Inserita all’interno della V edizione della Udine Design Week 2020, la mostra in videomapping, curata da Anna Lombardi dal titolo - DONNE AL BAUHAUS - Leonardo designer riflette sul mestiere del designer, attraverso l’analogia tra le prime donne designer che frequentarono la scuola del Bauhaus e la figura inedita di Leonardo da Vinci designer. Si parte dal numero di donne (370) che vi si iscrissero tra il 1919, anno in cui la scuola del Bauhaus fu fondata da Walter Gropius a Weimar, e il 1933, anno in cui venne chiusa dall’avvento del Nazismo, e che studiarono le arti, l’architettura e il design. Al tempo non tutt’altro che facile per una donna dedicarsi alle proprie passioni e questa mostra vuole proprio portare alla luce queste importanti figure che contro tutto e tutti sono riuscite a realizzare il loro sogno di studiare arte e design. Possiamo definirle anticonformiste per il loro tempo, proprio come anticonformista fu Leonardo da Vinci per i suoi tempi.

Nel libro “Leonardo da Vinci, primo designer” edito da Hoepli, i due autori, Cristina Morozzi e Massimo Temporelli, ci fanno scoprire un inedito Leonardo, non solo pittore, scienziato, ingegnere, ma primo grande designer della storia. “Esiste un filo rosso capace di legare insieme e coerentemente tutte le multidisciplinari attività di Leonardo: la passione per il progetto. (…..) Leonardo fu un grande progettista, capace di passare dalla micro alla macro scala, ‘dal cucchiaio alla città’, ed è questa sua capacità progettuale, che mischia arte e scienza, armonia e ingegneria, ad affascinarci ancora”.
Appassionate furono anche le donne che si iscrissero al Bauhaus” sottolinea Anna Lombardi e “interdisciplinari erano gli insegnamenti al Bauhaus: vi si proponeva il ‘costruire’ come attività collettiva capace di conciliare le arti maggiori con le arti applicate, il lavoro manuale con il lavoro intellettuale. L'unità tra arte e tecnica era alla base: artisti e artigiani dovevano erigere insieme ‘la casa del futuro’".

Donne al Bauhaus vuole portare alla luce le storie incoraggianti di queste donne che, in un momento storico molto più penalizzante di quello attuale, sono riuscite a realizzare il loro sogno d’arte e di design. La mostra offre un'esperienza immersiva nell'estetica del Bauhaus tramite proiezioni, luci, musica che coinvolgono l'intera architettura interna della vecchia pescheria oggi Museo della Fotografia - Galleria Tina Modotti - grazie alla tecnologia del videomapping, che permette di proiettare dei video su superfici reali in modo da ottenere un effetto artistico ed alcuni movimenti inusuali sulle superfici interessate.

Donne al Bauhaus
Curatela: Anna A. Lombardi
Ricerche d’archivio: Gloria Garbino
Videomapping: Federico Petrei
Grafica: Andrea Saccavini con Barbara Ermeti