Rivivere lo stupore dei grandi pittori rinascimentali - fra cui Pintoricchio, Filippino Lippi e Signorelli - che si calarono a lume di torcia all’interno della Domus Aurea scoprendo le grottesche, immedesimarsi in Raffaello attraverso i suoi primi studi di queste antiche decorazioni parietali, ritrovarsi al cospetto del leggendario Laocoonte nell’oscurità di un suggestivo ambiente sotterraneo: sono solo alcune delle emozioni che il pubblico potrà provare grazie all’esperienza multisensoriale digitale progettata ad hoc dallo studio Dotdotdot per “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” in programma a Roma fino al 31 dicembre 2021.

Realizzata in occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio, la mostra - a cura di Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio - è promossa dal Parco archeologico del Colosseo e prodotta da Electa.
Il percorso espositivo multimediale mette in scena la ricerca artistica e le storie contestualizzate all’interno del padiglione neroniano, attraverso sei installazioni e un progetto di narrazione visiva e sonora che si sviluppa attraverso un'esperienza multisensoriale, poetica ed evocativa dedicata al tema delle grottesche, a partire dall'apice della loro interpretazione magistrale con Raffaello fino alla successiva diffusione nel mondo.
La celebre dimora di Nerone riapre le sue porte al pubblico con un allestimento immersivo concepito e realizzato dallo studio Dotdotdot - nato a Milano nel 2004, tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design - con l’obiettivo di raccontare in modo inedito le opere e le antiche vicende legate alla pittura antica sepolta nelle “grotte” dell’originaria Domus Aurea. La loro scoperta avvenne intorno al 1480 a opera di alcuni pittori - tra i quali Pintoricchio, Filippino Lippi e Signorelli - che per primi si calarono a lume di torce nelle cavità del colle Oppio per ammirare decorazioni pittoriche di antichi ambienti romani, fino all’arrivo di Raffaello che comprese a fondo la logica dei sistemi decorativi della residenza neroniana, riproponendoli in numerosi capolavori, per la prima volta svelati al pubblico attraverso le potenzialità del digitale.

La mostra diviene rappresentazione della ricerca scientifica, delle scelte curatoriali e narrative che stanno alla base del percorso espositivo - dichiara Laura Dellamotta, co-founder e General Manager di Dotdotdot - “Il sapiente utilizzo del multimediale consente di raccontare storie e vicende per creare ponti concettuali e di contenuto tra capitoli tematici apparentemente distanti e in un lasso temporale ampio. Nonostante la complessità tecnica dell'allestimento, non è su questo che è importante soffermarsi, quanto invece sull'esperienza inedita, personale e formativa di contenuti storico-artistici eterogenei e prevalentemente non accessibili, messi in scena solo grazie al digitale”.