"Siamo stati invitati da C-mine per creare qualcosa in occasione dell’esposizione estiva 2015. Di conseguenza abbiamo pensato di proporre un’installazione a forma di labirinto gigante. La maggior parte delle nostre installazioni site-specific sono il risultato di un’approfondita analisi dell’ambiente circostante, il quale conduce sempre ad un interessante dialogo tra opera e contesto: il lavoro racconta qualcosa sul contesto e viceversa ... In questo caso ci siamo confrontati con un contesto a grande scala, estremamente progettato e artificiale, non molto accogliente per un’ installazione simile. Abbiamo quindi deciso di costruire un’opera che indagasse lo spazio interno e la relazione con esso. Lo abbiamo fatto, ispirandoci ad una tipologia architettonica primordiale: il labirinto. In un certo senso, questa è una forma essenziale in architettura, composta solo da pareti. Una serie di trasformazioni booleane, tuttavia, generando aperture e prospettive sull'intorno, arricchiscono il labirinto con un nuovo significato. Inoltre, al fine di creare una maggiore relazione con il contesto, l’esperienza permette di sperimentare la risalita dei pozzi minerari.”  Gijs Van Vaerenbergh

L'installazione 'Labyrinth' invita lo spettatore ad attraversare chilometri di corridoi d'acciaio. Il concetto di Labirinto viene qui reinterpretato tramite una serie di trasformazioni booleane che definiscono nuovi spazi e prospettive. 'Labyrinth' è un'installazione scultorea che si concentra sull'esperienza dello spazio. Il lavoro nasce dalla interesse di Gijs Van Vaerenbergh per le tipologie architettoniche fondamentali; altre installazioni precedenti erano infatti focalizzate ad esempio sulla porta della città, sul ponte, la parete, la cupola ... Gijs Van Vaerenbergh vedono nell’ antica forma del labirinto, l'architettura nella sua forma essenziale; una composizione di pareti che definiscono gli spazi.

L'installazione misura 37,5 per 37,5 metri ed è composta da 1 chilometro di pareti (186 tonnellate), lastre di acciaio spesse 5 millimetri e alte 5 m. Da questa struttura, sono state tagliate delle grandi forme elementari - una sfera, un cilindro, un cono ... - per abbattere la logica del labirinto e creare nuovi scorci e prospettive inaspettate. Queste trasformazioni booleane convertono la passeggiata attraverso il labirinto in una sequenza di esperienze spaziali e scultoree.
Al tempo stesso, i tagli funzionano da 'telai' per il labirinto stesso. All’interno della monotona successione di alti corridoi, lo spettatore si trova improvvisamente di fronte ad aperture che rivelano ciò che vi è al di là delle mura. Osservati da determinati punti di vista, i tagli appaiono frammentari o rivelano la forma nel suo insieme, inoltre incorniciando frammenti dell'intorno, questi tagli fungono da punti di orientamento durante tutta la passeggiata.

'Labyrinth' non solo è in grado di generare una varietà di spazi e prospettive visive nuove ma interagisce con il contesto di C-mine attraverso la possibilità di risalire i vecchi pozzi minerari adiacenti, e poter osservare la struttura dall'alto e i visitatori vagare nei suoi meandri; un punto di vista generalmente riservato esclusivamente al creatore del labirinto. L’insieme di questi fattori riassume il lavoro di Gijs Van Vaerenbergh i quali come sempre, lavorano con le tensioni tra la singola parte e il tutto, la forma e la trasparenza, il riconoscimento e lo straniamento, il design e il risultato, il disegno e l'esecuzione  con l'obiettivo di creare una certa stratificazione e apertura a molteplici interpretazioni.

C-MINE
Nel 2001, la città di Genk ha acquistato il vecchio sito minerario Winterslag della società LRM. La domanda circa quale ruolo questo sito monumentale avrebbe potuto svolgere per Genk, ha portato all’ambizione di trasformarlo in un luogo che alimentasse la città attraverso il pensiero creativo. C-mine attualmente attira oltre 800.000 visitatori l'anno, cittadini, turisti, professionisti e non. C-mine è un luogo di incontro per le persone che si sentono stimolate da diverse forme di innovazione, sia che si tratti della loro vita professionale o del loro tempo libero. Per raggiungere questo obiettivo, C-mine organizza attività all'interno di quattro specifiche aree: istruzione, creazione artistica e presentazione, economia creativa e ricreazione artistica.

Gijs Van Vaerenbergh è una collaborazione artistica, creata da  Pieterjan Gijs e Arnout Van Vaerenbergh (entrambi classe 1983), dopo essersi laureati come architetti. Il loro lavoro consiste principalmente in sculture pubbliche, interventi site-specific e costruzioni sperimentali.  Il loro lavoro si incentra sulla ricerca dei fondamenti della costruzione e dell’ impatto sullo spettatore. Il duo si appropria del linguaggio dell'architettura usandolo come mezzo per progetti relativamente autonomi e auto-riflessivi. I loro interventi trasformano lo spazio mettendone a nudo le qualità. Parallelamente ai progetti sperimentali, Gijs Van Vaerenbergh lavorano anche su progetti di architettura e commissioni in cui vengono incorporati i risultati del loro lavoro sperimentale. In questo modo, essi perseguono una traiettoria in due direzioni: dall’ esperimento all’ architettura e viceversa. Tra i loro lavori precedenti: '”The Upside Dome'” (Leuven, 2010), “Reading between Lines” (Borgloon, 2011), '”Framework” (Leuven, 2012) e “Bridge” (Bruxelles, 2014). Alla fine di quest'anno, realizzeranno la scultura 'Torqued Arc' ad Utrecht. Al momento, stanno lavorando anche su una serie di progetti architettonici.

Artista: Gijs Van Vaerenbergh
Ingegnere Strutturale: Bollinger+Grohmann
Esecutivo: Meuwes laswerken
Fotografie: Filip Dujardin