architect: Mariapia Bettiol, Concreta

location: Cervinia (Ao)

year: 2021

"La Fenice del Monte Cervino". Così è stata ribattezzata la Villa Bacchini, la storica residenza del comprensorio di Cervinia, tra le poche ville presenti fin dagli anni Trenta. Distrutta nel 1980 dalla confluenza di due valanghe, è stata ristrutturata grazie agli interventi disposti dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, che hanno offerto la possibilità di proteggere l’area e di ricostruire la villa.
I proprietari originari, la famiglia Bacchini, avevano scelto di non avviare la ricostruzione vendendo quanto restava della struttura alla famiglia Harrison di Londra, che l’ha comprata per riportarla all’antico splendore. L’esterno della villa era vincolato e il progetto di ricostruzione - seguito dallo studio dell’architetto Mariapia Bettiol di Aosta in collaborazione con l’interior contractor valtellinese Concreta - ha dovuto necessariamente tener conto di questo aspetto.

la fenice cervinia

L’ingegnere Bacchini - l’inventore della famosa radio Allocchio-Bacchini, che ha conosciuto un grande successo negli anni d’oro della radio - aveva costruito la villa nel 1936, facendo trasportare i materiali a dorso di mulo, perché ai tempi solo una mulattiera collegava l’edificio al sistema stradale. Per la famiglia Harrison non è stato un problema ricostruire la villa così com’era. I nuovi proprietari erano rimasti letteralmente affascinati dalle vecchie foto che ne riproducevano l’aspetto esterno ma anche i famosi giardini che la circondavano e che avevano suscitato grande interesse tra i frequentatori di Cervinia, tra cui Maria Josè di Savoia. L’intento degli Harrison è stato quello di ricostruire la villa e di far rinascere l’antico splendore che la circondava: a oggi l’edificio della villa è stato terminato, mentre il giardino è ancora in fase di studio. Per significare l’impegno a far rinascere questo storico edificio e il suo magico giardino dalle sue ceneri, i proprietari l’hanno ribattezzato "La Fenice del Monte Cervino".

la fenice cervinia

Il loro impegno è stato fin da subito quello di rispettare la concezione del vecchio chalet ma di conferirgli un alto livello di comfort utilizzando materiali di qualità, inserendosi nel novero degli chalet di lusso dell’area alpina. L’intenzione era quella di avere un luogo da abitare ma anche una location da affittare agli ospiti, per questo la villa è stata concepita per essere autosufficiente. Infatti, all’interno della struttura si possono trovare le classiche funzioni ‘residenziali’ come le camere da letto, il soggiorno, la sala da pranzo e la cucina accanto alle attività più squisitamente ‘alberghiere’ come la piscina interna, la palestra, la spa, la sala cinema, la Ski Room, la Bike Room. È presente anche uno staff interno a disposizione dei clienti. L’edificio si estende su 1.200 metri quadri su sei livelli compreso l’interrato, dove sono posizionati i locali tecnici. Sono state ricavate sette camere doppie, oltre a un salone più grande e uno più riservato, una cucina che può essere utilizzata anche dagli ospiti, una sala da pranzo e una zona buffet.

Il concept progettuale de La Fenice, ideato dall’architetto Bettiol e dal suo team, è impostato sull’utilizzo della pietra e del legno a vista come è tradizione in montagna, ma allo stesso tempo combinando il rustico, il legno vecchio e la pietra, con materiali ricchi e moderni come i velluti e i cristalli. Questa caratterizzazione moderna è completata da un tocco neoclassico.
La famiglia Harrison ama le note del Neoclassicismo italiano e ha voluto richiamarle con decori e citazioni all’interno dello chalet. Per l’atrio centrale, per esempio, dove si apre la tromba dell’ascensore, si è optato per un parapetto lavorato in metallo e ottone con motivi neoclassici, mentre nelle zone comuni le grandi cornici di legno che inquadrano le pareti si combinano con gli stucchi e le decorazioni in gesso che richiamano il gusto e l’estetica della classicità. Da sempre, un dato che contraddistingue linterior contractor Concreta è l’attenzione al dettaglio inserito nella globalità del progetto insieme a una cifra di modernità che si armonizza con il racconto delle atmosfere e della storia dei luoghi. Anche nel progetto de La Fenice, l’intervento di Concreta ha consentito il recupero e l’utilizzo di legno vecchio di larice in grado di garantire stabilità per la realizzazione dei pavimenti, mentre le scale e l’interrato sono in pietra, per sottolineare l’anima rustica della villa.
Per la pietra, in parte si è riutilizzata quella originariamente impiegata nella costruzione della villa degli anni Trenta, integrandola con pietra locale utilizzata per la facciata esterna, il tutto è stato posato a secco, senza che si vedano i giunti, conferendo così un ulteriore fattore di pregio alla costruzione.

Le camere sono due Master Bedroom, due Mini Suites al secondo piano ai due lati del vano ascensore e una King Suite all’ultimo piano. Tutte le camere hanno letti kingsize. All’ingresso delle Master Bedroom si trovano le cabine armadio che affacciano direttamente sul bagno, concepito come open space, eccetto la cabina per i sanitari. Una particolarità dello chalet La Fenice è il fatto che tutti i bagni delle camere sono orientati a nord con vista sul Cervino e offrono la possibilità di rilassarsi in vasca guardando la cima della montagna. Le camere, invece, sono tutte fronte vallata, in modo da aprire le tende al mattino verso il sole. Sono state usate delle pelli e dei velluti e sul letto si è optato per un effetto baldacchino, alleggerito con pelli intagliate nelle cornici di legno dell’arredo.
La King Suite dell’ultimo piano, arredata con le stesse modalità delle due Master Bedroom ma con superfici più generose, dispone di una piccola stanza d’appoggio per i bambini.
Nel piano di mezzo ci sono quattro camere doppie con doccia e bagno privato, tutte dotate di una piccola cabina armadio. Ogni camera ha un colore diverso giocato sulle tonalità della pelle e dei velluti, mentre le tende sono in lana e richiamano nei colori e nei disegni la tradizione alpina.

la fenice cervinia

La spa ha un’ampia piscina interna con sauna e bagno turco, con un idromassaggio esterno circondato dalla neve, sullo stesso piano c’è la palestra, la sala giochi e la sala massaggio, tutto concentrato al piano terra.
La villa La Fenice è unica, non ha nulla intorno e si staglia maestosa contro una parete rocciosa incorniciata dalle Grandes Murailles. È stato un intervento molto apprezzato dalla comunità di Cervinia perché ha riportato in vita un elemento che per quasi mezzo secolo era stato parte della identità architettonica del luogo e che poteva andare perduto per sempre. La conclusione del progetto ha messo fine anche alle diverse polemiche sorte durante i lavori, quando non era ancora chiaro ai non addetti ai lavori cosa sarebbe sorto in loco.
La stretta collaborazione in fase di progetto e di realizzazione dei lavori fra lo studio dell’architetto Bettiol e l'interior contractor valtellinese Concreta sono state garanzia di una esatta lettura delle peculiarità espresse da questa struttura - per molti versi particolare - e della piena rispondenza del risultato finale alle aspettative del committente.

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