BUILDING presenta Prima del tuono, dopo il buio, la prima personale in Italia dell’artista giapponese naturalizzata svizzera Leiko Ikemura, a cura di Frank Boehm. Aperta al pubblico dal 4 settembre al 23 dicembre 2021, la mostra offre un’ampia panoramica sulla ricerca artistica di Ikemura, riunendo una selezione di 50 opere realizzate dagli anni ’80 a oggi. Il progetto espositivo, che si sviluppa su quattro piani, presenta alcune significative produzioni storiche accanto a lavori più recenti. Tra questi, una scultura in vetro, realizzata grazie alla collaborazione con alcune delle più importanti maestranze di Venezia.

Leiko Ikemura, Mountain Lake, 2017, terracotta / terracotta, 29x34x20 cm; ©Leiko Ikemura and VG Bild-Kunst 2021. ©Roberto Marossi

L’opera di Leiko Ikemura si caratterizza per un linguaggio visivo complesso e altamente espressivo. Nei suoi lavori - all’inizio prevalentemente figurativi, poi sempre più tendenti verso l’astratto - l’artista si concentra sulla figura umana e sulla sua posizione all’interno del cosmo. Le figure femminili, tipiche della sua produzione, sono per lo più mostrate libere da qualsiasi ambiente spaziale, contestualizzate all’interno di paesaggi eterei, più emotivi che fisici. Queste figurazioni sono le protagoniste di una pittura senza tempo, espressione di una personale rappresentazione della condizione esistenziale contemporanea. Osservarle è un’esperienza intima, che trasmette un crescente desiderio inappagato di completezza.
L’universo espressivo di Leiko Ikemura spazia dal disegno all'acquerello, dalla pittura alla fotografia, fino alla scultura, realizzata in ceramica, terracotta, bronzo e, più recentemente, in vetro. Le singole opere presentano una grande autonomia e intensità, riscontrabile anche nei formati dalle dimensioni più ridotte, ma dalla forte presenza. Attraverso le sale di BUILDING, l’esposizione si sviluppa in gruppi tematici che ripercorrono lo svilupparsi del vocabolario visuale dell’artista, a partire dai disegni a carboncino di grande formato degli anni '80, mostrati qui per la prima volta, passando attraverso le tonalità delicate e sfumate delle opere degli anni ’90, fino ai colori intensi delle tele più recenti.

Leiko Ikemura, Black Face, 2008, carboncino su carta / charcoal on paper, 32x49 cm; ©Leiko Ikemura and VG Bild-Kunst 2021. ©Roberto Marossi

Al piano terra lo spettatore viene accolto da Before Thunder (2014-17) e After Dark (2014-17), due dipinti di grandi dimensioni dai quali viene ripreso il titolo della mostra, volto a suggerire quella condizione di trasformazione e costante divenire spesso presente nell’opera dell’artista. Nel silenzio di un'atmosfera livida e rarefatta, i contorni sfocati delle figure in primo piano sembrano fondersi con il paesaggio circostante, irradiando una spiritualità soffusa. Accanto a questi, troviamo l’imponente disegno a pastello Ohne Titel, realizzato nel 1983 in occasione del soggiorno a Norimberga, dove trascorre un anno come artista in residenza. Quest’opera, altamente esemplificativa del primo periodo della produzione artistica di Ikemura, viene eccezionalmente esposta a BUILDING per la prima volta dopo trent’anni. Il tema ricorrente della figura femminile sdraiata, ampiamente indagato dall’artista attraverso diversi media, è qui espresso in forma scultorea dalle bronzee Sleeping Figure in Red (1997-2012) e Lying in Yellow Dress (1997-2008) che, nella loro solitudine raccolta, comunicano tutta la complessità e la fragilità interiore dell’universo femminile.

Leiko Ikemura, Standing in a Pink Skirt, 1994, Terracotta smaltata / glazed terracotta, 49,5x25x25 cm; ©Leiko Ikemura and VG. Bild-Kunst 2021. ©Roberto Marossi

Il primo piano ospita una composizione corale di bronzi e terrecotte, disposti sullo sfondo di una cornice scenica dai toni rosa pastello. Lo sguardo dello spettatore si apre così verso un mondo complesso di creature ibride, grottesche, dalle sembianze inedite ma incredibilmente famigliari, ispirate tanto all’universo mitologico giapponese, quanto alle figure fantastiche che adornano le antiche chiese e cattedrali cristiane. L’artista si avvicina alla scultura alla fine degli anni ’80, lavorando per la prima volta l’argilla nel 1987. La superficie irregolare delle sue creazioni biomorfe incarna il gesto modellante dell’artista, che plasma la materia informe in una sintesi inedita ed eterogenea, dove la memoria si mescola al sogno e all’immaginazione. Il percorso espositivo continua al secondo piano con una serie di disegni su carta, ispirati ai suoi viaggi in Messico. Il linguaggio visivo dell’artista si esprime in maniera più diretta e immediata nel tratto spesso e morbido del carboncino, che si sviluppa in linee nervose per poi condensarsi in macchie fosche e fumose, da cui emergono apparizioni spettrali e visioni impalpabili di un mondo misterioso e altro.

Leiko Ikemura, Mexican Afterworld, 2011, carboncino su carta / charcoal on paper, 55,8x76 cm; ©Leiko Ikemura and VG Bild-Kunst 2021. ©Roberto Marossi

Appartenenti alla produzione più recente, le tele disposte al terzo piano offrono un punto di vista privilegiato sugli aspetti più astratti del lavoro di Ikemura. In opere quali A Bit of Blue (2019), CRN Act (2020) e Moon Shine (2020) la narrazione lascia spazio a un linguaggio che privilegia l’intensità cromatica e un lirismo pacato, come la luce tenue delle sue atmosfere cosmiche.
Di particolare rilievo all’interno del progetto espositivo è la presenza di una scultura in vetro, creata appositamente per la mostra. Una produzione unica nel suo genere, che nasce dalla collaborazione tra BUILDING e la vetreria artistica Berengo Studio di Venezia, avviata in occasione del ciclo Dalla sabbia, opere in vetro che ha caratterizzato la stagione espositiva 2020 di BUILDINGBOX.

Leiko Ikemura, Light Face, 2021, vetro colato/cast glass, ed. 1/5, ca. 22,5x27x19 cm; ©Leiko Ikemura and VG Bild-Kunst 2021. ©Roberto Marossi