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architect: Archea Associati

location: Cesena, Italia

year: 2014

Troppo spesso l’architettura, dimenticando di essere l’arte attraverso cui si costruisce la città e la sua “grande bellezza”, è considerata solamente un’opportunità immobiliare, un’attività la cui finalità sembra inaridirsi nel puro risultato economico. Fortunatamente qualcuno, sia nel pubblico che nel privato, è tornato a comprendere il valore etico e la responsabilità del costruire in termini di “costruzione dell’immagine urbana” quale patrimonio collettivo, ancorché generato da necessità e attività individuali. Questo senso di partecipazione alla “Civitas” anima il progetto proposto dall’architetto Marco Casamonti e dal suo studio Archea Associati di Firenze, ben realizzato con la collaborazione del locale studio Ottagono, per il nuovo Showroom Salaroli di Cesena. L’edificio, o meglio, il complesso di edifici recentemente ultimato trasforma alcune anonime palazzine esistenti, poste tra il fronte su piazzale Risorgimento e la via Cesare Battisti, in un assieme capace di ridisegnare il nuovo accesso al centro storico di Cesena secondo una prospettiva che completa un’ipotesi che ha visto concorrere amministrazione pubblica, con il progetto dell’allargamento del ponte ed il rifacimento della via Battisti, e i privati, con la riqualificazione e la nuova ridefinizione architettonica del prospetto del principale edificio sul fiume.

All’immagine precedente, tipicamente legata all’edilizia artigianale post bellica, è stata sovrapposta una nuova configurazione architettonica che connette visivamente, attraverso una studiata copertura inclinata, le altezze degli edifici più recenti e più alti con la misura della palazzina d’angolo che introduce sulla via Battisti. E ancora, tra quest’ultima e gli edifici adiacenti, un nuovo frammento si inserisce per ritrovare la congruità delle altezze successive e ritmare, attraverso la predisposizione di bow-windows variamente allineati, l’alternarsi casuale dei diversi elementi architettonici (finestre e balconi) lungo la via.

Come dovrebbe sempre essere – anche se purtroppo tale atteggiamento costituisce ad oggi un evento eccezionale – la città e la sua ricercata armonia tra le parti costituiscono il soggetto e il centro di questo progetto caratterizzato dall’uso di materiali pregiati e durevoli come i rivestimenti in pietra arenaria che nobilitano gli interi fronti costruiti. Si tratta di una volontà certamente alimentata dalla stessa attività insediata, finalizzata all’assistenza e la fornitura di componenti di pregio per l’abitare, tuttavia non scontata se confrontata con le contingenze e l’attuale crisi del mercato della casa a cui il committente guarda con lungimiranza e un rinnovato ottimismo che si rivela con evidenza a fronte dell’investimento effettuato. L’idea di non rassegnarsi all’anonimato e al degrado, la scelta di uno studio ed un progettista di livello internazionale, l’utilizzo di componenti di elevata qualità architettonica e di design, l’ipotesi perseguita di rimanere con le proprie attività nel centro urbano intraprendendo la via del “costruire sul costruito” e quindi, in maniera sostenibile, riutilizzare l’esistente, costituiscono un utile e fattivo contributo per quanti vogliano considerare le città ancora al centro della vita dell’uomo, della sua necessità di socializzare e partecipare fattivamente alla vita della comunità alla quale si appartiene.