new urban campus

Il recinto della ex Centrale del Latte, il cui valore era di natura solo funzionale definisce oggi un “isolato mancato” nella città, uno spazio escluso dalla sua vita. La proposta progettuale consolida il perimetro esistente in alcuni punti, trasformandolo in quinte edilizie significative, e lo apre alla città in corrispondenza dei percorsi che arrivano dal campus esistente, creando un interno poroso di grande qualità ambientale. L’arretramento dell’edificio principale rispetto al perimetro del lotto a nord, e la deflessione del coronamento verso l’angolo tra la stessa e via Castelbarco permette di creare un parterre pubblico in continuità con il marciapiede via Sarfatti, collegando l’edificio storico di Pagano con gli altri edifici Bocconi lungo la via, rinforzando il “corridoio verde” che si conclude sul Parco Ravizza. I percorsi esterni e interni al lotto collegano insieme quattro spazi principali in forte rapporto reciproco ognuno dei quali costituisce una risposta e un’interpretazione delle diverse condizioni di “affaccio” del lotto esistente in rapporto all’orientamento solare, alla sezione e alla qualità ambientale delle strade di bordo, alla natura e altezza degli edifici che vi prospettano. Insieme essi costituiscono una nuova sequenza urbana che si innesta in maniera naturale sulla parte di città che ospita la Bocconi, e che unisce struttura edilizia e spazi verdi in un insieme ben integrato con la maglia della città circostante.