In occasione della prima partecipazione dell'Accademia di Belle Arti nel circuito della Biennale di Venezia, UNA / UNLESS presenta il progetto per un padiglione temporaneo progettato per ospitare swell of spæc(i)es, un'importante commissione della LAS Art Foundation all'artista Josèfa Ntjam; un evento collaterale della 60a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. Il padiglione e la mostra saranno aperti al pubblico tra il 20 aprile e il 24 novembre 2024.
Rispecchiando l'identità di UNA / UNLESS, uno studio interdisciplinare fondato dall'architetto Giulia Foscari, il padiglione trae ispirazione allo stesso tempo dal contesto storico dell'edificio rinascimentale dell'Accademia e dalla dimensione utopica insita nell'opera di Ntjam.
Il padiglione è situato all'interno del cortile di quello che un tempo era l'Ospedale degli Incurabili: una "piazza" circondata da colonnati dorici che ha visto nei secoli passati la costruzione e la demolizione di una cappella lignea (costruita nel 1523) e di una chiesa di Jacopo Sansovino, eretta nel 1565 e demolita nel 1831. Ora, nel cuore dell'Accademia di Belle Arti veneziana, un tempo ospitata al piano terra del museo Gallerie dell'Accademia fino al progetto Grandi Gallerie del 1999, il cortile assume la funzione di uno spazio dedicato alle sperimentazioni artistiche.
Concepito con questo spirito, il padiglione è un prisma triangolare blu che sembra essere caduto dallo spazio esterno, o meglio dai regni celesti virtuali proiettati da Josefa Ntjam in "swell of spæc(i)es". Sebbene la sua presenza astratta possa sembrare a prima vista aliena, la sua intrinseca simmetria e la sua superficie riflettente consente un'illusione ottica ricostruendo il quarto lato della loggia. Si stabilise così un dialogo sottile con il contesto storico.
Con una superficie di circa 350 mq, il padiglione si incastra sottilmente con la struttura del vecchio ospedale, di cui diventa un'estensione temporanea. Ermetico e impenetrabile, il padiglione è completamente aperto verso le logge in cui gli studenti d'arte si siedono e discutono delle loro ricerche artistiche.
Entrando nel padiglione, una grande superficie convessa, che evoca l'assenza della chiesa di Sansovino tracciandone l'impronta originale, nasconde un grande schermo LED che immerge lo spettatore nell'ambiente ultraterreno di swell of spæc(i)es. Lo spazio interno è riempito da un ricco paesaggio sonoro composto ad hoc da Fatima al Qadiri.