Villino Brini - Meschini è un piccolo e caratteristico esempio del barocchetto romano a poche centinaia di metri dalla Domus Aurea, nel rione Monti. Fu progettato dall'arch. Pietro Aschieri nel 1923 e commissionato dal duo di decoratori protagonisti dell'art nouveau Capitolina che danno il nome al palazzo. L'intervento di ristrutturazione è stato affidato allo studio Margine.

©Lorenzo Zandri

All'interno dell'attico, un tempo appartenuto a Brini, è possibile riconoscere diverse tracce del passato: il pittore ha impreziosito l'ultimo pianerottolo con un trompe l’oeil che allude continuità con la finestra pentagonale sulla facciata principale.

Ancora, durante il primo sopralluogo dell'appartamento, sono emersi bozzetti di studio a firma del figlio del pittore, Ercole. Ercole Brini è stato un famoso grafico e scenografo che ha collaborato con Fellini e firmato, tra le altre, le locandine di Blow up di Antonioni e Mamma Roma di Pasolini.

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La casa prima dell’intervento si componeva di un ingresso, un ampio soggiorno controsoffitatto con annessa veranda usata come zona pranzo, una cucina, una camera padronale pavimentata a parquet con un motivo a moduli incorniciati da una greca, una cameretta, un bagno e due sottotetti usati come ripostigli.

Il committente desiderava ristrutturare la casa in chiave contemporanea con un’estetica pulita e minimalista e adattarla alle esigenze della famiglia, privilegiando toni cupi e densi capaci di contrastare la luce naturale offerta dalla tripla esposizione dell’attico.

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La casa risultava ricolma di numerosi orpelli e rivestimenti che appesantivano e incupivano la percezione dello spazio. Ribassamenti dei soffitti, modanature e carte da parati sulle pareti, stucchi e marmi di rivestimento contribuivano a riempire lo spazio in maniera caotica e sconnessa.

Il progetto avrebbe dovuto mirare a ripulire e semplificare questa percezione, richiamando un gusto sobrio, elegante e razionale capace di restaurare l’essenza antica della casa e innescando un contrasto cromatico e materico con gli inserimenti contemporanei.

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Dai sondaggi effettuati prima di dare il via al progetto si è scoperto che i controsoffitti del soggiorno e delle camere celavano un meraviglioso intradosso a voltine in pietra e travi in acciaio. Recuperare la vista del solaio ha consentito di esaltare il soggiorno e donargli altezza.

Il vecchio parquet logorato dal tempo è stato sostituito da doghe di noce intervallate da doghe in rovere, con un intervallo che rispetta l'orditura delle travi del solaio.

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Il vecchio caminetto esistente è stato sostituito da un caminetto dall’estetica essenziale, rivestito in lastre di beton e sospeso su un basamento rivestito in microcemento che funge da panca a servizio del soggiorno e diventa il pavimento nella zona verandata, diventando un elemento di continuità formale e funzionale tra la dimora storica e la superfetazione.

Margine
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La veranda, un tempo una semplice copertura in pannelli, è stata totalmente ricostruita in chiave contemporanea e destinata a zona cucina, offrendo alla committenza particolarmente legata all’arte culinaria, uno spazio in stretta relazione con l’esterno.

Per mantenere la luminosità e questo rapporto con la terrazza, la cucina è stata pensata in acciaio ed è stata appesa alla struttura della veranda, risultando di fatto sospesa nello spazio.

Margine
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Se il pavimento, come detto, è la prosecuzione materica del basamento del camino, il soffitto è stato rivestito delle medesime doghe bicromatiche del soggiorno. Dalla vetrata della veranda è possibile raggiungere il terrazzo con vista sul colle Oppio e sul Colosseo, pavimentato con mattoncini di cotto colorati posati a spiga che rimandano alle pavimentazioni in cotto della tradizione Romana.

Un pergolato in continuità volumetrica con la veranda consentirà di godere della terrazza per un pranzo all’aperto, all’ombra del gelsomino appena piantumato.

Margine
©Lorenzo Zandri

Tornando all’interno, da una porta in legno il cui disegno si contrappone alla libreria subito accanto, si raggiunge la zona privata che ospita le camere e i bagni. La camera padronale, dalla cui finestra è possibile ammirare il Colosseo, è stata impreziosita da pareti dipinte di blu di prussia, dal restauro del parquet modulare esistente e dall’inserimento di una lampada al centro, una Moon di Davide Groppi che aiuta la figurazione di un cielo notturno nella stanza.

Margine
©Lorenzo Zandri

La cucina e il bagno esistenti sono stati accorpati e trasformati in una cameretta e nel vecchio bovindo, un tempo piano cottura, è stata incastonata un'alcova: una falegnameria che contiene un letto rialzato, una scala per salirci ricavata da cassettoni contenitori e una testata che diventa da un lato libreria e dall'altro scrittoio.

Un particolare dettaglio è offerto dalla posa del pavimento: una piccola tessera di rovere chiaro al centro della stanza, genera quattro quadranti con posa alternata orizzontale/ortogonale di plance di noce.

Margine
©Lorenzo Zandri

Dalla vecchia camera singola sono stati ricavati due bagni, uno più piccolo a servizio della casa e uno più grande a uso esclusivo della camera padronale, impreziositi dalle soluzioni di Agape, ricche di vibrazioni materiche e sensoriali che creano un suggestivo gioco di contrasti tra ruvidità e levigatezza.

Margine
©Lorenzo Zandri

I sottotetti, le cui capriate in legno sono state illuminate da tempera bianca, risultano oggi spazi annessi alla cameretta e alla cucina.
Sono stati recuperati gli infissi in legno, nel rispetto dei valori percettivi dell’immobile storico, ma sono stati efficientati mediante la sostituzione del vetro semplice con una vetrocamera bassoemissiva. Sono stati aggiornati tutti gli impianti con l’obiettivo di migliorare il comfort abitativo.

Dettagli come l’illuminazione architetturale di Davide Groppi, Flos e Viabizzuno, i toni profondi del legno di Foglie d’oro e delle finiture, materiche di HD Surface, il cotto artigianale di Fangorosa e la scelta di classici radiatori in ghisa Artekalor, sono i soli tocchi decorativi che nell’estetica sobria e raffinata, rimandano all’essenza storica dell’immobile originale.

Scheda progetto
Progetto: Casa Coo
Località: Roma
Progettista: Margine (Giulio Ciccarese, Valentina Pontieri)
Project team: arch. Giulia Marzocchi
Committente: privato
Anno: ottobre 2024
Dimensioni: 130 mq
Forniture rivestimenti e pavimenti: Cantiere Galli design
Rivestimenti e pavimenti: Foglie d'oro, HD Surface, Fangorosa, Concrete LCDA
Serramenti: Metra
Illuminazione: Davide Groppi, Flos, Viabizzuno
Arredi sanitari: Agape
Cucina: Zampieri
Arredi, arredi su misura e porte: Thonet, Schipani Infissi & Arredamenti
Radiatori: Artekalor