"Second life, 10 alberi per 10 totem d’autore” è l'iniziativa ideata da Nicoletta Gatti nata in seguito al violento nubifragio che ha colpito Milano il 25 luglio 2023, causando l’abbattimento di oltre 5.000 alberi.

Il violento nubifragio che ha colpito Milano il 25 luglio 2023 ha causato l'abbattimento di oltre 5.000 alberi.

Dopo la presentazione tenutasi durante la scorsa Milano Design Week, il progetto approda all'ADI Design Museum, dove l’11 settembre si terrà l’asta battuta da Christie's di questi pezzi unici, a favore del Fondo Milano per gli Alberi - istituito dal Comune di Milano per il ripristino e il ripopolamento del verde cittadino. Dal 4 settembre, le opere sono in esposizione presso l'ADI Design Museum e visionabili in anteprima durante gli orari di apertura del museo.

Ancora Vivo è l’opera di Marco Piva che, attraverso un taglio passante nel tronco di un albero, regala un mondo nascosto e affascinante di linee, sfumature e dettagli: arte incisa dalla natura stessa.
L’installazione vuole essere un'indagine sulla vita effimera della natura, che attraverso l’arte rinasce, si altera e si trasforma in un nuovo oggetto duraturo e mutevole insieme.
Un albero ferito e dal tronco bruciato, una stanca corteccia che nasconde vernice rossa: una scultura vivente come testimone delle sfide ambientali, per celebrare una rinascita di speranza e rigenerazione, una natura sempre viva e ancora pronta a lottare.

Se ciascun albero caduto potesse raccontare la propria storia, parlerebbe di persone, momenti, memorie. Diunodue by Giulio Iacchetti celebra tutti coloro che hanno trovato ristoro sotto la sua chioma. Omaggia chi ha riposato ai suoi piedi, chi si è fugacemente appoggiato, chi ha provato a scalare il suo tronco generoso. Ricorda chi ha trovato protezione durante i temporali estivi, chi ha ascoltato il suo fragore mentre il vento primaverile sferzava i suoi rami. La generosità degli alberi non conosce limiti e ora che la maestosità ha lasciato il posto a una nuova estetica, il tronco non smette di offrirsi. Per farlo si divide in due parti, entrambe pronte ad accogliere il piacere della gratitudine.

Antropologicamente il totem rappresenta un sistema primitivo di credenze, caratterizzato da un legame mistico tra gli esseri del mondo naturale e gli uomini. In alcuni casi proibiva, in forma permanente o momentanea, l’attuazione di pratiche o consuetudini, al fine di tutelare le risorse limitate dell’ambiente.
Il totemismo, quindi, può essere letto anche come pensiero ecologista. Come affrontare una tempesta di Studiopepe è caratterizzato da una funzione apotropaica di protezione e unione con la natura. Le figure geometriche, ognuna con una texture differente, rappresentano i quattro elementi e ricordano all’osservatore i pilastri costitutivi dell’ambiente naturale. Alla base è presente un’unica parola: rispetto. Un messaggio semplice che sposa (e riverbera) quest’opera.

La scimmia smarrita, metafora del nostro essere animale, chiede accoglienza e ci ricorda quello che eravamo e con cui dovremmo riconnetterci. Hereditas realizzata da Nicoletta Gatti -Hereditas incentiva il ritorno alle nostre radici, con questo progetto di recupero e rinascita dei tronchi tranciati dal terribile uragano del 25 luglio, ho cercato di tornare alle nostre radici, recuperare una connessione tra l’essere umano, che abusa delle risorse del pianeta, e la terra, che di queste risorse è la madre. Tornare alle nostre radici ci aiuta a recuperare questa connessione ricreando un’ecosistema di relazioni. La crisi climatica ci chiede di fermarci, per guardare, pensare e tornare ad amare.

Un grande pesce con un uomo in bocca, un’immagine goffa e provocatoria al contempo, ironica e sarcastica. La tensione tra predazione e rinascita offre uno spunto di riflessione sulla ciclicità della vita. Il mito dell’eterna lotta tra predatore e preda si mescola con la possibilità di trasformazione, emergente anche da situazioni apparentemente distruttive.
Gastone il Pesce Mutante di Elena Salmistraro simboleggia la metafora della morte e della rinascita. Quando le forze distruttive inghiottiscono e sembrano divorare tutto il presente, sorge la possibilità di trasformare quel momento in un punto di snodo teso verso una nuova vita.

S’i’ fosse foco, ardereï ‘l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempestarei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei [...]
Cecco Angiolieri, XIII-XIV

Se quanto accaduto a Milano lo scorso anno invita, ancora una volta, a riflettere dinanzi alla forza indomabile della natura, S’i’ fosse foco realizzato da Studio Zanellato/Bortotto svela una seconda vita del tronco, strumento di intervento in grado di narrare la bellezza della materia.

Se rimuovendo la corteccia dell’albero è possibile penetrare al suo interno e sentire ancora il suo respiro, il totem Sempreverde by Mario Trimarchi prova a conoscere più a fondo la storia e il vissuto di uno degli alberi della città di Milano. L’anima del tronco, scoperta e svelata attraverso la maestria degli artigiani, svela un vaso sospeso in un equilibrio delicato.
Guardandolo con attenzione, sembra rappresentare un contenitore di lacrime e pioggia, all’interno del quale sboccia una piccola speranza di eternità: una esile foglia sempreverde, cerniera inviolabile tra la morte e la rinascita.

Uno scrigno prezioso si apre e svela il contenuto dei suoi ricordi.
Si tratta di paesaggi, boschi, foreste verdi. Frammenti di vita variegati e preziosi. Sfumature policrome di un passato non troppo lontano, ma profondo e saggio. Agli echi arcaici di epoche passate, si susseguono fotogrammi recenti, ancora vividi e reali. L’apertura del tronco permette di sprigionare le sue memorie e traccia il profilo di un vero e proprio paesaggio.
Il taglio verticale conferisce a La Memoria dell’Albero by Alessandra Baldereschi di aprirsi come un libro, pronto a essere scoperto e fruito. Le sue memorie si svelano e incentivano la diffusione di una maggiore sensibilizzazione.

Con la sua natura intuitiva ed elementare, Fattoafette sviluppato da Francesco Meda celebra la ciclicità della vita e il continuo divenire. Attraverso il riutilizzo minuzioso di ogni parte del tronco, sembra proporsi come simbolo di riciclo e sensibilizzazione verso la salvaguardia della natura. Il suo aspetto, apparentemente elementare ed intuitivo, rivela una visione della vita in continua e costante rigenerazione. I piani snodati, incernierati su un montante verticale, si dispiegano come petali di un fiore e celebrano valori quali la preziosità e la purezza. Il taglio progettuale sembra abbracciare un approccio di stampo prettamente funzionale ma non elude alcune note poetiche che accompagnano (e addolciscono) la sua rinascita.

Inciso by Federico Peri sottolinea il concetto di trasformazione e metamorfosi, evidenziando un dualismo virtuoso tra estetiche differenti, ben evidenti nella sua silhouette.
La parte inferiore viene levigata al fine di conservare la sua memoria storica, mentre la parte superiore viene incisa come fosse un complemento di arredo a sé stante. Il concetto di arredo, particolarmente in linea con il contesto della Milano Design Week, sposa un sentimento specifico e connotato: la speranza. L’opportunità di trasformare i molteplici alberi abbattuti in oggetti inediti sembra incentivare la diffusione di nuove sensibilità, attente all’estetica e al rispetto di una natura fragile e bisognosa di cure.