A cura di Oliva Sartogo
in dialogo con Achille Bonito Oliva
Carla Accardi, Chiara Dynis, Eliseo Mattiacci, Mimmo Paladino, Pietro Ruffo, Marco Tirelli, Giuseppe Uncini. 

MUSEO D’INVERNO
dal 23 aprile all’11 giugno 2017
solo su appuntamento

Museo d’Inverno è lieto di inaugurare il secondo appuntamento della stagione rivolgendo l’invito a Piero Sartogo e Nathalie Grenon con una mostra dedicata al loro rapporto con gli artisti, focalizzandosi sulla Chiesa del Santo Volto di Gesù in Roma, da loro progettata ed alla quale hanno partecipato sette artisti che hanno donato le loro opere. In mostra saranno esposti gran parte dei disegni, modelli e bozzetti originali degli artisti e degli architetti a testimonianza della loro amicizia e in maniera più ampia del rapporto fra arte ed architettura. Per l’occasione, queste dinamiche e questi rapporti sono stati approfonditi nel testo redatto in forma di dialogo tra i curatori Oliva Sartogo ed Achille Bonito Oliva. Nella project room del museo in realtà aumentata e curata dall’artista greco Miltos Manetas, sarà presente per questa occasione, un’opera realizzata appositamente dal giovane artista italiano Alessandro Giannì. Museo d’Inverno attraverso una riflessione sulle ‘storie’ della storia dell’Arte ancora inedite o non ufficiali, soddisfa l’urgenza di una necessaria e non più rimandabile fruizione dell’arte con tempi debiti e più appropriati. Secondo questo principio, Md’I invita artisti a scegliere e curare una selezione ragionata di opere di altri autori conservate nella loro collezione privata, utili ad evidenziare le relazioni che hanno caratterizzato momenti cardine del loro percorso artistico, della loro vita e del loro pensiero. Inoltre Md’I, con il progetto Diòspero, commissiona all’artista invitato la progettazione di un elemento/opera site specific necessaria a completare e trasformare l’aspetto estetico e funzionale del museo, arricchendolo in questo modo anche di una collezione permanente.

Md’I, ideato e diretto dagli artisti Francesco Carone ed Eugenia Vanni, è situato sopra il bacino idrico trecentesco di Fonte Nuova a Siena ed esiste in sinergia con la Contrada della Lupa (uno dei 17 rioni della città).