Per Munari, alla radice del progetto e del disegno, i segni sono le prime formulazioni di un pensiero da ricombinare in infinite variazioni, come quelli tracciati e raccontati in Prima del disegno, e come gli scarabocchi che illustrano Favole al telefono di Gianni Rodari, che mostrano le possibilità espressive di una scrittura primaria e automatica.
La Libreria 121+ dedica una mostra al segno di Bruno Munari, in contemporanea all’uscita del libro Munari per Rodari pubblicato da Corraini e all’arrivo a Milano della mostra Tra Munari e Rodari proposta da Biblioteche di Roma in collaborazione con Corraini Edizioni.

In mostra Scarabicchi, Amuleti, segni e disegni come quelli che illustrano gli storici capolavori di Rodari come Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono, Il libro degli errori, La torta in cielo, ma anche scarabocchi che hanno caratterizzato la produzione di Bruno Munari, segni da cui prendono le mosse idee e progetti concreti.
Sono segni curvi, orizzontali, verticali, spezzati, mossi... delle piroette saltellanti con cui la mano scivola sul foglio. Ed ecco che, giocando le parole, improvvisazione e casualità, il segno diventa la cifra della sperimentazione più libera, e sulla carta compaiono figure, tratti spessi e sottili, segni bizzarri che creano un racconto fatto di linee.
In mostra saranno esposte opere originali su carta della Galleria Maurizio Corraini, pagine di agenda, disegni, ma anche lavori in serigrafia e multipli che esplorano il tema del segno.

Nell’ambito delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari, la mostra amplia e arricchisce la riflessione nata con il libro Munari per Rodari, e ripropone la stessa leggerezza e la capacità di dare vita a mondi fantastici mettendo insieme elementi apparentemente opposti e lontani.