Presentando progetti e disegni di Franco Purini degli anni Sessanta e Settanta, momento storico di transizione e rifondazione della disciplina architettonica, la mostra illustra la costruzione di un linguaggio architettonico nella ricerca dell’architetto romano. Neo razionalista, Franco Purini si distingue per una posizione personale, che vede la ragione come necessaria antagonista dell’arte, una posizione tutta interna al dibattito architettonico di quegli anni ma rivolta verso la ricerca della sua origine, vale a dire il luogo della formazione del linguaggio, della grammatica, della sintassi del comporre.

L'invenzione di un linguaggio - scrive Purini, sempre affiancato nel suo percorso da Laura Thermes - è avvenuta nella mia ricerca in un clima nel quale lo strutturalismo si affiancava al concettualismo, mentre l’idealismo si confrontava con il pensiero marxista anche attraverso la distinzione, per me ingannevole e forse impropria tra struttura e sovrastruttura. Nello stesso momento erano presenti e fortemente operanti anche la fenomenologia, la semiologia e il nascente sistema dei mass-media, la sociologia. Il tutto dava vita a un mosaico, a volte indecifrabile, di prospettive culturali. Commentata da Manfredo Tafuri nel 1969, nel numero 5 di Palatino, una rivista del Comune di Roma, questa ipotesi di linguaggio è ancora oggi alla base del mio lavoro.
Il disegno è per Purini il “luogo privilegiato, nonché primario, del pensiero architettonico”. Sostiene ancora: “Credo infatti che l’idea architettonica si riveli in esso nella sua pienezza. Anche se esistono altre modalità di concepire un’architettura, l’immaginazione, che si rende comunicabile con l’esercizio grafico, è il vero momento nativo, del comporre-progettare. Disegnare è esplorare uno spazio concettuale”.
La mostra è stata curata da Roberta Albiero, Laura Thermes con la collaborazione di Teresa Ianni.

L’invenzione di un linguaggio
Franco Purini e il tema dell’origine, 1964-1976
dal 26.6 al 30.10.2019
Università Iuav di Venezia
Tolentini
Aula magna e gallerie del rettorato