architect: Small

location: Bari

year: 2022

Il progetto per Casa LL è nato dall’incontro fortunato tra gli architetti di Small, studio multidisciplinare con una spiccata attitudine per l'interior, e la mente della giovane L, imprenditrice del mondo del design con la passione per i viaggi. Casa LL si trova nel cuore di un elegante quartiere poco fuori dal centro di Bari e si presenta come un urban retreat pieno di personalità ed eclettismo.

Varcato l’ingresso, l’appartamento si apre su un ampio e luminoso living open space, in un'alternanza di elementi di arredamento classici e moderni, simmetrici e asimmetrici, esili e massicci, sofisticati e appariscenti. La danza armoniosa di stili è basata su un concept progettuale che combina le suggestioni della committente con le strategie architettoniche suggerite da Small, capace di creare una sorprendente e continua tensione compositiva a partire da uno schema planimetrico ben definito.
Il pavimento in legno di rovere, posato a spina ungherese, si distribuisce in tutti gli ambienti ed esalta, grazie alle sue cromie chiare, ogni arredo e soluzione stilistica scelta. L’intera casa è arricchita da elementi realizzati su misura e oggetti di design ricercati che si integrano tra loro in maniera spontanea, rispondendo alle necessità e alle esigenze di ogni spazio.

All’austerità classica delle boiserie in Casa LL viene opposta la sinuosità del disegno della parete attrezzata, composta da un’esile maglia verticale di metallo bianco a tutt’altezza e dai massicci cassettoni in rovere termotrattato con dettagli ottone dai rimandi déco. L’uso dei pannelli mobili in paglia intrecciata per mascherare gli apparati tecnologici permette di creare un ambiente conviviale, fuori dal tempo. Rimanendo nel living di deliberata ispirazione anni Settanta, è impossibile non notare il divano in velluto blu elettrico abbinato al tappeto multicolor di CC Tapis che sublima l’atmosfera con le tonalità neutre del cipria, del verde e del terracotta illuminati dal lampadario Broche di DCW editions in ottone.

Spostando l’attenzione verso la zona cucina, lo sguardo viene catturato dalla presenza di un tavolo da pranzo, realizzato su misura, in materiali e colori diversi come il travertino arancio, il cotto di Fornace Brioni e l’ottone. A dar luce alla tavola ci sono le sospensioni Setareh di Fontana Arte, disegnate da Francesco Librizzi. Subito oltre il divisorio dalle forme essenziali in ferro e vetro che divide con discrezione la zona pranzo dal resto dell’open space, troviamo la cucina, realizzata utilizzando marmo rosa di portogallo e legno laccato per segnare volutamente una discontinuità con l’ambiente circostante.

Proseguendo nella zona notte, dopo aver superato l’ipnotico corridoio dominato dal bianco e nero della carta da parati Malachite di Fornasetti, si trova la camera padronale.

Quasi parafrasando le parole di Carroll, l’equipe ha sviluppato l’idea di focalizzarsi sull’importanza degli specchi e della possibilità di “viaggiarci” attraverso. I pannelli in specchio blu “china” dell’armadio a tutt’altezza, duplicano l’ambiente restituendone una versione alterata, al di là dei quali si cela il privato di chi lo vive. A contrasto delle tonalità del blu elettrico ci sono quelle più scure della carta da parati di Cole and Son dai richiami jungle e la testata del letto in metallo e paglia di Vienna.

Anche la stanza degli ospiti di Casa LL offre accostamenti sperimentali. Accanto a oggetti vintage senza tempo, tessuti naturali e superfici intarsiate, l’armadio dalla particolare struttura tripartita di colore rosso mattone polarizza lo sguardo elevandosi a protagonista della composizione.

Un’attenzione particolare la merita la toilette principale, dove lo sfondo terrazzo in marmo e cemento di Dzekdzekdzek e la plasticità della resina si confrontano con un robusto mobile nero listellato dagli accenti oro, sovrastato da specchi sospesi custom made in metallo con illuminazione integrata.

La proposta degli architetti prende le distanze dal minimalismo dilagante, sfidando intenzionalmente lo stereotipo delless is more”. Addizioni, giustapposizioni e rimandi continui a stili di epoche diverse sono gli strumenti che Small ha orchestrato in questo progetto, restituendo alla sua proprietaria una composizione vorace, onnivora e magneticamente spregiudicata.