architect: noa* network of architecture

location: Fiè allo Sciliar, Alto Adige

year: 2019

Un connubio armonioso di architettura e natura. Sulle sponde dell'idilliaco Lago di Fiè in Alto Adige, circondato da cime alpine e rigogliosi boschi di abeti verdi, lo studio noa* ha realizzato una "capanna sul lago" innovativa che si inserisce gradevolmente nel paesaggio. Il luogo è una vera oasi ai piedi del massiccio dello Sciliar: uno specchio d'acqua di circa un ettaro, a un'altitudine di circa 1.000 metri; una riserva naturale in cui rilassarsi e godere di un'atmosfera quieta, in ogni periodo dell'anno. Gli architetti di noa* sono stati incaricati dal comune di Fiè di costruire una piccola e raffinata “Schwimmhütte” (letteralmente capanna sul lago) con annessi spogliatoi pubblici e servizi igienici.

Il chiosco esistente era ormai vetusto, troppo piccolo e obsoleto, e mancava soprattutto di un aspetto essenziale: l’accessibilità. A questa meta di escursioni particolarmente apprezzata dalla gente del posto, in estate per una rinfrescante nuotata nel lago, in inverno per il pattinaggio sul ghiaccio, serviva un volto nuovo, moderno e contemporaneo. Il vecchio edificio è stato quindi demolito per fare spazio a un’architettura che si sposasse alla perfezione con l’ambiente circostante.
Per mantenere in questo particolare contesto proporzioni discrete e un impatto limitato, il progetto di noa* si articola in due piccoli edifici dalla cubatura contenuta, collegati da un asse trasversale. Uno dei due blocchi ospita la nuova zona ristoro, con il classico tetto a capanna, una cucina semiaperta con servizio self-service e un bancone per le bevande. La struttura prosegue poi con una loggia aperta e una terrazza con vista sul lago e sulla zona balneare di nuova concezione. Sul lato opposto sorge una nicchia completamente apribile con séparé in legno: all’interno un secondo bancone dove i bagnanti, ma anche pedoni e ciclisti, possono acquistare spuntini, gelati e cibo da asporto, proprio come in un chiosco. Questa sapiente suddivisione mantiene nella zona della loggia e della terrazza una piacevole tranquillità, garantendo al tempo stesso una gestione efficiente del servizio self-service.

La seconda struttura - un cubo separato, seppur non indipendente, collegato alla zona ristoro in una perfetta continuità architettonica e funzionale - è a uso pubblico. Qui si trovano servizi igienici liberamente accessibili e assolutamente privi di barriere architettoniche, e spogliatoi per gli appassionati di sport ricreativi, come il nuoto o il pattinaggio sul ghiaccio. Lungo l’asse centrale, dove si sviluppa anche un piccolo atrio con armadietti e spogliatoi per gli ospiti, realizzati ad hoc dagli artigiani locali, il cubo rimane aperto, offrendo uno scorcio continuo sulla natura, oltre a una cornice particolarmente accogliente per bagnanti ed escursionisti. Per la pavimentazione di questi locali a libera fruizione si è optato per una robusta tecnica a resina spatolata, in grado di resistere alle sollecitazioni, ad esempio dei pattini, e di garantire al tempo stesso la massima sicurezza sul bagnato. Il design degli spazi interni parla la stessa lingua della natura circostante - una proposta degli architetti per creare un chiaro leitmotiv visivo tra esterno e interno. Come colore di base è stato quindi scelto il verde, che si ritrova su pavimenti, pareti e soffitti.

Il pavimento e le superfici verticali arricchiscono lo spazio con un’altra particolarità: per integrare ancor di più l’architettura nel luogo che la ospita, noa* ha fatto riprodurre nello stucco un tradizionale merletto altoatesino, brevemente impresso nella resina e subito rimosso. Con la sua irregolarità, questo effetto tridimensionale più o meno marcato conferisce all’ambiente una nota unica e un tocco di simpatica spontaneità. Anche in questo caso le diverse tonalità di verde creano una connessione fluida con la natura. Mentre il primo edificio riprende grosso modo il volume della struttura precedente e mostra una presenza caratteristica, questo secondo blocco - così l’han concepito gli architetti - spicca visivamente sullo sfondo. Lungo l’asse trasversale si sviluppa un sistema a telaio di legno, che funge al contempo da reticolato per piante rampicanti: un’idea di greening che dovrebbe far “scomparire” la struttura vista dal lago. Il piano prevede l’utilizzo di gelsomino a crescita rapida, che in pochi mesi avvolgerà gli spogliatoi con le sue rigogliose foglie verdi. L’ensemble costruttivo è profondamente connesso al paesaggio naturale unico che lo ospita, con i suoi scorci sul lago, sul bosco e sulle montagne e le sue prospettive avvolgenti. In quest’ottica si inserisce la facciata in legno di larice, volutamente priva di trattamenti e “lasciata al suo destino naturale”, che la vedrà cambiare lentamente con il tempo e con le condizioni atmosferiche. L’architettura sobria, che passa chiaramente in secondo piano, dà ancora più spazio alla vegetazione, integrandosi delicatamente con essa. I pontili quasi ramificati e di nuova costruzione che sfociano nel lago sono stati ricavati dal legname dei boschi circostanti e accompagnano gli amanti della ricreazione dagli edifici direttamente nell’acqua. L’intero progetto simboleggia l’impegno di noa* a gestire gli ambienti sensibili con cura e responsabilità, pur rimanendo fedele ai propri standard architettonici. Tra i giovani canneti e la nuova area per bambini, nel comfort di queste recenti infrastrutture, l’incontro con la natura è all’insegna della bellezza e del relax.

Scheda progetto
Progetto: Lake House Völs
Tipologia: capanna sul lago, struttura per il tempo libero
Luogo: Fiè allo Sciliar, Alto Adige
Cliente: Comune di Fiè
Architettura: noa* network of architecture
Interior Design: noa* network of architecture
Inizio lavori: aprile 2019
Lavori completati: agosto 2019
Volume: 330 mc
Superficie: 120 mq