Sarà il milanesissimo spazio di Via Savona 35 a ospitare i designer e produttori norvegesi durante la settimana del Salone del Mobile. Come di consueto, la partecipazione della Norvegia alla kermesse ruota intorno a un concept stilistico e di comunicazione che è frutto del confronto e della collaborazione tra istituzioni governative, associazioni di operatori, designer e produttori, riuniti sotto l’egida di Norwegian Presence, una partnership con il Ministero Norvegese degli Affari Esteri, Innovation Norway, la Federazione delle Industrie Norvegesi, Oslo Design Fair e Visit Norway.
Il fil rouge del 2019 è la convergenza, l’unione (Join è il titolo della mostra che raccoglie le opere di designer e artisti) tra arte e design attraverso la collaborazione e secondo principi di sostenibilità: un tema di grande attualità e rilievo, non solo per la Norvegia. Per questo motivo è stato scelto il palcoscenico del Salone del Mobile di Milano, al centro dell’attenzione internazionale durante la Design Week.
JOIN by Norwegian Presence invita gli operatori di diversi settori a fare sistema per trovare soluzioni che il mondo, sempre più povero di risorse, richiede. La collaborazione è un prerequisito nella creazione di un futuro sostenibile.
JOIN non è solo un punto di incontro per i più importanti designer, artisti e produttori norvegesi, ma anche una piattaforma per lo sviluppo della collaborazione tra organizzazioni: Design and Architecture Norway (DOGA), Klubben and Norwegian Crafts. DOGA è attiva nella promozione dell’innovazione e cambiamento nel settore privato e pubblico tramite il design e l’architettura. Klubben è l’associazione gestita per e dai designer norvegesi che promuove le attività di Norwegian Crafts e la collaborazione con altri settori. Norwegian Crafts è attiva nell'incrementare la visibilità degli artigiani norvegesi a livello internazionale. JOIN è di fatto un invito ad aprire un dialogo sulla sostenibilità e su tutto ciò che si può fare per perseguirla
La mostra e i curatori
Krakvik&D’Orazio è lo studio creativo italo-norvegese di Jannicke Krakvik e Alessandro D’Orazio. Grazie alla loro distintiva ed eclettica estetica espressa nello stile, la cura e lo sviluppo dei concetti per una ampia varietà di clienti privati e commerciali, la coppia di designer ha guadagnato una posizione leader nel settore, sia in Norvegia che a livello internazionale.
Insieme gestiscono il negozio di interior design Kollekted By ad Oslo e nel 2018 hanno lanciato un nuovo brand di design - A Part - in collaborazione con i designer Falke Svatun e Bjorn van den Berg. Dopo un anno di pausa come curatori della sezione norvegese, Krakvik&D’Orazio tornano alla mostra per coordinare la sezione di design e artigianato di JOIN.
Abbiamo incontrato i due designer e abbiamo fatto loro alcune domande.
In che modo gli oggetti selezionati riflettono il nome della mostra JOIN?
Jannicke Krakvik (JK): La parola ‘join’ e il concetto macro che incapsula l’intero. Fa riferimento a come è costruito un oggetto, a come si crea collaborazione oppure a come un prodotto riesca a mettere insieme le persone. E’ una parola con un profondo significato sociale.
Quali sono stati i criteri più importanti nel processo di organizzazione?
JK: Abbiamo voluto lavorare con una selezione di oggetti che mostravano come il designer o l’artigiano abbia saputo affrontare le sfide della forma, dei materiali o degli aspetti tecnici. Gli oggetti esposti mostrano anche come i confini tra l’artigianato e il design non siano più definiti come un tempo. Ciò e estremamente interessante e noi abbiamo voluto evidenziarlo. E’ la conseguenza del cambio generazionale, ma e anche dovuto al fatto che oggi si lavora in modi leggermente diversi. I designer
non disegnano più solo per la produzione di massa; molti, infatti, lavorano su scala più piccola e vendono direttamente le proprie opere.
Alessandro D’Orazio (AD): Detto questo, abbiamo anche considerato l’estetica unita al valore commerciale. Abbiamo contrapposto oggetti unici a prodotti che possono competere in un mercato internazionale. Sostenibilità è una parola chiave della mostra.
Come si riflette negli oggetti della mostra?
JK Perché dovremmo disegnare qualcosa di nuovo? E’ il principio. Oltre all’estetica, che è importante per
definizione, l’oggetto deve avere un valore in termini di materialità o durabilità. Gli oggetti che abbiamo selezionato devono dare qualcosa in cambio tramite la durata nel tempo, la decomponibilità o il modo con cui sono stati prodotti.
Che cosa riflette la mostra del design e dell’artigianato contemporaneo norvegese?
JK La mostra e di un livello molto elevato. La Norvegia non ha le stesse tradizioni di design come gli altri paesi scandinavi e i designer norvegesi sono generalmente molto liberi nel loro approccio. Questa giocosità si riflette nella selezione degli oggetti. Inoltre, ci sono molti nomi nuovi quest’anno che sono molto interessanti.
AD E’ un vero onore poter collaborare con tutti questi artisti e designer altamente qualificati – in alcuni casi proprio dall’incipit dell’idea fino al prodotto finite. Tutti noi impariamo vicendevolmente. JOIN è uno sviluppo congiunto.

Designer e prodotti selezionati
Lo studio Krakvik&D’Orazio ha selezionato per JOIN by Norwegian Presence prototipi e oggetti sviluppati da 21 designer e artisti. Sono stati coinvolti anche sette produttori di mobili che considerano l’impatto ambientale e la sostenibilità una priorità nella loro attività quotidiana. I prodotti sono stati selezionati in collaborazione con Kristine Bjaadal e Hallgeir Homstvedt, i due designer che hanno contribuito attivamente all'organizzazione della mostra. La mostra stessa è costruita con materiali ecosostenibili, utilizzando moduli che saranno successivamente disassemblati e riutilizzati.
Di seguito i 21 + 7 selezionati.

VOLUME VASES by ERIK WESTER DESIGN (@erikwester)
Volume Vases è una serie di tre recipienti di vetro soffiato di dimensioni, proporzioni e colori diversi. I vasi sono oggetti funzionali, ognuno composto da due cilindri aperti integrati. Indipendenti l’uno dall'altro, i volumi cilindrici interno ed esterno consentono di combinare piante o fiori freschi e secchi, con o senza liquido.Decorative di per sé, le forme di vetro interne ed esterne si sovrappongono per creare tonalità più intense, creando un effetto vibrante e colorato
Erik Wester e nato a Lofoten, cresciuto a Trondheim e ora vive e lavora a Oslo. Ha una laurea in Product and Furniture Design conseguita presso la Kingston University di Londra e ha collaborato con Joris Laarman ad Amsterdam e Andreas Engesvik, Oslo. Oggi, Wester ha uno studio proprio e realizza progetti per produttori come Tonning & Stryn e Skagerak. Il suo lavoro e apprezzato sia a livello nazionale che internazionale con mostre a Milano, Tokyo, Londra, Eindhoven, Copenhagen e Stoccolma.

DUFT by KAJA SOLGAARD DAHL DESIGN (@kaja_dahl)
Duft è una serie di sculture aromatiche realizzate in larvikite lucidata, porcellana e olii con fragranze naturali. Gli oggetti esplorano le possibilità di donare una forma estetica alle fragranze e, specificatamente, alle fragranze del paesaggio norvegese infuse nei materiali. Le sculture rappresentano una continuazione dell’ambizione del designer di dare forma alle esperienze sensoriali introducendo una fragranza negli ambienti circostanti in modi diversi.


Dal suo studio di Oslo, Kaja Solgaard Dahl lavora con il design, la scultura e l’artigianalità. Kaja Solgaard Dahl ha una laurea in Product and Interior Design conseguita presso il Beckmans College of Design di Stoccolma e un master in Design for Luxury and Craftsmanship conseguito presso l’Ecole Cantonale d’Art di Losanna. Con il progetto sulle sculture aromatiche Dahl ha vinto il premio Design and Architecture al Young Talents Award nel 2016 e il titolo di Global Graduate durante la Design Indaba Conference di Cape Town nel 2017.

VARDE by TRON MEYER CRAFT (@tronmeyer)
La scultura Varde in pietra norvegese e acciaio inossidabile è composta da pezzi di roccia impilati l’uno sull'altro a formare una torre. Ogni pietra mostra una parte centrale caratterizzata dall'origine vulcanica che risale a circa 290 anni fa. La superficie è il risultato dell’era glaciale, dove le azioni graduali del movimento e dell’attrito hanno conferito alle pietre questa forma arrotondata.


Nato a Asgardstrand Tron Meyer vive e lavora a Drammen. Ha studiato sia architettura che arte avendo conseguito due lauree, una presso l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Oslo e l’altra presso l’Università di Architettura e Design di Oslo. Nel passato Meyer ha gestito lo studio Grig Arkitekter in collaborazione con Henrik Odegaard. Più recentemente si è concentrato sui progetti personali, dove la pittura, l’architettura e il design si sovrappongono per creare nuove forme e silouette.

HALF MOON TABLE and CYCLOP by TRON MEYER DESIGN
L’Half Moon Table in acciaio inossidabile e neon acrilico è il risultato di una serie di esperimenti che saldano insieme strutture che utilizzano superfici circolari e barre verticali rotonde. La superficie visibile in acciaio inossidabile è lucida e specchiante. Il lato posteriore è trattato con vernice fluorescente che riflette i colori di ciò che è intorno al tavolo.

La serie di mobili Cyclop comprende un tavolo in alluminio anodizzato e una sedia in alluminio anodizzato, larvikite e pino norvegese. Le superfici rettangolari delle gambe presentano fori circolari che rispecchiano la forma della seduta e della superficie del tavolo. Il prodotto presenta un meccanismo semplice di fissaggio con peso ridotto per un’estetica distintiva: la forma sferica “ad occhio” da cui prende il nome.


TANGO by KIM THOMÈ DESIGN (@kimthome)
Tango consiste di due lastre laterali di vetro, legno e alluminio assemblate con l’utilizzo di colla. Gli oggetti facilitano interessanti punti di incontro tra diversi materiali che sono rappresentati come blocchi a se stanti con cerniere nascoste. Nel passato il designer ha lavorato con il vetro e la colla e con Tango ha introdotto nuovi materiali al suo studio. Le lastre riflettono i materiali di costruzione dei moderni grattacieli e sono ispirati all'utilizzo del vetro in architettura. I materiali sono riciclabili e gli oggetti possono essere facilmente disassemblati e riparati.

Nato a Barum, Oslo, Kim Thome ha lavorato e studiato a Londra dal 2006. Formato al Royal College of Art, Kim Thome ha collaborato in numerosi progetti, dallo sviluppo di oggetti per produttori a grandi installazioni architettoniche. Il suo lavoro è un equilibrio tra oggetto e installazione con una combinazione di elementi grafici e un gioco ottico di materiali e spazi. Recentemente, Thome ha lavorato in progetti per Wallpaper*, Bloomberg e Swarovski al Victoria & Albert Museum.

HIVE by KNUDSENBERGHINDENES DESIGN (@knudsenberghindenes)
Hive è un modulo contenitore flessibile in legno di quercia naturale e nera con elementi in alluminio anodizzato. Il modulo è una combinazione tra una cassettiera e un armadio con sezioni separate che possono essere impilate e modulate secondo le esigenze dell’utente. Scelti per le qualità sostenibili, i materiali utilizzati sono sia riciclati che riciclabili.

KnudsenBergHindenes (KBH) è lo studio di design gestito da Petter Knudsen, Anders Berg e Steinar Hindenes a Bergen. Tutti e tre i designer hanno conseguito la laurea presso la Bergen Academy of Art and Design, dove ora lavorano come docenti. Le attività dello studio sono principalmente nel settore della progettazione di mobili e interior design, ma con importanti progetti di design personalizzati. Lo studio KBH ha vinto numerosi premi e riconoscimenti dall'International Design Awards e dal Norwegian Design Council, il Premio per Design Excellence e il Classic Award

UNIVERSELL by KENT FONN SKARE CRAFT (@kentscafe)
Universell è una serie di prodotti d’arredamento dal design scultoreo composto da pezzi di scarto e ritagli di lastre di granito raccolti nei cantieri edili del centro città di Bergen. Raccolti in un lungo periodo di tempo, i materiali sono stati lavorati utilizzando tecniche semplici che si basano essenzialmente sulla logica e sulle proprietà sensoriali delle singole componenti. Utilizzando i materiali di scarto raccolti localmente, l’opera esplora metodi alternativi di produzione mentre, al contempo, ricerca un’ambivalenza tra le categorie e l’identità di forma.
Nato a Forde, Kent Fonn Skare ha studiato all’Accademia d’Arte e Design di Bergen e presso Konstfack a Stoccolma. Oggi vive a Bergen e lavora principalmente come scultore nel senso più ampio del termine. Skare ha partecipato alla mostra annuale d’arte norvegese Hostutstillingen e la sua opera e stata apprezzata a livello nazionale ed internazionale a Sydney, Taipei e a Parigi. Nel 2015 ha stabilito un laboratorio permanente presso il Nordic Artists’ Centre Dale e nel 2016 ha ricevuto un finanziamento biennale dal Governo norvegese.

JOIN ME by MARTE FROYSTAD DESIGN (@studiomartefroystad)
Join Me è un tavolo da cucina in linoleum e legno trattato con olio di semi di lino. Il nome crea un gioco di parole con il titolo della mostra JOIN e descrive un’azione sociale e di aggregazione. Una nuova proposta per un tavolo da cucina piccolo, informale per due persone ma che può essere allargato e adattato per più persone. Quando il tavolo è aperto, la base rimane statica e i pannelli aggiunti consentono spazio sufficiente per accogliere più persone. Il piano rotondo consente flessibilità nella distribuzione delle sedute.

Nata a Sykkylven, Marte Froystad vive a Al, ha conseguito la laurea presso la National Academy of the Arts di Olso e per molti anni ha lavorato nel proprio studio e, in parallelo, ha collaborato al progetto congiunto Froystad+Klock, una collaborazione con il designer Runa Klock. Nel 2015, insieme a due architetti e a un interior designer, ha fondato lo studio di architettura Arkitekthagen. Oggi, Froystad lavora principalmente in architettura, arredamento e oggettistica con una particolare passione per i materiali puri e per la semplicità delle caratteristiche.

LOCAL by MARTIN HOGH OLSEN DESIGN (hoeghstore.net @martinhoegholsen)
Local è una serie di tavolini in alluminio verniciato a polvere e sabbiati con top in larvikite blue, legno di noce oliato e quercia naturale. I tavolini possono essere utilizzati come comodini, tavolini di servizio o impilati per formare moduli contenitori. Local conferma l’interesse del designer nel tradurre concetti di urbanistica in prodotti in scala ridotta e i tavolini riflettono infatti una struttura stilizzata che ricorda la geometri degli edifici. Il posizionamento di lastre di pietra e legno tra i moduli conferisce ai tavolini un’espressione varia e giocosa.

Formato al Royal Danish Academy of Fine Arts di Copenhagen, Martin Hogh Olsen vive e lavora a Trondheim. Nel 2016 ha fondato la società Hogh, sia per i suoi progetti che per i prodotti realizzati da altri designer, artisti e architetti. Il suo lavoro è stato esposto al 100% Norway Design Festival di Londra nel 2016 e alla Norwegian Presence nel 2017. Hogh Olsen e docente presso la Norwegian University of Science and Technology.

TO by MIJO STUDIO DESIGN ( @mijostudio)
To è un’interpretazione astratta di una sedia ispirata al nome della mostra JOIN. Utilizza cemento forato pigmentato, schiuma ad alta resilienza e 100% cotone. I designer esplorano come questi elementi cosi contrastanti possano fondersi per formare un nuovo concetto che cancella i confini tra arte, artigianalità e design. Costruita sulla forma circolare, le diverse caratteristiche dei materiali sono utilizzate e enfatizzate. Inoltre, sono utilizzati i tessuti monotipo, dipinti a mano, derivanti da precedenti produzioni dei designer.

Fondato nel 2015, Mijo Studio è lo studio di Miranda Tengs Brun e Josefine Gilbert, una coppia di designer norvegesi specializzata nella lavorazione di tessuti e di tecniche di stampa analogica. I designer hanno studiato alla Royal Danish Academy of Fine Arts’ School of Design di Copenhagen e la loro collaborazione e caratterizzata da un approccio sperimentale radicato in ampi pattern astratti. Con base a Copenhagen negli ultimi quattro anni, lo studio ora e in fase di espansione a Stavanger.

ARKITEKTUR, ETTERKLANG e STRUKTUR AV MINNER by ANITA HANCH-HANSEN
CRAFT (@anitahanch)
Arkitektur, Etterklang e Minner in porcellana, gres e glassa di porcellana sono oggetti che studiano i processi ciclici del cambiamento, come la crescita, la trasformazione e il decadimento. L’argilla si unisce ad altri materiali naturali, ramoscelli, corteccia, sabbia e piante che emettono colore o lasciano tracce strutturali sugli oggetti. Con i ripetuti processi di modellatura, glassatura e cottura dell’argilla si completa il ciclo di analisi dell’oggetto.

Nata a Moss, Anita Hanch-Hansen vive e lavora vicino a Rygge, sulla costa meridionale norvegese. Ha una laurea in Medium and Material Based Art conseguita presso l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Oslo e ha ricevuto numerose borse di studio per il suo lavoro, incluso il finanziamento per l’opera professionale di giovani artisti del Norwegian Arts Council. Le sue opere sono state esibite in musei e gallerie in Norvegia, Danimarca, Inghilterra, Francia e Romania e sono state acquistate dal Museo Nazionale di Arti Decorative e Design di Trondheim e Fredrikstad.

SPENN by NOIDOI DESIGN (@noidoidesign)
Spenn è una lampada da tavolo in essenza di quercia pressata con una luce focalizzata verso il basso. La lampada rappresenta la volontà del designer di catturare un momento di tensione tra due punti e l’espressione scultorea dell’oggetto riflette un arco teso. La lampada è pulita e minimalistica e il legno gioca con leggerezza da contrappeso. L’utilizzo dei materiali naturali conferiscono a Spenn durevolezza e il design stesso riduce la quantità di materiale in eccesso grazie all’utilizzo del legno nella pressatura.
Lo studio di design Noidoi è gestito da Kathrine Lonstad, di origine norvegese, e Cosmin Cioroiu, di origine rumena. Le designer si sono conosciute durante gli studi presso la Royal Danish Academy of Fine Arts’ School of Design di Copenhagen. Fondato nel 2013, lo studio di design Noidoi ha sede a Ostre Toten in Norvegia. Lo studio ha collaborato con diversi produttori, inclusi Menu, Skagerak e Northern e nel 2014 ha ricevuto il premio Yooung Talents Award dal Design and Architecture Norway per il progetto “Rehabilitation Mat Project WalkON”.

ALTER by STINE AAS DESIGN (@stineaas)
Le lampade Alter sono composte da una singola lastra di alluminio cesellata a mano per creare una tonalità che emerge senza soluzione di continuità da un punto di partenza piatto. Ciò crea un’apparenza di movimento nell’alluminio e introduce un tocco umano al design. Alterando il materiale a mano, si introduce un elemento di imprevedibilità che rende la lampada unica. La versione a parete utilizza una sola tonalità, mentre quella appesa ne unisce due.
Stine Aas lavora a Bergen. Ha conseguito una master in Furniture and Spatial Design presso la Bergen Academy of Art and Design. La designer fonde carattere e semplicità negli oggetti di arredamento funzionali, tattili e visivi, trovando ispirazione ogni giorno nelle interazioni tra gli individui e le relative aree fisiche circostanti. Aas ha fondato il proprio studio nel 2015 e nello stesso anno ha ricevuto la nomination di Newcomer of the Year durante la Raff Design Week di Bergen. Il suo lavoro è stato esibito in mostre a Stoccolma, Helsinki, Londra, Milano, New York e Los Angeles.

STRAND by VERA & KYTE DESIGN (@vera.kyte)
Ispirata alle tradizionalli tecniche di intreccio del vimini, Strand consiste di due cesti contenitori in alluminio anodizzato. L’estetica famigliare degli oggetti, unitamente alla forza e alla precisione dell’alluminio, dà forma ad una moderna interpretazione del classico oggetto domestico.
I cesti sono funzionali e versatili e possono essere utilizzati per contenere qualsiasi cosa, dai cuscini alle coperte alle riviste.

Lo studio di design Vera & Kyte e  stato fondato da Vera Kleppe e Ashild Kyte a Bergen nel 2013. La coppia di designer, che ha vinto numerosi premi, e cresciuta professionalmente velocemente nel settore del design con riconoscimenti e collaboratori internazionali Il loro approccio e analitico, guidato da un essenziale entusiasmo per l’esplorazione dei materiali, metodi e estetiche. Il loro lavoro spazia dall’arredamento a prodotti per l’illuminazione e per l’interior design.

SLURP and GRO by HENRIK ODEGAARD DESIGN (@henrik_choice)
La sedia Gro e la panca Slurp sono prodotte in essenza di pino naturale e la panca è smaltata in blu. Insieme, esplorano la quantità di materia richiesta da un oggetto per diventare qualcosa e che cosa succede quando la materia e finita. Gli oggetti sono costruiti solo con materiali che il designer ha trovato al momento della fase creativa e anche la relativa dimensione dipende da tale fattore. I nodi e le debolezze della materia prima del legno sono visibili come fori e deformazioni della forma finale.

Henrik Odegaard vive e lavora a Oslo, dove ha aperto uno studio nel 2016. Ha studiato graphic design presso la National Academy of the Arts di Oslo e architettura presso la School of Architecture and Design di Oslo prima di fondare lo studio Grig Arkitekter con Tron Meyer, realizzando una serie di progetti che univano l’architettura al design. Il lavoro di Odegaard e stato esibito presso la Mostra Sight Unseen durante la New York Design Week nel 2018.

PILE POWER and LOADED – KEEP HITTING OUR JAWS by MARET ANNE SARA CRAFT and MATT LAMBERT CRAFT ( @maretannesara| @detroit_boy)
Pile Power è una serie di gioielli composti da teschi miniaturizzati in cenere di ossa di renna e metallo. Loaded – Keep Hitting Our Jaws è una collana composta da una mandibola di renna, filo metallico e sintentico. Tutti gli oggetti sono prodotti con materiali di scarto del progetto Pile O’Sapmi dell’artista Maret Anne Sara, esibito a Documenta 14 nel 2017. Creati in collaborazione con l’artista Matt Lambert, gli oggetti evidenziano i temi dello sviluppo sostenibile in quanto fanno riferimento alle pratiche e alla vita delle popolazioni indigene in diverse regioni geografiche e culture. La collaborazione evidenzia anche l’importanza del lavoro interdisciplinare delle minoranze, dove in questo caso si vedono i rappresentanti delle popolazioni locali unire le proprie competenze.

L’artista e scrittrice Maret Anne Sara vive e lavora a Kautokeino. E’ fondatrice della comunità artistica Daiddadallu e del movimento d’arte multidisciplinare Pile O’Sapmi. Il suo lavoro affronta aspetti politici e sociali che riguardano le comunita Sami. L’opera Pile O’Sapmi, composta da oltre 400 teschi di renna, è stata acquistata dal Museo Nazionale Norvegese. Nel 2014 Sara ha ricevuto una nomination per il Children and Young People’s Literature Prize del Nordic Council per il suo primo libro pubblicato Ilmmiid gaskkas (Between Worlds).
Matt Lambert vive e lavora a Detroit, dove studia e ricerca diverse tecniche che riguardano le arti, l’artigianato, la performance, la scultura e la moda. Lambert ha ricevuto il Next Generation Award da parte della Surface Design Association e recentemente è stato inserito nell’elenco dei Top 100 designer di gioielli e accessori del Global Fashion Jewelry and Accessories Council. Lambert studia Critical and Historical Craft Studies presso il Warren Wilson College con un focus sulle comunità di minoranza e sulla relazione tra l’artigianato e il paese.