architect: TAMassociati

location: Padiglione Italia, Biennale di Venezia

year: 2016

“TAKING CARE, Progettare per il bene comune / Designing for the common good” è il titolo del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2016, curato dal team TAMassociati, composto da Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso.

"TAKING CARE è un’azione collettiva che nasce nel Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2016 per poi radicarsi e vivere al di fuori di esso. Ha due scopi: proporre una visione dell’architettura come servizio alla comunità; dimostrare, con prove tangibili, come nel prendersi cura degli individui e delle comunità, degli spazi dei luoghi, dei principi e delle risorse, l’architettura ‘fa la differenza’...il nostro lavoro nasce nel millennio scorso da una precisa idea di architettura come opera collettiva per il sociale. La nostra proposta per il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2016 è in continuità con questa visione: uno sforzo collettivo cui abbiamo chiamato altre testimonianze di percorsi particolarmente attenti ai luoghi, alle comunità, alle risorse locali. L’architettura in mostra si integra in questi percorsi, spesso con mezzi limitati, ma ricca di forti ideali."
TAMassociati

Il tema della 15. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia - scelto dal Direttore artistico Alejandro Aravena - indagando la necessità di coniugare l’architettura con l’esigenza di una migliore qualità dell’ambiente edificato e quindi della vita delle persone, approfondisce il tema dell’“avere cura” che ben s’inserisce in questa linea e vuole essere una prova tangibile di come l’architettura possa contribuire a diffondere e rendere efficaci i principi di cultura, socialità, partecipazione, salute, integrazione, legalità in qualsiasi luogo e a qualsiasi scala.

mappa percorso espositivo Padiglione Italia
mappa percorso espositivo Padiglione Italia

All’interno del Padiglione Italia 2016 vengono presentati 20 progetti di studi italiani in cui si evidenziano molteplici approcci, varietà di attori, pluralità di obiettivi dei lavori svolti. La selezione spazia in campi diversi: l’abitare, il lavoro, la salute, l’istruzione, la cultura etc., e valorizza il rapporto tra una committenza variegata (pubblica, privata, associativa, civica etc.) e un’architettura che si rivela parte attiva in un processo di partecipazione e condivisione sempre più allargato. Al termine di questo racconto, il percorso espositivo si apre a una rassegna di scatti fotografici che danno forma visibile all’idea di bene comune in Italia. Dopo la riflessione sul tema e l’incontro tra architettura e beni comuni, la mostra si sviluppa in una sperimentazione sul campo e in un esplicito invito all’azione. Nel Padiglione  verranno presentati 5 progetti inediti di 5 realizzazioni assegnate ad altrettante associazioni nazionali impegnate nel contrasto alla marginalità in aree periferiche del nostro Paese. Si tratta di 5 artefatti che verranno personalizzati in un lavoro congiunto tra progettisti e associazioni, e che porteranno - in un progetto complessivo di sussidiarietà sociale -, qualità, bellezza e diritti laddove questi ora manchino o risultino limitati. Si caleranno nella realtà, in luoghi in cui potranno dimostrare la loro utilità, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone e degli spazi in cui andranno a operare. I progetti diventano strumenti per agire nelle periferie e nelle zone di degrado, ausili per azioni di impatto sociale, presidi per l’appropriazione dello spazio collettivo, modelli per la cura e lo sviluppo delle risorse umane e ambientali, supporti civici da accompagnare alle politiche pubbliche di riqualificazione. Le associazioni coinvolte nel progetto ne faranno rispettivamente uno strumento di monitoraggio e sensibilizzazione ambientale, un ambulatorio mobile e centro di mediazione culturale, un presidio stabile per l’educazione alla convivenza e alla cittadinanza attiva attraverso il gioco e lo sport, uno spazio di socializzazione per adulti e bambini nonché punto prestito e reference di informazioni su cultura, biblioteche e tempo libero e, in ultimo, un presidio, situato nel cuore di un bene confiscato alle mafie, aperto alla riflessione e azione della cittadinanza. Per rendere efficaci queste azioni, gli oggetti saranno finanziati con una raccolta di sponsorizzazioni private e saranno i protagonisti di una campagna di crowdfunding civico che verrà lanciata ufficialmente, su una piattaforma ad hoc, in occasione dell’inaugurazione della mostra. L’allestimento della mostra sarà realizzato all’insegna del ‘low-cost’, dando risposte semplici a questioni complesse, privilegiando la riduzione del superfluo e la creazione di valore aggiunto, ottimizzando costi, efficienza e riuso virtuoso: ‘low-cost / high-Social-Value’. Il catalogo e gli strumenti che racconteranno il progetto curatoriale utilizzeranno impianti e metodi di comunicazione inediti e immediati. Saranno inoltre realizzati 3 workshop di formazione sul tema dell’architettura sociale.

"Desideriamo un'architettura che sia motore di nuove visioni, potente mezzo comunicante, strumento attraverso cui le tante periferie dell'abitare possano rivendicare diritti, progresso, opportunità, inclusione." TAMassociati

Protagonista del Social Design a livello internazionale dal millennio scorso, TAMassociati coniuga impegno civile e professione, operando nell’architettura sostenibile, nell’urbanistica, nella progettazione del paesaggio, nella conduzione di processi partecipativi e didattici, nella grafica e nella comunicazione sociale. Numerosi i premi e i riconoscimenti: nel 2013 ha ottenuto il premio Aga Khan per l’architettura per l’eccellenza rappresentata dal Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan, il premio internazionale Ius-Capocchin per la realizzazione dell’ospedale pediatrico più sostenibile al mondo (Port Sudan) e il Curry Stone Design Prize per l’insieme della sostenibilità (sociale e ambientale) dei recenti progetti realizzati nel mondo. Nel 2014 ha vinto lo Zumtobel Group Award per l’innovazione e la sostenibilità rappresentate dall’ospedale pediatrico realizzato in Sudan (Port Sudan). È Architetto Italiano dell’anno 2014 “per la capacità di valorizzare la dimensione etica della professione”. È team curatoriale del Padiglione Italia alla 15. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.

TAMassociati ha esposto i propri lavori in numerose mostre ed eventi internazionali, tra cui Architecture is Life presso Aga Khan University di Karachi, Pakistan, 2014; Five Projects for a Sustainable World, Cité de l’Architecture et du Patrimoine, Parigi, 2014; AFRITECTURE - Building Social Change presso la Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera, 2013; Triennale di Architettura di Milano, 2012; Mostre Internazionali di Architettura della Biennale di Venezia, edizioni 2012 e 2010. Attualmente TAMassociati è impegnato in Uganda, Senegal, Italia e Afghanistan, e ha base a Venezia, Bologna, Trieste e Parigi.

TAMassociati:
Massimo Lepore
Raul Pantaleo
Simone Sfriso

con: Laura Candelpergher, Annamaria Draghetti, Elisabetta Facchinetti, Marta Gerardi, Emanuela Not, Enrico Vianello
collaboratori: Oliviero Blasetti, Milena D’Acunto, Valentina Milan