Nata dalla collaborazione tra il team creativo di Wall/Pepper® e l’estro visionario di Karim Rashid, la collezione Immersive Surfaces dà vita a dieci design esclusivi che fondono estetica, colore e personalità in un’esplosione visiva di energia e movimento.
La Capsule Collection Karim Rashid è molto più di una semplice proposta decorativa: rappresenta un manifesto di stile e contemporaneità. Ogni wallpaper diventa una dichiarazione d’intenti, un invito ad abbandonare la neutralità per abbracciare un linguaggio visivo audace e coinvolgente. Le superfici si animano di forme fluide, geometrie dinamiche e tonalità vibranti, trasformando le pareti in vere opere d’arte. Ideale per spazi residenziali, ambienti commerciali e progetti hospitality o contract, la collezione infonde energia e carattere in ogni contesto.
“Con Immersive Surfaces, volevo superare i confini della parete piatta e creare qualcosa che coinvolgesse davvero i sensi. - racconta Karim Rashid - Questa collezione riguarda la trasformazione dello spazio bidimensionale in un'esperienza multidimensionale, dove geometrie, onde fluide e forme giocose evocano movimento, profondità ed emozione. È un modo per rendere le pareti non solo visibili, ma percepibii”.
Con Immersive Surfaces, Wall/Pepper® e Rashid ridefiniscono insieme il concetto di wallcovering, trasformandolo in un percorso visivo e sensoriale capace di dare identità e carattere agli spazi, unendo creatività e tecnologia in un perfetto equilibrio.
Come tutte le soluzioni Wall/Pepper®, anche le grafiche della collezione Immersive Surfaces sono realizzate su supporti di altissima qualità, con materiali performanti, resistenti e sostenibili. Le carte da parati garantiscono durata, sicurezza e prestazioni elevate, adattandosi a ogni tipo di ambiente.
Con questo nuovo progetto, Wall/Pepper® conferma la propria visione innovativa e la volontà di valorizzare la carta da parati come protagonista del progetto d’interni, un elemento in grado di fondere arte, design e tecnologia in un’unica esperienza immersiva.
