“Diagrams” è un progetto espositivo concepito dallo studio AMO/OMA, fondato da Rem Koolhaas, per la sede veneziana di Ca’ Corner della Regina che analizza la comunicazione visiva di dati come potente dispositivo per costruire significati, comprensione o manipolazione e come strumento pervasivo per analizzare, capire e trasformare il mondo. L’obiettivo è promuovere il dialogo e la riflessione speculativa sul rapporto tra intelligenza umana, fenomeni scientifici e culturali e la creazione e diffusione della conoscenza.

Diagrams: A Project by AMO/OMA” Fondazione Prada, Venezia, Ph. Marco Cappelletti. Courtesy Fondazione Prada

Il percorso espositivo si sviluppa al piano terra e al primo piano del palazzo settecentesco e riunisce oltre 300 oggetti, tra cui documenti rari, pubblicazioni, immagini digitali e video realizzati dal XII secolo a oggi e relativi a diversi contesti culturali e geografici. Il materiale è organizzato secondo un principio tematico che riflette le urgenze del mondo contemporaneo e testimonia la natura trasversale e diacronica dei diagrammi. I temi principali sono nove: Ambiente costruito, Salute, Disuguaglianza, Migrazione, Ambiente naturale, Risorse, Guerra, Verità e Valore. Ciascun tema è documentato all’interno di una serie di vetrine disposte parallelamente nella sala centrale del primo piano dell’edificio.

Il progetto si basa su un’approfondita ricerca condotta da Fondazione Prada in collaborazione con Rem Koolhaas e Giulio Margheri, architetto associato di OMA, e con la consulenza di Sietske Fransen, Max Planck Research Group Leader, Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History.

Come afferma Rem Koolhaas, “Dal mio punto di vista il diagramma è uno strumento che esiste da sempre. Per esempio, nelle prime fasi della nostra ricerca abbiamo trovato diagrammi tridimensionali realizzati in Sudafrica intorno al 40.000 a.C. e mappe della costa della Groenlandia intagliate nel legno sull’isola di Ammassalik. Questo dimostra che è una forma durevole di comunicazione che si adatta a qualunque medium esista in un dato momento. E a prescindere dal medium, il diagramma assolve sempre funzioni didattiche (spiegazione) o suggestive (persuasione). In questo senso, non solo esiste di default in qualunque nuovo medium, ma è applicabile a qualunque ambito della vita umana: la moda, la religione, come anche la storia delle diseguaglianze sociali possono essere tutte interpretate in forma di diagramma. Apprezzo profondamente questa interdisciplinarità del diagramma, il suo attributo invariabile ovvero il fatto di essere indipendente dal linguaggio (le parole) lo rende una delle forme più efficaci di rappresentazione”.

Il continuo dialogo tra antico e moderno, che definisce la narrativa della mostra, stimola una riflessione che intreccia forma e contenuti dei diagrammi. La comunicazione infografica si è evoluta formalmente nel XX secolo grazie all’influenza delle avanguardie storiche. Il contributo significativo del modernismo alla comunicazione visiva ha reso possibile una rivalutazione retrospettiva delle caratteristiche formali, estetiche e artistiche delle infografiche antiche e premoderne.

Diagrams: A Project by AMO/OMA” Fondazione Prada, Venezia, Ph. Marco Cappelletti. Courtesy Fondazione Prada

Elemento centrale del progetto è la pratica progettuale di AMO/OMA, che dagli anni Settanta integra forme diagrammatiche come strumenti architettonici. Come spiega Koolhaas, “Le idee complesse sono quasi un piacere intellettuale, a volte anche artistico, e sono diventate un elemento trainante verso gli obiettivi che volevamo raggiungere. In questo senso, i diagrammi ci hanno aiutato molto. Attraverso la ricerca e la loro realizzazione, cercavamo di dare forma a uno spazio o di definire un’altra architettura che richiedeva molti ragionamenti e considerazioni articolate. Non ci saremmo neanche avvicinati a questo obiettivo se non avessimo scoperto una serie di diagrammi. Il ruolo dei diagrammi era cruciale al tempo, perché avevamo bisogno di una prova materiale per dimostrare che quello che volevamo realizzare era possibile. Oggi potrei trovarmi in una posizione diversa in cui non devo dimostrare che le cose sono possibili, e certamente questo cambia la natura o il ruolo dei diagrammi nel mio lavoro. Tuttavia, anche oggi i diagrammi continuano a essere una parte importante del mio repertorio”.

La mostra include i contributi di altre ricerche significative nei campi della progettazione sostenibile e dell’urbanistica, sviluppate da piattaforme internazionali come Atmos Lab e Transsolar, oltre a indagini di studi di ricerca e accademici come Theo Deutinger e SITU Research.