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Oggetti trasformabili: il design in movimento

Questo numero di Area intitolato “Ouverture 2012 – design on/off” raccoglie un lungo lavoro di ricerca che costituisce l’oggetto dell’omonima mostra organizzata a Milano in occasione del Salone del Mobile presso lo spazio Emporio in via Tortona 31, centro nevralgico degli eventi “Fuori Salone“. La redazione ha pertanto lavorato come una sorta di centro studi dedicato alla raccolta dei materiali, degli oggetti, delle tecniche e delle modalità progettuali che interessano e attraversano il tema del movimento e della trasformazione nell’ambito dell’industrial design. Obiettivo principale del lavoro è stata l’individuazione e la successiva analisi di quegli oggetti in grado di esprimere il proprio funzionamento attraverso l’azione dell’aprire e del chiudere; oggetti che esplicitano il loro valore nel disvelamento, nella metamorfosi; oggetti dinamici dotatati di una specifica meccanica, più o meno sofisticata, comunque caratterizzati dalla presenza di un cinematismo che consente l’opportunità di modificare le proprie dimensioni, la propria consistenza e quindi le possibilità di utilizzo. Il tema della modificazione ed in particolare dell’apertura e della chiusura, è presentato attraverso la lettura di un’ampia rassegna di oggetti – casi studio – che hanno segnato la storia del design e con esso, gesti, azioni e comportamenti quotidiani; prodotti industriali
o semplici prototipi disegnati dai più affermati nomi della progettazione ma anche da capaci tecnici, espressione dello specifico know-how delle diverse aziende produttrici. La rivista, e conseguentemente la mostra, presentano pertanto una ristretta selezione dei molti oggetti raccolti e organizzati per tipologia di utilizzo. La ricerca e l’intero percorso conoscitivo, proprio “dell’azione dell’Ouverture“, sono stati svolti avvalendosi della collaborazione di personalità provenienti da ambiti professionali e culturali diversi, ciascuno dei quali ha elaborato e fornito la propria interpretazione, in termini storico-culturali, progettuali e tecnologici, del tema del movimento. Vittorio Marchis, docente di Storia della Tecnologia presso il Politecnico di Torino, ha analizzato il tema dal punto di vista specifico della genesi dei componenti e dello studio dei meccanismi che consentono il movimento di apertura e chiusura degli oggetti attraverso tre sintetici, quanto efficaci, saggi-racconto: “la tassonometria della meccanica“, “il teatro degli oggetti che si aprono“ e “dentro la porta”, considerato l’essenza e il fondamento della più semplice e frequentata azione quotidiana in ambito domestico.
Un’ulteriore e spettacolare indagine critica è proposta dall’artista e regista Dimitris Kozaris, che ha esplorato, attraverso episodi e immagini emblematiche che hanno attraversato la storia del cinema (da Metropolis a Sliding doors), il significato dell’aprire e chiudere una porta, una luce, una cena ma anche un rapporto, così come qualsiasi altro oggetto o condizione di vita legata all’abitare.