architect: Mario Cucinella Architects

location: Peccioli (Pi)

year: 2021

A Peccioli, borgo medievale noto per aver adottato un’agenda di sviluppo che lo ha reso un laboratorio di resilienza artistica, sociale, tecnologica e progettuale a cielo aperto (in esposizione ora al Padiglione Italia della Biennale di Venezia col marchio Laboratorio Peccioli), è stata inaugurata l'opera di Mario Cucinella "Palazzo senza Tempo". L’intervento, parte di un programma di valorizzazione e restituzione alla comunità del patrimonio storico di Peccioli intrapreso negli anni dall’amministrazione comunale, si è sostanziato lungo il limite del poderoso bastione medievale nel recupero e riqualificazione del quattrocentesco, prestigioso Palazzo su via Carraia e nella trasformazione del sottostante edificio diroccato.

Obiettivo del progetto, sviluppato tra il 2016 e il 2018 e che ha coinvolto un’area di 2.500 metri quadri, è stato creare nuovi spazi polivalenti di incontro, servizi, eventi e cultura aperti alla comunità. La ristrutturazione del Palazzo su via Carraia - ribattezzato “Palazzo senza Tempo” perché capace di legare insieme passato, presente e futuro - che ne ha riconfigurati spazi e funzioni dei piani, è culminata negli interventi in copertura e in facciata, con la creazione nuovi punti di vista degli interni verso l’esterno grazie all’inserimento di lucernai e bowwindow che accolgono la luce naturale. La nuova copertura vetrata, posta sul passaggio della corte storica, completa la permeabilità visiva degli spazi.

Il palazzo storico, già di proprietà della famiglia de’ Medici, è stato acquistato anni addietro dal Comune dall’ultimo proprietario, la Fondazione Gaslini che nel recente passato “ha dato lavoro fino a 1.000 persone - come racconta il Sindaco Renzo Macelloni -. Un punto di riferimento che era finito nel degrado. Il progetto si pone come un ulteriore intervento dell’amministrazione comunale sul centro storico, volto a infondere linfa vitale. Il palazzo sarà sede di mostre, allestimenti ma anche di laboratori residenziali con università nazionali e internazionali per studi legati al percorso di Peccioli come esempio di comunità resiliente, ora in mostra alla Biennale. Nascerà anche un centro studi sulla resilienza dei piccoli borghi italiani”.
Il Palazzo senza Tempo è in grado di ospitare fin da subito una serie di mostre temporanee e permanenti. La prima opera, firmata dall’artista danese Jeppe Hein, è arrivata direttamente dalla König Galerie di Berlino: sospesa nel vuoto, rifrange i raggi provenienti dal lucernario soprastante creando un gioco di riflessi esterni e sulla sua stessa superficie.

Il piano strada è stato collegato al nuovo volume architettonico nato dall’edificio diroccato sottostante con un vano scala. Questa costruzione, incastonata ai livelli -1 e -2, è ora un elemento architettonico dominato da un gioco di trasparenze che si affaccia sull’eccezionale contesto panoramico della Valdera. L’opera di riqualificazione si presenta come un ponte tra la memoria storica che ha caratterizzato questi palazzi e il suo futuro, un centro civico e culturale per il paese, per l’intera Valdera e le decine di migliaia di turisti in visita ogni anno in questo straordinario museo a cielo aperto. “L’intervento, condotto con coraggio e gentilezza - commenta Mario Cucinella - fa diventare i palazzi parte della vita contemporanea del territorio: la rigenerazione di un sito deve intendersi come un processo capace di interpretare il passato in dialogo con la contemporaneità. Questa architettura, ponte tra passato e futuro, vuole essere solo una cornice di questo bellissimo paesaggio, un paesaggio che sembra un quadro del 1500”.

Tra i due edifici riqualificati, una maestosa terrazza sospesa di 600 metri quadri e con uno sbalzo da terra di circa 20 metri domina il meraviglioso paesaggio ritmato dai poggi pecciolesi.
In dialogo con gli accessi pubblici preesistenti e una scalinata laterale che dal piano strada porta al livello -2, la terrazza, come un grande pontile, è affacciata sulla vallata e diviene una nuova piazza pubblica, impreziosita dal murales curato dal pittore e scultore francese Daniel Buren, che testimonia il connubio tra arte e architettura contemporanea, marchio di fabbrica del borgo pecciolese noto internazionalmente per le sue bellezze artistiche e architettoniche. Proprio per le sue bellezze, le iniziative culturali, la sua particolarissima storia recente e la singolare progettualità per il futuro, il borgo toscano è stato invitato - col nome di Laboratorio Peccioli - e posto al centro della mostra in corso al Padiglione Italia alla 17. Biennale Architettura di Venezia.