La Fondazione Bauhaus di Dessau, dopo la celebrazione del centenario della Bauhaus, ha aperto un nuovo museo che raccoglie, oltre alla ricca collezione di oggetti originali realizzati nell’ambito della famosa scuola d’arte, anche diverse opere contemporanee. Fra queste, lo sgabello in tubolare d’acciaio B 9 realizzato da Marcel Breuer nel 1926 e reinterpretato da Jay Gard per il Bauhaus Museum di Dessau e Thonet: 100 pezzi unici dai colori esuberanti, messi a disposizione dei visitatori del museo che desiderano sedersi. Per il concept cromatico di quest’opera così vivace e allegra intitolata “Margaretha” l’artista si è lasciato ispirare dai colori di un tappeto ideato nel 1929 da una delle principali designer del Bauhaus, Margaretha (Grete) Reichardt, per una stanza dei bambini. Gard ha realizzato poi due edizioni artistiche (Margaretha 2 e 3) che possono essere acquistate presso lo shop del museo.
Durante il suo soggiorno presso l’attuale foresteria del Bauhaus nell’estate 2019 Jay Gard (nato a Halle/Saale nel 1984) ha studiato a fondo i mobili progettati nel periodo del Bauhaus. "La sua forma geniale e l’incontro perfetto fra il metallo curvato e il piano di legno rettangolare fanno del B 9 di Marcel Breuer molto più di un semplice mobile. È un’opera d’arte impressionante", afferma Jay Gard. Quando la Fondazione Bauhaus di Dessau gli ha chiesto se desiderasse realizzare un’edizione speciale del B 9 come sgabello per i visitatori del nuovo museo, l’artista non ha esitato a lungo perché era affascinato anche dalla storia che si cela dietro allo sgabello in tubolare d’acciaio B 9 di Marcel Breuer, una vera e propria icona del design moderno del XX° secolo. All’epoca gli stessi Gropius e Breuer discutevano se lo sgabello fosse un prodotto di massa o un progetto artistico. Nelle collezioni “Margaretha” e “Margaretha 2”, in quanto sintesi fra il design di Breuer, i colori della Reichardt e l’interpretazione di Gard, riecheggia, infatti, l’antica disputa sulla natura artistica dell’opera.
Per questo progetto Jay Gard si è ispirato a un tappeto per bambini, intrecciato a mano, realizzato da Margaretha Reichardt, detta Grete, una delle designer più affermate del laboratorio tessile del Bauhaus: "Sono rimasto affascinato, da una parte, dalla materialità e dai colori del tessuto, anch’esso in esposizione e, dall’altra, dal fatto che si trattasse di un’opera d’arte destinata all’uso comune" così spiega Gard la scelta dell’oggetto di riferimento. L’artista ha sezionato il tappeto nei singoli colori e, grazie al gioco di ombre e riflessi, ha creato ulteriori tonalità: il risultato è stato una palette cromatica di circa 30 sfumature liberamente abbinate dall’artista sui 100 piani degli sgabelli per i visitatori. Ai lati e sotto alla seduta monocromatica il designer ha disegnato una sorta di ventaglio abbinando colori sempre diversi e creando così tutti pezzi unici. Gli speciali colori acrilici micropigmentati sono stati applicati con il rullo sui piani di legno durante il soggiorno di Gard nella foresteria del Bauhaus, ovvero l’ex residenza di Schlemmer.
Il mobile, in origine uno dei quattro elementi che compongono il set di tavolini di Breuer (B 9 a-d), presenta le misure giuste per essere trasformato in sgabello: la sua versatilità di utilizzo lo rende la seduta ideale per i visitatori del museo che lo possono collocare liberamente là dove desiderano per ammirare in tutto relax le opere circostanti. "Ogni giorno gli sgabelli sono disposti in maniera diversa. Questo gioco consente ai visitatori di percepire in maniera concreta l’interazione tra i colori. Sono sicuro che sperimentare fisicamente i colori in questo modo sprigioni un’enorme creatività" si entusiasma l’artista, che da molti anni lavora sulle armonie e le relazioni cromatiche.
Lo studio intenso condotto per anni da Jay Gard sui colori trova un’applicazione ancora diversa nelle collezioni “Margaretha 2” e “Margaretha 3”. Le tonalità del tappeto della Reichardt sono state riprese e trasferite su un legno multistrato sottile che Gard ha ritagliato con il laser ricavandone striscioline che ha poi ricomposto sulle sedute degli altri 30 sgabelli come in un puzzle, la metà per formare un cerchio, l’altra metà una S. Sono nate così due edizioni limitate, entrambe composte da pezzi unici che possono essere acquistate presso gli shop del museo di Jörg Klambt a Berlino, Potsdam e Dessau.
Lavorare su questi sgabelli ha rappresentato un’altra novità per l’artista: "Il fatto che dovessi intervenire su qualcosa di preesistente, per esempio le dimensioni della seduta, mi ha consentito di procedere in maniera più mirata e concreta di quanto non succeda nell’opera artistica libera. Questa limitazione nasconde, in realtà, una grande potenzialità creativa. Soggiornando alla foresteria ho dovuto poi abbandonare il mio abituale ambiente berlinese e il mio studio perfettamente allestito in base alle mie esigenze. Anche questa è stata una limitazione che, però, mi ha portato a concentrare tutta la mia attenzione sui colori di Grete Reichardt e sul Bauhaus".