Tornano al MAXXI le Lezioni Olivettiane, un ciclo di incontri realizzati in collaborazione con la Fondazione Adriano Olivetti per approfondire la cultura architettonica olivettiana come espressione di precise istanze culturali, politiche e sociali e chiave di lettura per lo studio, la riflessione critica e la valorizzazione dell’architettura italiana del Novecento.
Fino al 26 marzo 2019 tre appuntamenti si concentreranno sulle figure degli architetti scelti da Adriano Olivetti per comunicare lo spirito innovativo dell’azienda e interpretarne la modernità.
Il primo appuntamento si è tenuto venerdì 15 febbraio con Fulvio Irace, docente ordinario di Storia dell'architettura al Politecnico di Milano, che da decenni focalizza la sua ricerca sull’architettura italiana del Novecento.
L’incontro dal titolo Lo Stile Olivetti: Vetrine nel mondo ha posto al centro le figure di alcuni celebri architetti e designer, chiamati da Adriano Olivetti a esprimere la logica innovativa e l’immagine dell’azienda a livello internazionale, su modello di quanto già realizzato nel cuore produttivo di Ivrea. Già a partire dai primi anni Quaranta sono coinvolti in questa ricerca formale, funzionale e tecnologica grandi nomi come Marco Zanuso, Louis Kahn, James Stirling, Kenzo Tange, Gae Aulenti, scelti per progettare l’avanguardia dello “Stile Olivetti” e realizzare stabilimenti produttivi, negozi e showroom in tutto il mondo (Argentina, Brasile, Francia, Giappone, Spagna e Stati Uniti) alcuni dei quali visitabili ancora adesso.
Venerdì 1° marzo, alle ore 18.00, il secondo appuntamento del ciclo, L’UNRRA - Casas di Adriano Olivetti nella ricostruzione Italiana, approfondisce l’esperienza dell’UNRRA - United Nations Relief and Rehabilitation Administration, di cui Olivetti fu Vice Presidente e che ebbe un ruolo cruciale nei primi anni della ricostruzione post bellica in Europa. Nel 1946, si costituisce a Roma il CASAS, Centro Autonomo di Soccorso Ai Senzatetto, come struttura esecutiva dell’UNRRA per l’edilizia residenziale. L’impulso dato da Adriano Olivetti si rivela fondamentale. In primo luogo a Matera, dove anima un vero laboratorio interdisciplinare, ma anche in molti altri progetti tra cui il villaggio rurale di Cutro, la comunità residenziale di San Basilio a Roma, il borgo non realizzato di Porto Conte ad Alghero. Interviene Marida Talamona, Professore di Storia dell’Architettura contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma Tre, introdotta da Pippo Ciorra, Senior Curator MAXXI Architettura e Beniamino de’ Liguori Carino, Segretario Generale Fondazione Adriano Olivetti.
Terzo e ultimo appuntamento di questo ciclo martedì 26 marzo, ore 18.00 con Stefano Boeri, per un incontro intitolato Storia e Futuro di Ivrea, Patrimonio dell'Umanità, dedicato al caso esemplare di Ivrea, città industriale del XX Secolo iscritta lo scorso anno nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Le storie dei luoghi sono spesso storie di cambiamenti sorprendenti, evoluzioni, rivoluzioni. Ed è proprio intorno alla fabbrica di Ivrea che tra gli anni ‘30 e gli anni ‘60 del Novecento, Adriano Olivetti realizza il sogno di un paesaggio visionario, in cui la modernizzazione industriale si affianca a un’innovativa riorganizzazione spaziale. Ivrea diventa il punto d’incontro di una generazione di architetti che rivoluzionerà il profilo della città, lasciando testimonianza di alcune tra le più importanti realizzazioni del modernismo e razionalismo italiano. L’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale UNESCO come primo sito industriale del Novecento per l’Italia, proietta l’eredità olivettiana in un dialogo aperto con il presente e il futuro della città. Introducono l’incontro Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura e Beniamino de’ Liguori Carino, Segretario Generale Fondazione Adriano Olivetti.
Il ciclo di incontri è realizzato grazie al contributo di Olivetti.