Come si possono raccontare oggi i diversi processi di costituzione di un progetto di architettura? In che modo la loro progressiva organizzazione di senso e di intenzionalità ha delle specificità diverse o simili a quelle di un’opera letteraria musicale o visuale? Scopo di questo testo è quello di cercare di capire se sia possibile e utile riflettere sul percorso del progetto di architettura come racconto dei modi di prender forma delle sue intenzionalità, capire cioè come l’architettura, nel suo percorso progettuale, oltre che nei suoi esiti costruiti, si offra anche come una narrazione della trasformazione dei materiali scelti in un’organizzazione di senso capace di una modificazione nuova e necessaria dello stato delle cose, proponendo così, per mezzo delle sue forme, un frammento di verità altra rispetto alla realtà del presente.
Vittorio Gregotti, architetto e saggista, protagonista dell’architettura italiana e internazionale, è autore di numerosi volumi di successo. Ha pubblicato con Skira, tra gli altri, L’ultimo hutong. Lavorare in architettura nella nuova Cina (2009), Incertezze e simulazioni. Architettura tra moderno e contemporaneo (2011), L’architettura di Cézanne (2011) e Lezioni veneziane (2016).