Come avete gestito questo periodo di transizione per prepararvi al meglio alla ripartenza?
Il lockdown ha preso tutti alla sprovvista, una situazione che è arrivata quasi improvvisamente e su una scala talmente ampia che nessuno ha potuto avere il tempo necessario per vagliare a mente calma tutti gli aspetti di questo nuovo modo di vivere e lavorare. Noi, come Italia e come Sika Italia, siamo stati i primi a finirci dentro in pieno, ma abbiamo potuto contare sulla solidità del nostro Gruppo Multinazionale che ci ha supportato e accompagnato, nonostante fossimo noi il primo esempio interno della gestione dell’emergenza per tutte le nostre consorelle europee. Abbiamo istituito un team interno per la gestione dell’emergenza, che ha da subito lavorato per preservare la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti, aggiornandosi e rispettando ogni provvedimento emanato dai vari DPCM. Abbiamo quindi reagito analizzando l’impatto economico che il fermo obbligato dei nostri clienti ha avuto sui nostri conti economici, e tarando le scorte a magazzino in modo che la produzione potesse lavorare per garantire il minimo livello di giacenze, continuando a fornire quei cantieri che sono rimasti operativi. Questa continuità è stata anche utile per garantire un servizio efficiente proprio in questo periodo di transizione e inizio “fase due”, dove fortunatamente molti nostri clienti stanno riprendendo gradualmente a lavorare. Durante il periodo di transizione, inoltre, i nostri tecnici e addetti commerciali hanno sempre mantenuto vivi i contatti con i loro clienti e collaboratori esterni, per essere quindi preparati a recepire e soddisfare le loro esigenze proprio in questo momento di ripartenza delle attività.

Molte aziende hanno potenziato in queste settimane le proprie capacità di lavoro smart e a distanza, con risvolti fruttuosi. Voi come vi siete comportati? Avete introdotto nuove modalità di lavoro o nuove tecnologie utili anche per le attività future?
Sin da subito abbiamo attivato lo smart working per la maggior parte dei dipendenti, dando tutti gli strumenti di mobilità necessari al proseguimento delle attività di tutti i dipartimenti. Ci siamo accorti che il modo di lavorare può cambiare, ed è cambiato! Forse tra qualche anno useremo meno carta, ridurremo allo stretto necessario gli spostamenti, saremo portati a interagire attraverso gli strumenti di comunicazione smart. Inoltre, siamo stati avvantaggiati dal fatto che Sika abbia già da qualche anno avviato dei processi di digitalizzazione interna che si sono rivelati preziosissimi in questo frangente. Nei mesi di marzo, aprile e anche maggio abbiamo organizzato degli eventi formativi online, che hanno rappresentato una semina tecnica efficace per sfruttare queste giornate dove tutti eravamo costretti in casa. Abbiamo avuto un’ottima risposta di partecipazione, indice del fatto che anche i nostri clienti e business partner hanno colto questi momenti formativi come utili per essere poi più preparati e informati sulle nostre tecnologie.

Su quali nuove sfide vi state concentrando? Quali aspetti del vostro processo produttivo pensiate posano essere ancora migliorati?
In questo momento siamo concentrati sulla ripartenza. Tutto il Paese ha fermato o rallentato stabilimenti produttivi, filiere di servizio, consegne e pianificazione del lavoro: riprendere a pieno ritmo sarà come un volano, richiederà tempo. Ed è per questo che il nostro obiettivo è primario è riguadagnare il tempo perso, che in un certo senso non è perso ma solo rimandato di qualche mese. Stiamo analizzando ancora più nel dettaglio le risposte del mercato e dei nostri clienti, per garantire un processo produttivo più efficiente e aderente alle reali esigenze. Di certo abbiamo aumentato molto la flessibilità produttiva, consci del fatto che d’ora in poi o si avrà un incremento repentino degli ordini o ci sarà una programmazione e pianificazione delle consegne più attenta. Sika opera in diversi settori e segmenti di mercato, non solo delle costruzioni, e si sta adeguando a ognuno di essi soprattutto in questo momento, delicato per il nostro mercato.

Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine che vi siete dati e quali le linee guida per perseguirli?
Il Gruppo Sika, e di conseguenza Sika Italia, è da sempre abituato a lavorare per obiettivi a lungo termine che vengono decisi dal Management a Zurigo e, a cascata, implementati da ogni Consorella con il proprio lavoro quotidiano. Pertanto, siamo orientati ad aumentare la nostra presenza del mercato lavorando nei nostri laboratori di ricerca per fornire ai nostri clienti prodotti sicuri e innovativi, miglioriamo di anno in anno la nostra efficienza operativa anche con investimenti mirati, e ampliamo la nostra presenza sul mercato anche attraverso una ragionata strategia di acquisizione di Società operanti nel settore. Crediamo che questi obiettivi siano raggiungibili solo basando il nostro lavoro quotidiano su forti e ben radicati valori etici, che vengono promossi e veicolati a tutti gli impiegati di Sika, a qualsiasi livello. La Sostenibilità, infine, è un altro pilastro su cui Sika basa le proprie strategie, non solo riguardanti temi ambientali, ma anche sociali e, appunto, etici.

Come vedete il futuro delle nostre case e delle nostre città? Quali aspetti spesso dimenticati, dovranno invece tornare a essere decisivi nella vita di tutti i giorni?
Anche in questo ambito stiamo entrando in una nuova fase, tutto cambia e cambiano anche le città, che diventano esse stesse i veri luoghi di cambiamento. Cyber-città, Smart-City, Città-Green… Alcune città italiane stanno crescendo come stanno crescendo anche in giro per il mondo. Ci sono ovviamente territori che funzionano più di altri, per ragioni storiche, economiche e sociali. I vincitori dello scenario economico saranno le città che riusciranno a cambiare e a entrare nelle catene dei valori. Digitalizzazione, strutture culturali e scolastiche, servizi, nuovi investimenti per infrastrutture per andare in contro alle esigenze dei sempre più frequenti cambiamenti climatici, aumento delle aree verdi e ricreative sono tutti aspetti decisivi che nel futuro attireranno abitanti e posti di lavoro per un rilancio delle attività, anche dopo questa crisi epidemiologica mondiale. Ci dovremo misurare con nuove città urbane, dove ambiente e costruzione si fondono in un’unica cosa. L’abitazione, la nostra casa, diventa il fulcro di questa evoluzione. Dovrà anch’essa evolvere in questa direzione, fondersi in questo contesto. Le città non saranno più “città industriali”, destinate queste ultime a lasciare nuovo spazio a una rigenerazione urbana basata sul costruire sostenibile. Incentivi, investimenti commisurati alle varie opere da parte delle amministrazioni pubbliche e private dovranno dare lo spunto a questa catena di costruzione e ricostruzione, dove Sika può offrire il proprio know-how maturato con anni di esperienza e soluzioni affidabili per ogni tipologia costruttiva.