A Roma, nel quartiere Appio Tuscolano, il nuovo headquarter di Angelini è stato riqualificato grazie al progetto di Studio Transit. Il piano ha previsto l’adeguamento e il rinnovamento della sede originaria del Gruppo tramite un intervento di ristrutturazione edilizia in demolizione e ricostruzione, che ha portato alla realizzazione del complesso dei nuovi uffici. L’approccio alla progettazione dello Studio Transit è stato di tipo organico e conservativo e ha perseguito la volontà del committente di mantenere il legame dell’edificio con la città, poiché Angelini è presente nel quartiere già dal secondo dopoguerra.

©Manuela de Micheli; Francesco Pinto; Francesco Campanelli

L’intervento si è suddiviso in due fasi, che hanno visto il completamento di altrettanti lotti in una superficie totale di 32.000 metri quadri, per permettere la migrazione completa del personale dell’azienda da un’area all’altra. Nell’attuale complesso, infatti, sono compresi uffici e servizi generali dell’azienda (mensa, bar, area fitness, auditorium, sale formazione e parcheggi interrati): diverse zone funzionali collegate tra loro attraverso un’attenta e calibrata articolazione degli spazi interni, dei giardini e degli atrii.
La memoria formale della costruzione è rimasta inalterata: i moduli originari, con la caratteristica forma “a L” sono stati reiterati - realizzando il completamento del lotto su tutti e tre i fronti stradali. L’intero organismo è unito da un elemento sopraelevato, che si espande sopra il resto dell’edificio, generando un’espressiva e nobile sopraelevazione dello stesso, inglobando e ridando unitarietà alle singole parti in una logica architettonica contemporanea. Tale volume “ponte”, che ospita gli uffici della Presidenza e dell'alta dirigenza, realizza la connessione funzionale dei quattro blocchi operativi e completa la perimetrazione del lotto. Un elemento architettonico che sottolinea l'andamento orizzontale del volume, realizzando un gioco vibrante di luci e ombre sulle superfici.

©Manuela de Micheli; Francesco Pinto; Francesco Campanelli

L’edificio si snoda in una sorta di “nastro” che si avvolge su se stesso e costituisce la copertura dell'intero volume polifunzionale, imprimendo allo stesso un forte scatto verso valenze contemporanee caratterizzate da forme dinamiche e “non finite”, che enfatizzano l’apertura verso il quartiere con continui collegamenti interno-esterno. Molta attenzione è stata riposta nell’utilizzo del verde, con la realizzazione di pareti verdi verticali e la presenza di alberi ad alto fusto. L’ammodernamento, infatti, ha portato al sezionamento ideale del volume complessivo con l'obiettivo di creare quattro blocchi distinti, divisi da varchi di circa 10 m in cui sono state inserite aree verdi private. Ciò ha avuto un triplice obiettivo: incrementare l'aerazione e la luce naturale negli spazi lavoro interni, connettere visivamente lo spazio privato della corte interna con gli spazi pubblici della città e consentire l’autonomia funzionale di singole parti dell'edificio. In questo modo, si è realizzato un sistema unitario composto da parti, inframmezzate a una sequenza verde di giardini che, oltre a costituire affacci gradevoli, migliorano la qualità del luogo di lavoro, contribuendo, con un nuovo microclima, ad ottenere le condizioni ottimali di benessere per operatori e dipendenti.
Da un punto di vista prettamente architettonico, si è scelto di mantenere il ricordo dell’impianto di facciata preesistente ribadendone il sistema di pieni e vuoti delle finestrature e la sua matericità sul fronte stradale. Un’architettura fluida, dalla caratteristica forma “a nastro”, dalle forme sperimentali che si valorizzano attraverso una resa estetica ottimale delle facciate esterne, ottenuta attraverso l’impiego dei sistemi in alluminio Schüco. Tre i sistemi per facciata utilizzati, che dialogano tra loro conferendo un aspetto strutturale uniforme e di forte impatto visivo. Schüco FWS 50 a montanti e traversi - posizionato nelle zone di copertura dell’edificio - Schüco USC 65 SG a telai e il sistema strutturale Schüco SFC 85. La scelta del sistema a telai USC 65 SG ha risposto a un’esigenza strategica del cantiere, ovvero quella di ottimizzare i tempi della posa in opera e di razionalizzare il processo di realizzazione complessiva. Si è potuta infatti sfruttare la possibilità di preassemblare alcuni componenti direttamente in officina, mantenendo la massima affidabilità di montaggio. In più questo sistema ha consentito di integrare in facciata degli apribili di dimensionmaggiori rispetto allo standard, per garantire un comfort superiore all’interno del building.

©Manuela de Micheli; Francesco Pinto; Francesco Campanelli

Inoltre, questa soluzione ha permesso di combinare la funzionalità e la razionalità esecutiva di una facciata a telai ad alte prestazioni all'elegante estetica della facciata Schüco SFC 85, per un “look” esterno completamente in vetro, uniforme e di grande impatto. Questo sistema è stato scelto in particolare per la hall e l’atrio, dove si rendeva necessario massimizzare l’apporto di luce naturale in zone di elevata affluenza e di continuo passaggio. L’effetto finale è quello di massima trasparenza ed eleganza. Grazie all’unicità di un materiale straordinario come l’alluminio unito a un servizio di progettazione e di posa ai massimi livelli, Schüco si conferma un partner strategico essenziale per architetti e contractor che vogliono realizzare edifici unici e ad alto valore aggiunto. L’headquarters Angelini, infatti, ottempera alle più recenti normative di prevenzione sismica e contenimento dei consumi energetici, tanto da essere in corso di ottenimento la certificazione LEED®.

La facciata Schüco USC 65 SG (Unitised Customised Construction) è un sistema modulare flessibile ed efficiente per facciate a telai. La differenza principale tra questo sistema e strutture speciali consiste nei componenti di sistema approvati da rinomati istituti di controllo. Intorno a questi componenti è possibile adattare ottimamente tutti gli altri componenti strutturali relativi alle facciate, in base al singolo progetto. Internamente, il design è quello di una facciata a telai con sezioni in vista di soli 65 mm. Con la serie di finestre Schüco​ AWS​ 114​, sono possibili grandi elementi a inserimento come finestre con apertura a sporgere o con apertura parallela con peso dell'anta fino a 250 kg. L'esecuzione con vetro a lastre sfalsate assicura un'integrazione omogenea nella facciata. La struttura a telai garantisce la massima razionalità di realizzazione e montaggio.
La facciata Schüco SFC 85 (Stick Frame Construction) è una costruzione per facciate strutturali con specchiature fisse complanari nella facciata ed elementi apribili che non possono essere distinti come elementi a inserimento dall'esterno o dall'interno. Gli elementi a inserimento completamente integrati nella struttura portante possono essere implementati in specchiature fisse o formati di apribili particolarmente grandi con pesi elevati degli elementi. In Europa la collaudata facciata strutturale con vetri doppi e tripli è stata approvata da ETA-07-0120.
La facciata in alluminio Schüco FWS 50 SG a montanti e traversi coniuga semplicità di realizzazione con un’elevata efficienza energetica. Un sistema di canaline passacavo permette al carpentiere di integrare in tutta sicurezza le componenti elettriche nella facciata a montanti e traversi.

Scheda progetto
Progetto: Angelini Headquarters
Luogo: Roma
Anno: Primo lotto: 2016; Secondo lotto: 2019
Progettazione architettonica: Studio Transit srl
Progettazione impiantistica: Lombardini 22; Innovae
Progettazione strutturale: So.In.Ci.; Innovae; Ser.In
Committente: Angelini Immobiliare spa
Prodotti/sistemi in alluminio Schüco utilizzati: Sistema per facciata Schüco USC 65 SG,  Sistema per facciata Schüco SFC 85, Sistema per facciata strutturale Schüco FWS 50
Partner serramentista: Primo lotto: 3Emmegi; Secondo lotto: EM969
Impresa costruttrice: Astaldi spa; Di Vincenzo Dino & C. spa

Foto credits: Manuela de Micheli; Francesco Pinto; Francesco Campanelli