Sulle colline nebbiose di Alto de Las Palmas, vicino a Medellín, una struttura nera dal design insolito emerge dal paesaggio. A un primo sguardo appare enigmatica, quasi severa; ma varcando la soglia si rivela un rifugio caldo e poetico, dove natura, cultura e progetto convivono in perfetta sintonia. Non è semplicemente una casa: è un organismo vivente, pensato per riflettere l’identità di chi lo abita.

La residenza appartiene a Serge Kruppa e a sua moglie, la graphic designer e ceramista Luisa Alzate. Nasce dal desiderio di creare uno spazio al tempo stesso intimo e aperto, tecnologico e naturale, profondamente radicato nel paesaggio ma capace di accogliere influenze provenienti da diverse parti del mondo. L’architettura è composta da moduli indipendenti, ciascuno ruotato leggermente rispetto agli altri: uno per ogni membro della famiglia, più un modulo centrale destinato alla vita condivisa. Corridoi vetrati e assi visive trasparenti uniscono gli spazi, trovando un equilibrio armonioso tra privacy e comunione.

“Volevamo una casa che incarnasse ciò che siamo come famiglia”, racconta Kruppa. “Per noi era fondamentale che l’edificio fosse parte della natura, non un corpo estraneo”.

L’ispirazione affonda le radici in tre culture che hanno segnato la vita dei proprietari: la tradizione svizzera, con il calore del legno e la solidità degli chalet alpini; l’essenzialità giapponese, con il minimalismo e la filosofia Wabi Sabi; e l’energia vibrante della Colombia, che dona colore e vitalità agli ambienti. Ne nasce un equilibrio raffinato tra materiali naturali, linee pure e dettagli vividi. Le ceramiche di artigiani locali e i tappeti tessuti a mano dialogano con elementi contemporanei e funzionali, creando un continuo scambio tra culture e tradizioni.

Il progetto è in continua trasformazione: le piante tropicali crescono rigogliose, le opere d’arte si moltiplicano, la luce ridisegna gli ambienti a ogni ora del giorno. “La casa è un organismo vivo”, afferma Serge. “Ogni stagione le regala un volto nuovo”.

All’interno, i sistemi modulari USM Haller costituiscono un filo conduttore estetico che attraversa l’intera abitazione. Le composizioni, progettate su misura, si adattano ai diversi spazi e funzioni, mantenendo coerenza e armonia. “Da svizzero, possedere mobili USM è sempre stato un sogno”, confida Kruppa. “Come gli orologi del mio paese, rappresentano una perfezione pratica destinata a durare. La loro modularità ci permette di creare esattamente ciò che immaginiamo”.

Il contrasto tra il rigore geometrico dell’arredo USM e la matericità del legno e del cemento genera un sorprendente equilibrio visivo. Per gli ospiti, questi elementi diventano subito motivo di conversazione: simboli di un’eleganza funzionale e senza tempo.

“USM è parte della melodia essenziale che sostiene la nostra sinfonia di interior design”, conclude Kruppa. “Si adatta a ogni spazio e a ogni necessità, rimanendo sempre impeccabile”.

Tra il gioco di luce che attraversa i diversi ambienti e il calore del fuoco nel modulo centrale, questa casa rappresenta un modo di abitare che unisce poesia e precisione, tradizione e modernità - un luogo in cui ogni dettaglio è portatore di una storia.




