architect: noa* network of architecture

location: Valdaora (Alto Adige)

year: 2022

L’Hotel Hubertus è forse il progetto che più di tutti ha consacrato lo studio noa*, rivelando la sua forte carica espressiva al mondo dell’architettura.
Nel 2016, infatti, noa* ha realizzato per la struttura alberghiera altoatesina una piscina a sbalzo, immaginata come un masso erratico incagliato tra terra e cielo, e divenuta celebre in breve tempo. Nel 2019 un nuovo incarico è stato affidato allo studio che ha risposto con la creazione di una innovativa piattaforma sospesa capace di sfidare la forza di gravità, capovolgendo il concetto di benessere.
L’ampliamento dedicato al benessere, secondo le richieste dei committenti, doveva rapportarsi nel migliore dei modi a un edificio che aveva già trovato nella piscina sospesa, appunto, il proprio simbolo.

hubertus
©Alex Filz

noa* ha trovato la giusta ispirazione, studiando la nuova situazione di partenza, captando l’atmosfera dell’edificio nel suo contesto.
Dall’osservazione del paesaggio circostante riflesso nelle acque della piscina ha preso vita l’idea compositiva per l'Hubertus: materializzare ciò che si vede specchiato sulla superficie dell’acqua, come se l’immagine fosse una rappresentazione fugace pronta ad essere convertita in realtà. È un concept che gioca con la linea dell’orizzonte, con il concetto di dritto e capovolto, con i punti di vista.

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©Alex Filz

L’essenza di questo progetto è il ribaltamento degli orizzonti, con il conseguente effetto di stupore per l’osservatore - ha commentato Lukas Rungger, architetto a capo del progetto e noa* founder -. Se però ci si pensa, il cambio di prospettive è un esercizio molto comune nelle aree benessere, dove, a seconda che sia stia sdraiati in sauna, seduti nell’area relax, o immersi a testa in giù in piscina, le viste cambiano continuamente”.

La nuova costruzione realizzata per l'Hotel Hubertus si colloca sul lato sud-est di facciata, in una posizione speculare rispetto alla piscina. Come questa, anch’essa si stacca dal corpo principale della struttura: si tratta infatti di una piattaforma a sbalzo, sospesa di 15 metri rispetto al livello del terreno e sorretta da due pilastri rivestiti in tronchi di larice, analoghi a quelli che ritmano il prospetto retrostante. È raggiungibile attraverso una passerella sospesa, che funge anche da collegamento con la retrostante area relax di nuova costruzione, un parallelepipedo vetrato che accoglie fino a 27 persone. Sulla piattaforma, singole microstrutture dal tetto a capanna ospitano il programma funzionale su due livelli. Elemento di sorpresa è il livello inferiore della piattaforma, dove l’orizzonte subisce una rotazione di 180° e le capanne sembrano ancorate a testa in giù. I due livelli si caratterizzano per un diverso trattamento delle schermature, con spazi esposti sopra e protetti sotto. Al piano superiore si trovano due vasche idromassaggio, due docce panoramiche e uno spogliatoio. Il piano inferiore è un’area textile free: la parte centrale, al chiuso, ospita il foyer. Da qui si accede alla soft sauna, alla sauna finlandese, a una cabina doccia, alla doccia di nebbia gelata e a una terza piscina all’aperto, da dove lo sguardo può spaziare su tutto il paesaggio circostante.
Il livello inferiore della piattaforma provoca nell’osservatore una sensazione di straniamento. Mentre si scende, la temperatura sale e l’ambiente diventa più protetto. Sembra una discesa nel centro della terra, con il conseguente ribaltamento dei poli” ha riassunto l’architetto Gottfried Gruber, che ha supervisionato il progetto.

La scelta dei colori e dei materiali è in concordanza con il paesaggio montano: pannelli in alluminio dalle tonalità brune naturali rivestono le singole cabine così come lo spessore del solaio, formato da una struttura di travi portanti in acciaio. Anche le lamelle che schermano le vetrate sono dello stesso materiale e tinta. I pavimenti sono in ceramica beige chiaro, mentre nella sala relax il pavimento è in legno di rovere oliato bianco.
In questo nuovo incarico noa* ha saputo far rivivere lo slancio immaginativo da cui è nato il progetto per Hubertus, disegnando una piattaforma che con i suoi 20 metri di sbalzo segna un nuovo avamposto fluttuante fra cielo e terra. Un progetto dove la forza di gravità sembra svanire per far largo a scenari inaspettati.

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©Alex Filz