architect: Flaviano Capriotti
location: Milano
year: 2022
Nel centro di Milano, un appartamento di collezionisti d'arte si presenta all'interno del complesso Torre al Parco progettato tra il 1953 e il 1956 da Vico Magistretti e Franco Longoni. Un’architettura residenziale di 20 piani, simbolo di un’epoca, che si eleva ai confini del parco Sempione come uno degli esempi più rilevanti dell’abitare milanese.
Il layout dell’appartamento, situato su uno dei piani alti della Torre, è stato completamente ridisegnato dall’architetto Flaviano Capriotti, alla guida dell’omonimo studio che, con un approccio funzionale e rispettoso del contesto, ha realizzato interni sofisticati disegnando anche alcuni arredi su misura. Le finiture originali sono state per lo più conservate: è un materiale nobile come il marmo a tracciare i vari ambienti domestici, alternato al parquet a spina di pesce, livellato e lamato. Nel complesso, la scelta stilistica è stata quella di creare un dialogo con l’architettura di Magistretti conservando intatto quel concetto di casa borghese, sobria e raffinata, dove l’alta qualità dei materiali e la funzionalità degli spazi hanno un ruolo centrale.
L’ingresso si configura come una piccola galleria d’arte con le opere in primo piano ed è caratterizzato da una luce diffusa molto morbida ottenuta grazie allo sfondato ovale a soffitto, pensato dall’architetto come citazione del movimento spazialista di Lucio Fontana. Accanto all’ingresso si trova lo studio foderato da una libreria in olmo chiaro spazzolato con gli schienali laccati in rosso ciliegio che contiene una collezione di prime opere letterarie, una serie di piccole sculture, libri e oggetti di design, come la lampada Eclisse, icona di Vico Magistretti per Artemide. Il tavolo è di AG Fronzoni per Cappellini mentre come seduta è stata scelta Luisa, firmata da Franco Albini per Cassina.
L’ampia e luminosa zona living, divisa dalla zona pranzo da una porta a scrigno dal profilo sottile in rovere, ha toni neutri alternati a dettagli più scuri che richiamano le venature del marmo. Insieme alle opere d’arte contemporanea esposte, nell’appartamento il design italiano dei Maestri resta il filo conduttore: dalle poltroncine D.151.4 color verde muschio al tavolino con piano in cristallo D.555.1, disegnati da Gio Ponti e rieditati da Molteni&C; dal divano di Antonio Citterio per B&B alla lampada Tolomeo Maxi di Michele De Lucchi per Artemide. In sala da pranzo la boiserie in olmo chiaro rigato contrasta con il tono più caldo e scuro delle sedute in cuoio Cab 412 di Mario Bellini per Cassina e con il tavolo realizzato da Molteni&C su disegno di Gio Ponti che firma anche il lampadario multicolore per Venini.
La cucina, dalle linee pulite ed essenziali, gioca sull’alternanza tra il bianco e il nero. La stanza padronale è arricchita da una parete rivestita con la carta da parati Principessa Kocacin di Rubelli, mentre le lampade di Michael Anastassiades per Flos poggiano sui comodini Kelly, realizzati da Emmanuel Gallina per Poliform. Completano l’abitazione una stanza per gli ospiti, una zona guardaroba, e quattro servizi, tra cui risalta quello caratterizzato dalla carta da parati di Hermès con pavimento e lavabo in marmo Travertino Navona levigato che conferisce un effetto morbido all’intero ambiente.