Ho immaginato il radiatore come una parte del muro che si modifica per svolgere la sua funzione - ha raccontato Davide Diliberto, il creatore di Veletta per Brem -: non un oggetto a sé stante quindi, ma l’architettura stessa che arricchisce gli spazi e crea nuove possibilità”.
Obiettivo del progetto è contenere salviette e accappatoi nascosti alla vista senza ricorrere ad ante o parti in movimento. La piastra radiante, divisa in due da una piega netta, crea infatti un’ala che si allontana dal muro: una soluzione semplice che permette alla biancheria di asciugarsi rapidamente anche nelle stagioni in cui il radiatore è spento, grazie alla naturale circolazione dell’aria. Un radiatore ideale da posizionare fra lavabo e doccia: una parete attrezzata multifunzionale, l’architettura stessa che si modifica per essere al servizio dell’utilizzatore.

È disponibile in due larghezze e con pomoli appendiabiti magnetici posizionabili sul retro della piastra inclinata. Il nome Veletta prende ispirazione dalle sottili strutture usate per esempio nei controsoffitti per nascondere impianti di condizionamento o illuminazione a led, un termine tecnico che sottolinea la sua funzione e il legame fra radiatore e progetto architettonico. La barra opzionale può essere in tinta o a richiesta.

La gamma si articola in otto versioni, tutte con la possibilità di avere la barra porta salviette o meno. Sono disponibili due altezze, 135 e 180 cm, due larghezze di 42 o 50 cm e infine si possono avere tutte con doppia fila di tubi nella parte fissata al muro, che porta a un incremento della resa termica compresa tra il 16 e il 20%. Lo spessore visibile estremamente ridotto della parte obliqua, di appena 15 mm, così l’ala è visivamente leggera e la sua sporgenza massima nelle versioni più grandi non supera i 23 cm.