In occasione del centenario della morte di Antonio Sant'Elia, una mostra promossa dalle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano e di Como, dal Comune di Como e Triennale di Milano, celebra l'autore del Manifesto dell'Architettura Futurista attraverso 40 disegni originali. La mostra, che si terrà 24 Novembre 2016 all'8 Gennaio 2017 presso la Triennale di Milano, si inserisce in un più generale e articolato programma che avrà altri momenti significativi a Como, presso la Pinacoteca Civica e il Novocomum, e a Firenze con un convegno internazionale.
La mostra in Triennale si rivolge a un pubblico più vasto rispetto a quello specialistico degli architetti e ha lo scopo di far conoscere l'opera dell'autore del Manifesto dell'architettura futurista pubblicato nel 1914. Per la prima volta a Milano, sarà esposto un considerevole corpus di disegni originali, provenienti dalla Pinacoteca di Como e da collezionisti privati, relativi alla Città Nuova, progetto di una grande città del futuro, al quale il giovane Sant'Elia iniziò a lavorare già dall'aprile 1914. Si tratta di un nucleo di opere inizialmente pensato per la mostra del gruppo Nuove Tendenze che venne allestita nelle sale della Famiglia Artistica Milanese in via Agnello a Milano.

Edificio produttivo con silos e galleria (1913) - matita nera ripassata a inchiostro nero su carta (280x210 mm)
Edificio produttivo con silos e galleria (1913) - matita nera ripassata a inchiostro nero su carta (280x210 mm)

La mostra ideata da Alessandra Coppa, Maria Mimmo, Valentina Minosi ripercorre la breve vicenda umana e professionale di Sant'Elia articolandosi in tre sezioni. La prima, a cura di Ornella Selvafolta, è dedicata al contesto della formazione di Sant'Elia. All'inizio del XX secolo, Milano è in piena trasformazione edilizia e urbanistica, inserita nella rete delle comunicazioni internazionali e all'avanguardia nello sviluppo industriale e della cultura tecnologica. I processi dinamici e di rinnovamento che qui si verificano, nonostante la crisi economico e sociale di fine Ottocento, creano un clima favorevole alla percezione della modernità da parte di Sant'Elia e degli altri artisti futuristi. La seconda sezione, a cura di Alberto Longatti e Luciano Caramel, raccoglie 40 disegni originali, provenienti dalla Pinacoteca Civica di Como e da diverse collezioni private, esposti secondo le diverse funzioni che danno corpo all'idea di città di Sant'Elia. Centrali, ponti, stazioni, edifici multipiano risuonano nella grafica veloce e stilizzata che completa gli sfondi delle sale centrali dove trovano posto anche una serie di modelli realizzati dagli studenti del Politecnico di Milano. La terza sezione, a cura di Fulvio Irace e Matteo Agnoletto, apre invece alla eredità diretta e indiretta della produzione di Sant'Elia nell'immaginario urbano del XX secolo e sui nuovi scenari del XXI. Il filo conduttore è il legame forte con la città di Milano, la metropoli di oggi, la città che sale, che corre, che è piena di energie: è essa stessa la realizzazione delle visione di Sant'Elia. La stanza si chiude con un'installazione totem di Alessandro Mendini, ultimo ed esplicito omaggio al maestro comasco.
La mostra di Triennale ha inoltre un prologo nella mostra allestita a Como presso la Pinacoteca Civica dal titolo Antonio Sant'Elia. All'origine del progetto (25 novembre 2016 - 26 febbraio 2017). Si tratta a tutti gli effetti di una sezione zero che introduce alla ricerca di Sant'Elia raccogliendo una selezione di disegni realizzati nel 1913 che documentano come l'architetto abbia programmaticamente individuato gli elementi architettonici semplici che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni espressive complesse. La successione dei disegni consente inoltre di comprendere come gli elementi primari si compongano a definire strutture architettoniche - e quindi edifici - di varia complessità che rappresentano forme architettoniche pure all'origine del progetto della sua Città nuova. Per illustrare plasticamente questo lavoro, i disegni sono accompagnati da modelli tridimensionali, eseguiti per l'occasione e che hanno fornito occasione per indagare e esplicitare visivamente tale ricerca.
La mostra alla Triennale e la mostra di Como si inseriscono in un più generale e articolato programma di celebrazioni che avrà altri momenti significativi nel Convegno internazionale dal titolo Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo promosso dall'Università e dall'Ordine degli Architetti di Firenze che si terrà nel capoluogo toscano il 2 e 3 dicembre 2016, e nella mostra presso l'Ordine degli Architetti di Como. Quest'ultima promuove una rilettura del progetto del Monumento ai Caduti di Como, attraverso cortometraggi e brevi saggi. L'iniziativa intende indagare le vicende che hanno portato alla costruzione del Monumento, a partire da uno specifico disegno di Sant'Elia, passando per i primi studi di Prampolini per giungere al progetto di Attilio e Giuseppe Terragni, raccontando questo originale episodio architettonico e artistico, che ha saputo unire la corrente del futurismo a quella del razionalismo attraverso un'icona che caratterizza ancora oggi la fisionomia del panorama comasco.