Materiali, forme e colori di un’abitazione in Lombardia richiamano la destinazione originale del luogo, che era una vecchia officina meccanica. Il bagno “parla” lo stesso linguaggio, ma non rinuncia alla funzionalità mirata al benessere.

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Uno spazio unico pervaso dalla luce, in alcuni punti frammentato solo da quinte, con armonici episodi a doppia altezza, il tutto avvolto in un contenitore architettonico, segnato dal tempo, che fungeva da capannone industriale. L’abitazione privata ricavata dal recente restyling di una vecchia officina meccanica, collocata nelle immediate vicinanze del centro di Legnano, è stata progettata dallo studio dell’architetto Paolo Cattaneo e seguita nelle fasi di realizzazione dall’architetto Andrea Branca. La casa è il risultato di una committenza imprenditoriale sensibile e attenta al mantenimento e alla conservazione di siti industriali che, modificati con formule innovative conservano, sia nel linguaggio espressivo sia nei segni utilizzati, le tracce del passato. Il loft, che rispecchia uno stile di vita dinamico e informale, è posizionato al primo ed  ultimo piano del capannone centrale ed è raggiungibile tramite una scala a chiocciola in ferro corten. Un piccolo corridoio collega il cilindro della scala al perimetro originario dell’edificio e dà accesso all’abitazione,  un’ampia superficie su cui l’architetto Marino Gatti distribuisce il percorso della scena degli interni. Dall’ingresso ci si introduce in un grande spazio living che include studio, cucina e zona pranzo. Una grande porta in ferro grezzo separa quest’area dalla camera da letto, pensata come luogo organicamente collegato anche agli altri ambienti della casa, ovvero il locale che accoglie gli armadi e il bagno, a cui si accede sia dalla camera da letto sia dalla cucina.

 

BD01_HOME_PRAV_02_WEBUna scala in ferro trattato, sottile come un nastro ripiegato, porta alla zona soppalcata, immaginata come un ulteriore living per accogliere gli ospiti. Qui trova posto un altro bagno, destrutturato, mentre una grande vetrata conduce all’elegante terrazza, ricavata asportando una porzione della copertura. Evidenti ed incisivi, i segni dell’architettura industriale sono percepibili in ogni angolo della casa: dall’impianto elettrico lasciato a vista, alla parete dove alloggiano le librerie, realizzata in blocchi di cemento prefabbricato; dal tetto a capanna, composto da una fitta serie di piccole travi, ai corpi illuminanti, nascosti dietro le travi portanti. Questo linguaggio, di chiara ispirazione industriale, si avverte in tutta la sua forza espressiva anche nell’angolo wellness, schermato da due quinte che, dalla cucina, ne impediscono la vista diretta. Il bagno padronale, un luogo aperto e fluido, assolve a tutte le sue funzioni, dalla pulizia e alla cura del corpo fino al pratico angolo di servizio. Una parte dell’ambiente bagno, celata allo spazio soppalcato, comprende la sauna, realizzata su misura nella nicchia architettonica e la doccia, racchiusa  da una lastra di cristallo trasparente, con piatto in cemento prefabbricato e piccole mensole portaoggetti. Tra i due elementi  si apre il passaggio che conduce alla camera da letto. Oltre la sauna, dietro ad un serramento in ferro grezzo con oblò, altro chiaro richiamo al mondo industriale, sono posizionati i sanitari sospesi. In ceramica bianca e dalla forma squadrata e lineare, sono appoggiati alla parete trattata con resina cementizia. Di fronte, protetta da un’altra quinta, c’è la zona lavanderia, dove sono state inserite una vaschetta  lavapanni e la lavabiancheria.

 

BD01_HOME_PRAV_03_WEBSul lato opposto alla doccia è collocata  la zona dei lavabi, visibile anche dal soppalco. Le due grandi vasche in cemento prefabbricato sono sorrette da due strutture, anch’esse in cemento, chiuse da antine e cassetti. La parete sopra i lavabi fa da cornice ad un grande specchio, lungo quasi come il piano d’appoggio. Luce ed aria irrompono dalla finestra collocata tra i lavabi e la lavanderia. Doppia scelta per la superficie dei pavimenti.  Nella zona wellness il rivestimento è in parquet  e si estende fino alla camera da letto, creando un senso di continuità,  mentre la zona della doccia e dei sanitari è rifinita con resina cementizia, come quella che ricopre tutto il living.

 

marino gatti
Laureato in architettura nel 1994, Marino Gatti ha numerose esperienze nel campo del design e dell’architettura di interni. Dal 1996 svolge l’attività di libero professionista a Busto Arsizio e collabora con continuità per lo showroom Moro Arredamenti di Lonate Pozzolo, in provincia di  Varese.