Giò Marconi è lieto di presentare, dal 25 marzo al 29 luglio 2022, negli spazi recentemente rinnovati di via Tadino 15 a Milano Out of Order: un’importante mostra dedicata ai collages di Louise Nevelson e la nuova pubblicazione, edita da Fondazione Marconi / Mousse Publishing, sul lavoro della scultrice americana.
Il progetto complessivo è a cura dello specialista di collage Yuval Etgar ed è realizzato con il supporto della Fondazione Louise Nevelson di Philadelphia in occasione del 60° anniversario della partecipazione di Louise Nevelson alla 31.Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia nel 1962, in rappresentanza degli Stati Uniti.

In contemporanea alla mostra Out of Order, Louise Nevelson è una dei 213 artiste e artisti della 59.Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani. L’esposizione milanese raccoglie un’ampia selezione di collages che l’artista, forte della lezione cubista appresa durante i viaggi in Europa, realizza a partire dagli anni Cinquanta, combinando supporti lignei e cartacei e ottenendo originali esiti prospettici. L'eredità di Louise Nevelson nei campi della scultura e della creazione di collages è stata a lungo associata alla sua capacità di trasformare l'ambiente tradizionale della casa da un simbolo della sensibilità femminile, dell'addomesticamento e della sfera intima a espressione monumentale di libertà creativa.
Per raggiungere questo obiettivo Nevelson ha sperimentato un nuovo approccio ecologico alla creazione artistica: ogni elemento della casa veniva riciclato sotto forma di scultura.
Il processo artistico si concludeva con la realizzazione ossessiva dei suoi strumenti di pensiero più preziosi - i collages - utilizzando una straordinaria gamma di materiali provenienti dalla sua stessa casa e dal suo studio.

Attraverso un’indagine attenta dei suoi collages, il progetto espositivo Out of Order evidenzia che il modello fondamentale del linguaggio artistico di Nevelson non era onnicomprensivo. Nevelson ha infatti prodotto gruppi coerenti di opere basandosi su elementi formali vicini alla sua ricerca artistica come specifici materiali, strategie e questioni formali. Come lei stessa ha dichiarato in più occasioni, "il modo in cui penso è il collage".
Questo progetto ha l’ambizione di porre nuovi presupposti per il dibattito, lo studio e l'analisi del lavoro di Nevelson nel collage e nella scultura, seguendo la proposta dello storico Yuval Etgar di dividere i collages di Nevelson secondo attributi chiave, che si basano sulla composizione del materiale e sull'approccio tecnico e che includono categorie come "contenitori", "uso di vernice spray", "carte strappate", "ritagli" e "oggetti di utilità", invitando così visitatori e lettori a riflettere sulla vastità della potenzialità creativa che Nevelson ha saputo recuperare dai resti della vita quotidiana.