piazza olivastri, photo by Anna Positano

Nel cuore della valle imperiese, tra distese argentee di ulivi secolari e il riverbero di un passato agricolo ancora vivo, il borgo di Olivastri riscopre la propria anima collettiva grazie a un intervento di rigenerazione urbana. Un anonimo parcheggio si trasforma in una piazza pedonale vibrante di storia e contemporaneità, restituendo alla comunità uno spazio accogliente, pensato per la condivisione, la sosta e il dialogo.

piazza olivastri, photo by Anna Positano

Il progetto affonda le sue radici nella tradizione olivicola, traducendo in architettura l’essenza del territorio: le olive e le reti usate per la raccolta. Questo riferimento si materializza in una composizione geometrica che, pur seguendo un impianto rigoroso, conserva un’irregolarità evocativa, richiamando il movimento impalpabile delle reti sospese tra i rami, mosse dal vento.

piazza olivastri, photo by Anna Positano

La pavimentazione è il fulcro visivo e sensoriale della piazza: una griglia sfaccettata realizzata con pietra di altissima qualità, inerti di granito e materiali lapidei naturali. Il gioco di texture e variazioni cromatiche — dal grigio chiaro alle tonalità più profonde — crea un raffinato effetto di chiaroscuro che muta con la luce del giorno, fondendosi armoniosamente con il contesto storico e naturale. Per preservare la massima flessibilità dello spazio, non sono state inserite nuove panchine all’interno della piazza; le uniche sedute sono quelle già presenti lungo il perimetro. Anche la grande pietra circolare, un tempo collocata a una quota superiore e meno visibile, è stata abbassata, trasformandosi in un elemento scultoreo che funge sia da tavolo che da seduta, arricchendo la piazza di una funzione conviviale senza comprometterne la spazialità.

piazza olivastri, photo by Anna Positano

A definire il perimetro della piazza, un bordo realizzato con ciottoli di fiume locali, levigati dal tempo e dall’acqua. La loro texture e le sfumature cromatiche evocano la forma e i colori delle olive, creando un legame visivo e materico con il paesaggio circostante.

L’uso di materiali locali e sostenibili non è solo una scelta estetica, ma un gesto di radicamento nel territorio. Ogni elemento dialoga con la storia del borgo: la pietra, la ghiaia, i ciottoli si integrano perfettamente nel contesto, come se fossero sempre appartenuti a questo spazio.

piazza olivastri, photo by Anna Positano

Oggi, la piazza di Olivastri non è solo uno spazio rigenerato, ma un nuovo fulcro della vita comunitaria. Qui i bambini giocano in sicurezza, gli anziani ritrovano un punto di incontro familiare e ogni passante riscopre il piacere di appartenere a un tessuto sociale che torna a pulsare.

piazza olivastri, photo by Anna Positano

Essenziale e rispettoso della storia del borgo, questo intervento non introduce un linguaggio estraneo, ma esalta l’anima autentica del luogo. Come un ulivo secolare, la piazza affonda le sue radici nel passato per proiettarsi, con forza e grazia, verso il futuro.