Questa è la storia di una vicenda imprenditoriale citata nella Treccani come tappa storica nella ricerca dei materiali sintetici”.
Con questo incipit inizia la mostra sulla Vetroresina© presentata al MuDeFri_Museo del Design del Friuli Venezia Giulia, che ha come mission quella di portare sotto i riflettori di un pubblico internazionale i protagonisti della storia del design in Friuli Venezia Giulia.
La Vetroresina, nasce dalle ricerche e poi dal brevetto di due imprenditori udinesi: Gian Pietro Borgnolo e Giovanni Spangaro. Con questo innovativo materiale, non solo si realizzarono grandi impianti come silos e tubature, ma anche oggetti d’arredo o collegati al mondo dello sport. A partire dal bob di Eugenio Monti, vincitore delle Olimpiadi di Grenoble del 1968 e presente nello spazio espositivo riservato all'Italia all’Expo Universale Osaka del 1970 a testimonianza del progresso civile operato in quegli anni nel nostro Paese. La Vetroresina© è stata poi ampiamente utilizzata in ambiente nautico per la realizzazione di piccole imbarcazioni, garantendo un ottimo prezzo e un’altrettanta ottima resistenza. Così come il rapporto peso/resistenza del materiale è stato vincente per la costruzione, un tempo come tutt’oggi, degli scafi di molte imbarcazioni.
Utilizzata anche in settore aeronautico, vede le più recenti sperimentazioni sui droni: l’Ufficio Innovazione dell’Unicef sta utilizzando un drone in Vetroresina in Africa dal 2018.
Le mostre virtuali che il MuDeFri pubblica sul sito, uno spazio espositivo a tutti gli effetti, accompagnano il pubblico alla scoperta di fatti e personaggi poco conosciuti, attraverso percorsi user-friendly che consentono approfondimenti e digressioni di facile lettura.