Nei vecchi stabilimenti industriali che per decenni hanno ospitato le attività delle ex Officine Meccaniche Reggiane, meglio conosciute come Le Reggiane, sorge ora il “Parco dell’Innovazione”. Il cuore dell’industria meccanica di Reggio Emilia diventa hub tecnologico, in un luogo dell’innovazione grande complessivamente 148.000 metri quadri, riqualificato con un investimento di diversi milioni di euro. Alcuni capannoni ospiteranno centri di ricerca, servizi per giovani talenti, startup, laboratori, sale per riunioni ed eventi, spin-off di nuove imprese.
Il promotore dell’intervento è stato il Comune di Reggio Emilia, su progetto dell’architetto Andrea Oliva. I lavori sono stati effettuati in diverse fasi: la prima inaugurazione, quella del Tecnopolo Reggiano (Capannone 19) risale al 2012. È dei primi mesi del 2019, invece, l'apertura al pubblico del blocco più importante, il secondo, di questo grande progetto: l'ex Capannone Caldareria o Capannone 18. Denominato anche “cattedrale della meccanica”, la struttura è composta da tre navate di altezza diversa, 8.600 m2 di superficie e una lunghezza di 174 metri. Il nuovo edificio, intermente in legno, ha mantenuto lo “scheletro” storico e tra gli spazi che ora sono riservati alle aziende si riconosce quella che una volta era la struttura portante delle officine.

L’impresa di costruzioni Allodi srl, azienda edile parmigiana fondata nel 1905, si è aggiudicata l’appalto pubblico, consegnando entro i termini previsti i lavori alla  committenza S.T.U. Reggiane, società di trasformazione urbanistica costituita da Comune di Reggio Emilia e Iren Rinnovabili. A questo importante progetto a scala urbana ha portato il suo contributo Laterlite, coinvolta nella realizzazione dello strato isolante contro terra della struttura con Leca TermoPiù, la speciale argilla espansa anti risalita di umidità per la realizzazione di sottofondi e vespai isolati contro terra.
Quella a diretto contatto con il terreno è una delle parti più vulnerabili di qualsiasi manufatto architettonico; è stato quindi fondamentale realizzare lo strato di isolamento termico contro terra con l’affidabilità delle soluzioni leggere e isolanti, resistenti e pratiche Laterlite a base di argilla espansa Leca.
Leca TermoPiù è un’efficace barriera anti risalita di umidità dal terreno, e assicura salubrità all’edificio per la sua intera vita utile. Il basso coefficiente di conducibilità termica certificato, unitamente all’applicazione a diretto contatto del terreno, consente a Leca TermoPiù la formazione di vespai contro terra ad alto potere isolante in spessori contenuti. Leca TermoPiù, resistente e indeformabile, assicura inoltre elevata resistenza meccanica ed è caratterizzato da elevata stabilità dimensionale.

Tutta la pavimentazione interna in legno del Capannone 18 può quindi contare su un isolamento contro terra altamente isolante, dello spessore di circa 25-30 cm, per un totale di 600 m3 di materiale posato. Dal punto di vista applicativo, l’utilizzo di Leca TermoPiù che in questo caso è stato posato sfuso (ma può essere fornito anche in sacchi, imboiaccato o cementato) ha consentito una notevole velocità nelle attività di pompaggio del materiale. Sopra lo strato di Leca TermoPiù è stato poi applicato a secco un tessuto non tessuto e quindi realizzata la soletta di basamento. Leca TermoPiù è un materiale che grazie alle sue proprietà isolanti e anti risalita di umidità si rapporta in modo molto efficace alle strutture in legno, particolarmente sensibili all’umidità. L’argilla espansa, grazie al suo elevato potere drenante e isolante, crea una barriera efficace dal punto di vista fisico offrendo al tempo stesso le massime garanzie sotto il profilo meccanico e della durabilità.

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