Simonetta Cenci e Alfonso Femia, Atelier(s) Alfonso Femia, hanno aderito al progetto SOUx, Scuola di architettura per bambine e bambini, per la città di Genova, sviluppando un programma che mette a sistema la città, l’architettura, l’educazione civica e la capacità di immaginare, a misura di bambino. Questa scelta fa parte di un percorso di ricerca e osservazione, che Alfonso Femia e Simonetta Cenci hanno messo a punto, nel corso di quasi trent’anni di attività, parallelo alla pratica professionale, che la arricchisce di contenuti fondamentali per creare empatia tra architetture e persone e per riaffermare la relazione con il territorio.
SOUx Genova contribuisce ad alimentare questa visione, ne è un'ulteriore tappa, ancora più significativa perché proietta la capacità immaginativa dell’infanzia nel pragmatico mondo dell’architettura.
Diceva il grande maestro Claudio Abbado: “Non si deve insegnare la musica ai bambini per farli diventare grandi musicisti, ma perché imparino ad ascoltare e, di conseguenza, a essere ascoltati”.
Così è, ancora di più, per l’architettura: camminiamo nelle strade delle nostre città senza vedere e senza sapere e, dunque, senza amare. La mancanza di conoscenza degli oggetti urbani spegne l’interesse, nega l’aspirazione alla condivisione e alla relazione negli spazi pubblici, sopisce il desiderio di essere cittadini, parte attiva dei luoghi e delle comunità.
È un vuoto formativo che difficilmente viene colmato dalla scuola. E nonostante la ricchissima offerta di potenziamento extra scolastico dalle lingue straniere, alle attività sportiva e altre abilità sicuramente utili allo sviluppo della persona (scuole di teatro, di circo, di musica, d’arte…), l’insegnamento civico sulla propria città e sull’architettura (trasferibile, come metodo, a uno scenario senza confini) non ha una sua specifica rilevanza.
Simonetta Cenci, direttore generale degli Atelier(s), con un passato recente di assessore all’urbanistica di Genova (Giunta Comunale 2017-2022), profonda conoscitrice della città, delle sue dinamiche e delle trasformazioni in atto, ha intrapreso lo sviluppo della Scuola di architettura con la volontà di stimolare senso di appartenenza, attitudine a vedere e immaginare nei bambini, piccoli cittadini.
Simonetta, che è direttore della Scuola, è coadiuvata da un team di professionisti con i quali condivide sensibilità e obiettivi: i genovesi Teresa Musetti, insegnante con scuola formazione psicoanalista modello Tavistock di Londra presso AIPPI di Milano; Enrico Martino e Carola Picasso, architetti, direttori di progetto in Atelier(s) Alfonso Femia, Federica Fassio, esperta per la diversity, Nora Bruzzone, architetto sui temi dell’urbanistica e della città e Daniela Bergallo, per gli aspetti organizzativi e amministrativi.
Per sostenere i contenuti del corso, interfacciando l’architettura, la città, l’arte, è stata coinvolta Ilaria Di Meo, artista senese di fama nazionale che, attraverso le sue opere, racconta affascinanti storie di animali, pesci, piante, stimolando curiosità e stupore.
“Il progetto SOUx Genova sarà un’esperienza straordinaria. Noi ci impegneremo per trasferire racconti, storie, strumenti per far amare e stimolare l’immaginazione prima di tutto e poi per progettare, ma sono certa che i bambini ci restituiranno in misura decuplicata un arricchimento di visioni, impressioni, sogni. Impareremo dai loro occhi a guardare in modo diverso la nostra bellissima città” ha dichiarato Simonetta Cenci, direttore della scuola.
A partire dal linguaggio, dalle parole dell’architettura, passaggio fondamentale per trasmettere i concetti, il corso fornirà gli strumenti per imparare a riconoscere gli elementi della città; osservare (dimensioni, proporzioni, punti di vista); riconoscere le relazioni tra arte e architettura; comprendere cosa sia il design; conoscere i materiali per fare l’architettura; utilizzare la fotografia come analisi del contesto; comprendere la relazione tra l’architettura e gli elementi naturali, acqua e verde, gli oggetti e la luce; capire i flussi di mobilità e come funzionano strade e piazze e i luoghi pubblici di raccordo. Saranno dedicati incontri agli elementi di rappresentazione grafica, design della comunicazione e alla parte narrativa, il racconto dell’architettura. L’attività sarà affiancata da laboratori e finalizzata a un progetto (messo a punto dai bambini) sul Parco Villetta di Negro, nel centro storico della città.
Secondo Alfonso Femia, fondatore e presidente di Atelier(s) Alfonso Femia: “Le bambine e i bambini devono diventare adulti consapevoli sul piano della relazione, dello spazio e degli oggetti, capaci di riconoscere e scegliere in termini attivi, non di subire decisioni talvolta incongruenti alle esigenze della propria città. Non vogliamo che assumano il nostro punto di vista ma intendiamo stimolare la curiosità, il senso di esplorazione e scoperta. Dentro e fuori, sopra e sotto, le mille opportunità degli sguardi alternativi per liberare creatività e immaginazione”.