Franchi Umberto Marmi: la sostenibilità del marmo e della sua lavorazione

Ridurre al minimo ogni genere di impatto. Questo l’obiettivo di Franchi Umberto Marmi che da anni ha intrapreso un percorso virtuoso che l’ha portata dall’essere semplicemente reattiva rispetto a modifiche normative o legislative di tipo ambientale a un vero comportamento proattivo di costante miglioramento di tutti i processi.
Sono molti i risultati raggiunti e oggi l’azienda può vantare una serie di importanti certificazioni, ottenute grazie a scelte di consapevolezza e responsabilità, oltre che di massimo rispetto verso la materia prima e la natura.

Claudia Chiappino ©Corrada Onorifico

Oggi è possibile lavorare in cava impattando il meno possibile sull’ambiente e sul territorio - ha affermato l’ingegnere Claudia Chiappino, referente Franchi Umberto Marmi per la sostenibilità globale -. Macchine operatrici sempre più performanti ed ergonomiche, nonché l’impiego di moderni sistemi per il taglio delle bancate rendono possibile la “coltivazione” del giacimento globalmente sostenibile, sia dal punto di vista ambientale sia per quanto concerne la sicurezza. Da qualche tempo a questa parte poi, con tecniche quali la resinatura della bancata e del blocco, si rende possibile aumentare la resa del giacimento, abbassando nettamente la percentuale di scarti e trasformando in prodotto nobile anche quella parte di monte che in passato era destinata alle discariche minerarie, i cosiddetti ravaneti”.
Come descritto dall’ingegnere Chiappino, le polveri prodotte dall’attività di cava, considerate tra gli impatti ambientali più significativi, sono abbattute attraverso nebulizzatori alimentati da impianti idrici lungo le piste di cava e nei piazzali.
Inoltre, molto attenta è la gestione delle acque di lavorazione: esse sono raccolte in apposite vasche, trattate e gestite al meglio, anche con impianti di filtro-pressatura, per permettere il recupero dell’acqua nel ciclo produttivo ed evitare al contempo che le frazioni fini fuoriescano e vadano a impattare sul reticolo idrogeologico locale.

Cave di marmo ©Lorenzo Borgianni

Franchi Umberto Marmi è dotata attualmente di un sistema di certificazione integrato Qualità/Ambiente/Sicurezza secondo le norme internazionali ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 e ISO 45001:2018: grazie a quest’ultima certificazione l’azienda ha garanzia della costante implementazione in senso migliorativo delle performance in relazione ai diversi aspetti.
Non meno importante è l’Analisi del Ciclo Vita (Life Cycle Assestment/LCA), una certificazione volontaria da parte dell’azienda che testimonia come il ciclo produttivo delle lastre in marmo abbia un impatto ambientale contenuto rispetto, per esempio, ai prodotti ceramici, dal momento che non vengono quasi del tutto impiegate sostanze chimiche. La stessa filiera produce inoltre quantità molto basse di CO2, data la contiguità fra luoghi di approvvigionamento della materia prima, ossia la cava, e luoghi di lavorazione.

Cave di marmo ©Lorenzo Borgianni

Franchi Umberto Marmi è in prima linea sul fronte dell’economia circolare, con un impegno costante nella gestione e valorizzazione dei materiali derivati dall’escavazione del marmo, destinati a nuovi prodotti per i mercati più svariati, secondo un concetto sempre più attuale di “filiera completa” - ha spiegato Chiappino -. Le scaglie e le terre risultanti dalla coltivazione del marmo, in modo regolamentato, sono selezionati per categorie, raccolti, lavorati e stoccati in aree idonee alla destinazione sul mercato (granulati e sabbie per l’edilizia, stabilizzati, carbonati ad alta qualità per l’industria alimentare, chimica, farmaceutica, eccetera); ciò permette la valorizzazione a tutto tondo del giacimento di cava e la realizzazione di una vera e propria economia circolare”.

The Miracle of Nature - Art Direction Danae Project

Il costante impegno da parte di Franchi Umberto Marmi nel gestire modernamente le cave del gruppo e nel valorizzare a 360° il giacimento ha indotto nel tempo una razionalizzazione nell’uso delle risorse ed un conseguente abbattimento del consumo di materie prime elementari. Su questi presupposti l’azienda ha intrapreso il percorso di Analisi del Ciclo Vita, comprendendovi l’intera filiera, dalla fase estrattiva a quella finale di riciclo del prodotto, secondo un approccio «cradle to gate with options» .
L’analisi complessiva ha prodotto l’evidenza che la gestione del ciclo vita da parte di Franchi è coerente con i dettami dell’economia circolare.
Grazie alla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto, oggi le lastre di Marmo Bettogli di Franchi Umberto Marmi sono riconosciute in tutto il mondo per la loro certificazione ambientale e per l’alto rating che riportano gli edifici in cui sono posizionate in base ai programmi LEED (USA), BREEAM (UK, NL, ES, DE, ecc.), ENERGY STAR (USA), GREEN STAR (AUS, NZL), HQE (FR).
Franchi Umberto Marmi agisce, inoltre, secondo i paradigmi di Impresa 4.0: la progressiva trasformazione digitale e la costante innovazione dei processi produttivi hanno favorito l’avvento di questa nuova fase, rendendo l’intero ciclo di produzione interconnesso e massimamente performante con totale garanzia di qualità del prodotto e di minimo impatto ambientale.