Pedrali ha recentemente rinnovato e ampliato il proprio ristorante aziendale. Il progetto, curato dallo studio di architettura milanese Park Associati, ricrea uno spazio multifunzionale, confortevole e accogliente configurato in base alle reali necessità di utilizzo, che possono andare dalla ristorazione quotidiana dei propri collaboratori fino a quella occasionale di ospiti che convivono all’interno del medesimo spazio.

L’ambiente è stato pensato, realizzato e arredato con l’obiettivo di dare vita a un luogo che ponesse in primo piano la qualità del tempo della pausa pranzo e quella delle relazioni che si innescano al suo interno. Un ambiente in cui relazionarsi, scambiare informazioni, condividere iniziative e attività e creare un sentimento condiviso di community. Il nuovo ristorante aziendale Pedrali si pone come fine quello di influenzare direttamente e positivamente la qualità della vita delle persone che vivono l’azienda incidendo sul loro benessere.

©Nicola Colella

Il progetto, iniziato a marzo e conclusosi a settembre, si configura come una scenografia per i prodotti Pedrali che, al suo interno, vengono mostrati e fruiti in completa armonia con il volume architettonico grazie alla raffinata scelta di modelli, tessuti e colori.
L’apertura di una grande parete vetrata verso l’esterno rende protagonista la luce naturale donando all’ambiente luminosità e ariosità e consentendo un collegamento diretto con lo spazio esterno arredato con le collezioni outdoor che, fruibile durante la bella stagione, è reso ancora più gradevole dalla presenza di uno specchio d’acqua lungo 110 m, già parte integrante dell’architettura della Palazzina Uffici.

Elemento di raccordo tra la zona outdoor e la zona indoor è Hevea, un complemento d’arredo versatile che, inserendosi in maniera discreta, consente di portare la natura all’interno degli spazi chiusi, separando lo spazio e contribuendo al benessere delle persone che li vivono. Disegnato da Victoria Azadinho Bocconi, Hevea è un sistema portavasi composto da uno stelo centrale in acciaio al quale vengono agganciati vasi in polipropilene, ottenendo così diverse configurazioni in base al loro numero e alla loro posizione.

©Ottavio Tommasini

Lo spazio interno di 400 mq è suddiviso in due zone e i tavoli, le sedute e le lampade Pedrali scelte per l’allestimento sono organizzati in più soluzioni, in modo da favorire diverse situazioni di convivialità.
La zona più ampia è dedicata a momenti informali e di condivisione e all’occorrenza può essere utilizzata anche per call o riunioni tra colleghi. È caratterizzata da Arki-Table tondi e rettangolari, attorno ai quali sono posizionate sedute in legno, come Babila di Odo Fioravanti, Tivoli e Folk di CMP Design e sedute in materiale plastico, come le poltrone di Odo Fioravanti Dome e le Babila XL nella versione recycled grey, in polipropilene riciclato. La poltrona imbottita Babila XL è abbinata ai tavoli Laja di Alessandro Busana e alle panche Modus. Gli arredi in legno sono certificati FSC® C114358 e utilizzano vernici all’acqua composte per lo più da resine di derivazione vegetale.

©Ottavio Tommasini

Le tonalità scelte per gli arredi di questo spazio sono quelle tenui del terracotta, del verde salvia e del frassino sbiancato, che si integrano in modo armonico con la boiserie color terracotta realizzata in impiallacciato di legno ricostituito. Questi elementi uniformano lo spazio sia a livello materico che cromatico e contribuiscono alla circolarità del progetto. L’impiallacciatura è infatti realizzata con legno ricomposto ottenuto da lavorazioni industriali innovative e prodotto con colle prive di emissione di formaldeide, in un’ottica sostenibilità ambientale. Un’area più riservata, separata dal resto dello spazio da lamelle verticali in boiserie disposte in maniera dinamica, garantisce privacy in occasione di pranzi formali o di gruppi di ospiti in visita. Qui, quattro Arki-Table tondi ospitano le collezioni imbottite Blume di Sebastian Herkner, Vic di Patrick Norguet, Nym Soft e Tivoli di CMP Design, tutte proposte nell’elegante tonalità del blu.

©Ottavio Tomasini

In entrambe le zone, un sistema di tendaggi in parte filtranti e in parte coprenti rende l’ambiente più accogliente e ospitale, migliorandone l’acustica. Il controsoffitto accoglie invece i pannelli fonoassorbenti rivestiti in tessuto ed i binari elettrificati per ospitare luci decorative, della collezione lighting Pedrali, e architetturali.